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Cassazione civile, sentenza n. 1604 del 25 giugno 1949
«La sentenza che in se congloba, sia pure ibridamente, decisioni di merito e provvedimenti istruttori, per la parte relativa a quest'ultimi cade sotto la disciplina dell'art. 289 c.p.c. il quale si applica a qualsiasi provvedimento istruttorio...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 574 del 17 gennaio 2001
«Ne consegue che l'inosservanza dell'obbligo di notificazione determina una nullità non assoluta ma relativa che non può essere rilevata d'ufficio dal giudice ma va dedotta dallo stesso contumace all'atto della sua eventuale successiva costituzione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7436 del 10 agosto 1996
«Nell'ipotesi in cui la cassazione della sentenza impugnata sia avvenuta, ai sensi dell'art. 360, n. 4, c.p.c., per un errore che abbia precluso al giudice d'appello l'esame del merito della causa, di talché questi non abbia avuto modo di esprimere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7790 del 31 marzo 2010
«L'atto di intervento volontario in giudizio, che contenga la formulazione di una domanda diretta nei confronti della parte rimasta contumace, deve essere notificato anche a quest'ultima parte; tuttavia, ove siffatta notifica sia stata omessa, la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1720 del 7 febbraio 2001
«La cassazione, anche se con rinvio, della sentenza non definitiva, che abbia pronunziato positivamente sull'an debeatur, comporta la caducazione della sentenza sul quantum, dipendendo quest'ultima totalmente dalla prima e tenendo conto che essa,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5779 del 14 giugno 1990
«Ove il giudizio, instaurato dal lavoratore avverso il provvedimento di licenziamento, sia sospeso per la pendenza di un procedimento penale, il divieto sancito dall'art. 298 c.p.c. di compiere, durante la sospensione, atti del procedimento non...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13302 del 27 novembre 1999
«Resta perciò irrilevante ai fini della decorrenza del termine la formale comunicazione del provvedimento dichiarativo dell'interruzione (nella specie, la sentenza del giudice di merito, confermata dalla Suprema Corte, aveva fatto decorrere il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8720 del 2 settembre 1998
«La morte come la radiazione o la sospensione dell'unico difensore a mezzo del quale la parte è costituita nel giudizio di merito (intervenuta, nella specie, tra l'udienza di precisazione delle conclusioni e quella di discussione) determina...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10331 del 15 novembre 1993
«Se l'atto criminoso nella sua capacità causale non è adeguato alla produzione dell'evento ogni possibilità di una sua realizzazione viene meno e, pertanto, l'atto deve ritenersi inidoneo. (Nella specie, relativa ad annullamento con rinvio di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 19683 del 28 aprile 2003
«Ne deriva che, ove con la sentenza di merito sia stata affermata la responsabilità dell'imputato sulla base della ritenuta sussistenza di una prova del genere anzidetto, non può validamente prospettarsi, in sede di legittimità, come motivo di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5014 del 20 gennaio 1993
«La pretesa illegittimità, comunque, della pronuncia in forma di sentenza anziché in quella di ordinanza non può essere dedotta nei confronti di inammissibilità dichiarata dalla Corte di cassazione, neppure allo scopo di ottenere la revoca di detta...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7585 del 11 giugno 1999
«Nel caso in cui il ricorso per cassazione sia affetto da causa di inammissibilità originaria, è preclusa la possibilità di sottoporre alla valutazione della Corte la sussistenza di causa di estinzione del reato, essendo, sotto tale aspetto,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4667 del 11 ottobre 1996
«Non va pronunciata condanna alle spese del ricorrente il cui ricorso sia stato dichiarato inammissibile per mancata presentazione dei motivi, allorché gli giovi l'accoglimento dell'impugnazione del procuratore generale. (Fattispecie relativa alla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15669 del 13 luglio 2007
«In materia di esecuzione del contratto di conto corrente bancario, il suo scioglimento ai sensi dell'art. 78 legge fall. per effetto del fallimento del cliente, non estingue con immediatezza ogni rapporto obbligatorio fra le parti, sussistendo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1925 del 22 aprile 1989
«La vendita di cose, che il giudice delegato, con valutazione che non è sindacabile in sede di legittimità, ritiene deteriorabili o deprezzabili, ha una funzione meramente conservativa del valore del bene e quindi un carattere di urgenza che la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5003 del 27 settembre 1999
