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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5562 del 7 giugno 1999
«In tema di prelazione del creditore pignoratizio, il requisito della «sufficiente indicazione della cosa» nella scrittura costitutiva del pegno (art. 2787, terzo comma c.c.) mira essenzialmente ad evitare, a tutela degli interessi degli altri...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7871 del 11 agosto 1998
«La apposizione, ad un contratto di pegno, di una clausola contenente un generico riferimento «ad ogni altro eventuale credito presente e futuro, diretto o indiretto, vantato dal creditore» oltre alla puntuale indicazione di quello per il quale il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2472 del 27 marzo 1990
«Nell'ipotesi di pegno costituito mediante consegna al creditore della fede di deposito e della nota di pegno di merce depositata presso i magazzini generali, la responsabilità per la perdita della detta merce incombe, ex art. 1787 c.c., sul...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3266 del 29 ottobre 1974
«Ancorché la cosa data in pegno sia, per sua natura, infruttifera, la prelazione del creditore si estende, ai sensi dell'art. 2791 c.c., agli interessi della somma ricavata in sede di vendita anticipata della cosa stessa.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13998 del 28 maggio 2008
«In tema di pegno, la disciplina dettata dall'art. 2797 c.c. è derogabile consensualmente, non solo mediante la previsione di forme di vendita diverse da quelle prescritte dal secondo comma, ma anche mediante la dispensa dall'intimazione al...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10111 del 2 agosto 2000
«Nell'ipotesi in cui i beni mobili oggetto di privilegio di cui all'art. 2756 c.c. siano di proprietà di soggetto diverso dal debitore e il creditore privilegiato intenda procedere alla vendita, deve notificare l'intimazione prevista dall'art. 2797...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11893 del 24 novembre 1998
«Nell'ambito della speciale procedura ex art. 2756. 2797 c.c. (nella quale l'interessato agisce senza uno speciale titolo esecutivo), deve ritenersi legittima la proposizione, da parte del debitore, di questioni non soltanto di rito, ma anche di...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1333 del 15 aprile 1976
«La norma di cui al secondo comma dell'art. 2797 c.c., la quale prescrive che il creditore pignoratizio, ove intenda vendere la cosa costituita in pegno, deve far trascorrere almeno cinque giorni dalla notificazione al debitore dell'intimazione di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8778 del 4 settembre 1998
«Allorché il creditore si soddisfi sul pegno, si determina il pagamento (totale o parziale) del debito e non la compensazione, in quanto il creditore preleva direttamente la somma che il debitore dovrebbe pagargli. Tale principio vale anche se il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13551 del 12 giugno 2006
«In tema di pegno di crediti, il mero scambio dei consensi produce solo gli effetti prodromici disciplinati dagli artt. 2801 e 2802 c.c., ma non dà luogo, di per sé solo, alla nascita del diritto reale di garanzia sul credito, poiché questo sorge...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9429 del 10 agosto 1992
«La preferenza, che l'art. 2808 c.c., attribuisce ai creditori ipotecari immobiliari, di essere soddisfatti sul prezzo di vendita dei relativi immobili non subisce deroga, a favore dei crediti privilegiati mobiliari previsti dall'art. 2751, n. 1...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23669 del 6 novembre 2006
«L'accessorietà dell'ipoteca - che può essere concessa e iscritta soltanto per un determinato credito - ne denota la mancanza di autonomia rispetto all'obbligazione garantita; l'ipoteca non può, quindi, essere ceduta con effetti reali senza il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2972 del 4 agosto 1975
«Il combinato disposto degli artt. 2817 n. 1, 2652 e 2650 n. 3 c.c. ben consente di configurare una vicenda attraverso la quale colui che vende con scrittura privata non idonea alla trascrizione, può, mediante la proposizione e trascrizione della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12536 del 22 settembre 2000
«A norma dell'art. 2873, secondo comma, c.c.. se sono stati eseguiti pagamenti parziali, così da estinguere almeno il quinto del debito originario, si può chiedere una riduzione proporzionale dell'ipoteca per quanto riguarda la somma. Il momento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19963 del 14 ottobre 2005
«In tema di azione revocatoria ordinaria, non essendo richiesta, a fondamento dell'azione, la totale compromissione della consistenza patrimoniale del debitore, ma soltanto il compimento di un atto che renda più incerta o difficile il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3618 del 24 aprile 1997
