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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 19540 del 7 maggio 2013
«La parte civile non è legittimata a proporre appello, né in via principale, ai sensi dell'art. 576 c.p.p., né in via incidentale, ai sensi dell'art. 595 c.p.p., avverso la sentenza di primo grado con la quale, essendosi dichiarato non doversi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 25608 del 11 giugno 2013
«La premeditazione può risultare incompatibile con il vizio parziale di mente nella sola ipotesi in cui consista in una manifestazione dell'infermità psichica da cui è affetto l'imputato, nel senso che il proposito coincida con un'idea fissa...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4372 del 29 gennaio 2015
«In tema di riparazione per l'ingiusta detenzione, la condizione ostativa al riconoscimento del diritto all'indennizzo, rappresentata dall'avere il richiedente dato causa all'ingiusta carcerazione, deve concretarsi in comportamenti, non esclusi dal...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 1 del 20 gennaio 1971
«È costituzionalmente illegittimo — per contrasto con l'art. 3 Cost. — l'art. 224 comma secondo c.p. nella parte in cui rende obbligatorio ed automatico, per i minori degli anni 14 il ricovero, per almeno 3 anni in riformatorio giudiziario....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2382 del 13 giugno 1975
«Non può essere pronunciata la risoluzione del contratto in danno della parte inadempiente, ove questa superi la presunzione di colpevolezza dell'inadempimento, dimostrandone la non imputabilità a causa dell'ingiustificato rifiuto della controparte...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 10 del 19 gennaio 1993
«Nella configurazione del diritto all'interprete, l'innovazione introdotta dall'art. 143 c.p.p. rispetto alla disciplina previgente, pur mantenendo all'interprete le funzioni tipiche del collaboratore dell'autorità giudiziaria, assegna...»
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Corte costituzionale, Sez. I, sentenza n. 168 del 28 aprile 1994
«È costituzionalmente illegittimo, in riferimento agli artt. 27, terzo comma, e 31, secondo comma, della Costituzione, l'art. 17 del codice penale, nella parte in cui non esclude l'applicabilità della pena dell'ergastolo nei riguardi dei minorenni.»
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Corte costituzionale, sentenza n. 8 del 18 gennaio 1996
«Non è fondata la questione di legittimità costituzionale del combinato disposto degli artt. 384, comma 1, 378 e 307, comma 4, c.p., in riferimento all'art. 29 della Costituzione, nella parte in cui non prevedono che la causa di non punibilità...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 111 del 12 aprile 1996
«È inammissibile la questione di legittimità costituzionale dell'art. 148 c.p., in riferimento agli artt. 3, 27, 32 Cost., nella parte in cui prevede il ricovero in struttura psichiatrica giudiziaria del condannato affetto da grave malattia...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 416 del 27 dicembre 1996
«È illegittimo costituzionalmente l'art. 384, secondo comma del codice penale, nella parte in cui non prevede l'esclusione della punibilità per false o reticenti informazioni assunte dalla polizia giudiziaria, fornite da chi avrebbe dovuto essere...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 87 del 8 aprile 1997
«È infondata, in riferimento agli artt. 3, primo comma, e 24, primo comma, della Costituzione, la questione di legittimità costituzionale delle norme processuali e dell'ordinamento professionale nella parte in cui non comprendono i praticanti...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 89 del 1 aprile 1998
«Non è fondata, in riferimento agli artt. 3, 24, secondo comma, e 76 Cost., la questione di legittimità costituzionale dell'art. 299, terzo comma, c.p.p., nella parte in cui limita il potere del giudice di provvedere d'ufficio nel corso delle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3732 del 21 giugno 1985
«Ai sensi dell'art. 719 c.c. (vendita dei beni per il pagamento dei debiti ereditari) e nell'ipotesi di mancanza o insufficienza di beni mobili, l'indivisibilità di un immobile non è di per sé sufficiente per giustificarne la vendita, qualora del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1805 del 7 marzo 1990
«In tema di sospensione dei termini feriali, dall'1 agosto al 15 settembre, ex legge 742 del 1969, la deroga prevista dall'art. 92 ord. giud., richiamato dall'art. 3 legge n. 742 citata, con riguardo alle cause «relative alla dichiarazione ed alla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 687 del 24 gennaio 1991