«L'art. 670, n. 1, c.p.p., nel demandare, fra l'altro, al giudice dell'esecuzione il compito di valutare «anche nel merito, l'osservanza delle garanzie previste nel caso di irreperibilità del condannato», intende riferirsi soltanto alle eventuali...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3517 del 8 luglio 1998
«Ne consegue che, allorché la legge annovera, fra i compiti e le competenze del giudice dell'esecuzione, le valutazioni, anche nel merito, dell'osservanza «delle garanzie previste nel caso di irreperibilità del condannato», essa si riferisce...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2015 del 10 maggio 1995
«L'inapplicabilità dei benefici combattentistici prevista dall'art. 11 D.L.vo 4 marzo 1948 n. 137 non costituisce effetto penale (e quindi effetto penale militare) della condanna per diserzione sia perché la limitazione non deriva necessariamente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10634 del 9 maggio 2007
«L'interpretazione dei patti del concordato fallimentare e della sentenza di omologazione importa una quaestio voluntatis la cui risoluzione spetta al giudice di merito e non è censurabile in sede di legittimità, se correttamente e adeguatamente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2819 del 5 giugno 1995
«L'applicazione della disciplina del concorso formale e del reato continuato in executivis ai sensi dell'art. 671 c.p.p. non è consentita con riferimento a fatti giudicati con unica sentenza, in quanto si verrebbe, in caso contrario, a violare il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1490 del 17 giugno 1994
«In particolare il giudice della esecuzione non può alterare il giudicato ritenendo esistente un'attenuante non ravvisata dal giudice della cognizione ovvero procedendo alla comparazione tra circostanze di segno opposto, e ciò neppure nel caso di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1711 del 11 febbraio 1999
«In caso di inosservanza di tale onere, potrà far valere la sua istanza in sede esecutiva, giacché il mancato esame nel merito della sussistenza del reato continuato non comporta giudicato negativo sul punto e non preclude perciò l'esame della...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6593 del 3 giugno 1994
«Quando all'applicazione dell'indulto non abbia provveduto il giudice della cognizione, procede a norma dell'art. 672 c.p.p. il giudice dell'esecuzione: conseguentemente il ricorso per cassazione con il quale si lamenti la mancata applicazione del...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2669 del 28 luglio 1995
«La statuizione della sentenza del giudice di merito che abbia applicato la sospensione condizionale della pena al di fuori dei casi consentiti dalla legge può essere emendata solo tramite il giudizio di impugnazione, attivabile dal pubblico...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11084 del 11 giugno 2004
«Ne consegue che anche nel giudizio di opposizione ai sensi dell'art. 18 legge fall., che riguardi un socio e il (le ragioni del) suo fallimento personale, il curatore deve agire o essere chiamato in giudizio in qualità di organo del fallimento del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3338 del 6 marzo 2003
«Dichiarato, a seguito del fallimento di società commerciale, il fallimento in estensione del socio illimitatamente irresponsabile (Recte: responsabile - N.d.R.) e ritenuto irrilevante, da parte del giudice del merito, il decorso del limite...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2015 del 3 dicembre 1997
«Il sequestro preventivo di beni disposto in previsione della confisca di cui all'art. 12 sexies del D.L. 306/1992, convertito con L. 356/1992, è illegittimo se non è più possibile una pronuncia sul punto del giudice di merito. Infatti tale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6761 del 31 gennaio 1997
«Atteso il principio generale, ricavabile dall'art. 666, comma secondo, c.p.p., richiamato dall'art. 678 stesso codice, per cui le decisioni di competenza del tribunale di sorveglianza in materia di misure alternative alla detenzione sono sempre...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 578 del 12 gennaio 2007
«A tale regime deroga il pagamento di debiti che, per la loro natura o per le caratteristiche del rapporto da cui discendono, assumano carattere prededucibile e si sottraggano quindi alla regola del concorso; ma ciò può avvenire soltanto per il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3586 del 14 febbraio 2011
«In tema di concordato preventivo, il controllo del tribunale nella fase di ammissibilità della proposta, ai sensi degli artt. 162 e 163 legge fall., ha per oggetto solo la completezza e la regolarità della documentazione allegata alla domanda,...»