«In tema di mutuo condizionato in un'operazione di credito edilizio, la mancata annotazione dell'avvenuta erogazione successiva all'iscrizione ipotecaria e nei limiti di essa non muta gli effetti e l'estensione dell'iscrizione ipotecaria...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7025 del 27 luglio 1994
«La norma dell'art. 2839, n. 5, c.c., secondo cui la nota per l'iscrizione dell'ipoteca deve contenere l'indicazione degli interessi e le annualità che il credito produce si riferisce agli interessi cosiddetti moratori o corrispettivi (artt. 1282,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16669 del 19 giugno 2008
«In tema di pagamento, effettuato dal terzo, del credito vantato dal creditore ipotecario del fallimento, la surroga ex lege del solvens nel diritto di credito implica la trasmissione, in suo favore, dell'ipoteca spettante all'originario...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17644 del 10 agosto 2007
«In tema di negozi dispositivi dell'ipoteca (presi in considerazione dal primo comma dell'art. 2843 c.c.) l'annotazione nei registri immobiliari del trasferimento, da farsi a margine dell'iscrizione ipotecaria, ha carattere necessario e, quindi,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1586 del 6 febbraio 2002
«La durata ventennale prevista dall'art. 2847 c.c. per l'iscrizione ipotecaria riguarda solo gli effetti della pubblicità e va distinta sia dal termine d'iscrizione del diritto d'ipoteca sia dal termine di prescrizione del diritto di credito...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3613 del 24 febbraio 2004
«In tema di credito fondiario e con riguardo alla disciplina dettata dall'art. 3 del D.P.R. 21 gennaio 1976, n. 7 (applicabile ratione temporis), deve ritenersi, in base ai principi generali ricavabili dall'art. 2852 c.c. (non derogati dalla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3997 del 3 aprile 2000
«Il titolo costitutivo dell'ipoteca, al fine di soddisfare il requisito della specialità in riferimento al credito garantito, deve contenere, a pena di nullità, l'indicazione dei soggetti, della fonte e della prestazione che individuano il credito,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2786 del 23 marzo 1994
«La garanzia ipotecaria, in quanto riferibile soltanto a crediti già esistenti, ovvero a crediti futuri, purché dipendenti da rapporti già esistenti (art. 2852 c.c.), non può essere validamente concessa, in sede di apertura di credito «di firma»,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 686 del 24 febbraio 1975
«Dalla disposizione dell'art. 2852 c.c., che, ammettendo la costituzione di ipoteca anche per crediti soltanto eventuali, richiede tuttavia che si tratti di crediti che possono nascere in dipendenza di un rapporto già esistente, si può dedurre non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10297 del 5 maggio 2009
«All'espropriazione immobiliare individuale fondata su credito fondiario, a cui sia applicabile (come nella specie) "ratione temporis" il R.D. 16 luglio 1905, n. 646, non si estende, in materia di interessi la disciplina generale dettata dall'art....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1869 del 18 febbraio 2000
«Gli effetti dell'iscrizione ipotecaria si estendono agli interessi di cui ai commi secondo e terzo dell'art. 2855 c.c., senza che tale estensione possa intendersi contenuta entro i limiti dell'ammontare della somma per la quale è stata compita...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6123 del 12 maggio 2000
«Agli effetti dell'azione di risarcimento dei danni, il terzo acquirente di immobili ipotecari — cui l'art. 2858 c.c. attribuisce il diritto potestativo di pagare i creditori iscritti ovvero di rilasciare i beni ovvero di liberarli dalle ipoteche —...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6052 del 30 maggio 1995
«Il terzo acquirente di un bene gravato di ipoteca non assume alcuna obbligazione nei confronti del creditore garantito dall'ipoteca, pertanto non è ammissibile nei suoi confronti una condanna ad adempiere le obbligazioni nascenti dal rapporto con...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7707 del 7 giugno 2000
«L'articolo 2864 c.c. che prevede il diritto del terzo (nella specie acquirente del bene ipotecato) di far separare dal prezzo di vendita la parte corrispondente ai miglioramenti eseguiti dopo la trascrizione del suo titolo, fino a concorrenza del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1946 del 29 maggio 1976
«Nell'ipotesi dell'azione spettante, a norma dell'art. 2867 c.c., al creditore ipotecario nei confronti del terzo acquirente del bene ipotecato, al fine di ottenere da questo il pagamento del prezzo non ancora corrisposto all'alienante, il diritto...»