«Il giudizio di cui all'art. 250, quarto comma, c.c., promosso dal genitore che intenda riconoscere il figlio infrasedicenne per superare l'opposizione dell'altro genitore che abbia già effettuato il riconoscimento, sebbene nella prima fase debba...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 247 del 11 gennaio 1992
«In tema di eccessiva onerosità sopravvenuta, nel caso in cui il convenuto, nell'esercizio della facoltà di disporre liberamente dei propri interessi, anziché chiedere di rimettere al giudice la determinazione del contenuto delle modifiche da...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4607 del 7 gennaio 1994
«In tema di concorso di persone nel reato, non può costituire concorso, salvo che l'attività addebitata al reo non si ricolleghi ad un proposito manifestato in precedenza, quella realizzata successivamente alla commissione del reato, e cioè dopo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8996 del 19 agosto 1994
«Il privato può commettere il reato di cui all'art. 479 c.p. (falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici) solo quale concorrente del pubblico ufficiale, ex art. 117 c.p., ovvero inducendolo in errore, ex art. 48 c.p. Tale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 440 del 30 marzo 1995
«In materia di misure cautelari personali, è nulla, per mancanza di motivazione, l'ordinanza che, sulla richiesta dell'indagato di sostituzione della custodia in carcere con gli arresti domiciliari presso la propria abitazione disponga gli arresti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3942 del 4 aprile 1995
«La costituzione del pegno ad opera del terzo funziona da garanzia del debito del debitore garantito e non può essere utilizzata per estinguere i crediti vantati dal beneficiario verso il terzo.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2562 del 18 luglio 1996
«In tema di revisione per prove nuove devono intendersi quelle che, se anche preesistenti alla sentenza di condanna, risultanti o meno dagli atti, non hanno formato oggetto di valutazione, espressa o implicita, da parte del giudice investito della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2714 del 14 marzo 1996
«Il reato di istigazione alla corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio (art. 322 comma 2 c.p.) si configura con la semplice condotta dell'offerta o della promessa di danaro o di altra utilità, purché seria, potenzialmente e funzionalmente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6359 del 13 luglio 1996
«Il secondo comma dell'art. 1123 c.c., a norma del quale le spese di conservazione e godimento delle cose destinate a servire i condomini in misura diversa sono ripartite in proporzione dell'uso che ciascuno può farne, essendo inspirata ad una...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 280 del 14 gennaio 1997
«La convenzione relativa alla pattuizione degli interessi in misura superiore a quella legale, in difetto della forma scritta richiesta ad substantiam, è colpita da nullità solo per la parte corrispondente alla differenza tra il tasso legale e...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5146 del 6 giugno 1997
«Il vice procuratore onorario che abbia svolto funzioni di pubblico ministero nel dibattimento non è tuttavia legittimato a proporre impugnazione avverso la sentenza pronunciata all'esito del dibattimento medesimo.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10362 del 14 novembre 1997
«Ai fini dell'osservanza del principio della correlazione tra accusa e decisione, qualora il fatto risulti «diverso», nei suoi dati fondamentali, la formale modifica dell'imputazione e la relativa contestazione, previste dall'art. 516 c.p.p., non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11484 del 15 dicembre 1997
«Con riferimento al delitto di rifiuto di atti d'ufficio previsto dal comma secondo dell'art. 328 c.p., il richiedente può rinunciare, per qualunque ragione, alla richiesta di compimento dell'atto o alla sola risposta, in forma espressa o per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3655 del 8 aprile 1998
«Il prenditore (o il suo giratario) che accetta di essere pagato mediante assegno bancario, accetta anche l'eventuale liberazione prevista dal secondo comma dell'art. 1992 c.c., per i titoli di credito in generale, a favore del «debitore che senza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 944 del 28 gennaio 2000
«Il provvedimento di sequestro dei beni del coniuge obbligato all'assegno di mantenimento di cui all'art. 156 comma sesto c.c., che può essere revocato, anche ad opera del giudice di appello, per la sopravvenienza di giustificati motivi (art. 156...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2276 del 17 gennaio 2003
«L'art. 309, comma 5, c.p.p., nell'imporre l'obbligo della trasmissione al tribunale del riesame anche di «tutti gli elementi sopravvenuti a favore della persona sottoposta a indagini», si riferisce a tutti quegli atti o elementi oggettivi che...»