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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6070 del 18 aprile 2012
«La rinunzia all'eredità non fa venir meno la delazione del chiamato, stante il disposto dell'art. 525 c.c. e non è, pertanto, ostativa alla successiva accettazione, che può essere anche tacita, allorquando il comportamento del rinunciante (che,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 19915 del 14 novembre 2012
«L'art. 681 c.c., il quale disciplina la sola revocazione espressa della precedente revoca di un testamento, disponendo in tal caso la reviviscenza delle disposizioni revocate, non preclude al testatore la possibilità di revocare tacitamente la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6761 del 4 maggio 2012
«La revocazione della donazione per sopravvenienza di figli risponde all'esigenza di consentire al donante di riconsiderare l'opportunità dell'attribuzione liberale a fronte della sopravvenuta nascita di un figlio, o della sopravvenuta conoscenza...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 19529 del 9 novembre 2012
«In tema di scioglimento della comunione, i creditori iscritti e gli aventi causa da un partecipante, pur avendo diritto ad intervenire nella divisione, ai sensi dell'art. 1113, primo comma, c.c., non sono parti in tale giudizio, al quale devono...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7798 del 27 febbraio 2002
«La partecipazione ad una seduta della Camera di appartenenza - anche alla luce di quanto stabilito dalla sentenza della Corte costituzionale n. 225 del 2001 - ben può costituire legittimo impedimento tale da determinare il rinvio dell'udienza, sia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 658 del 23 marzo 1994
«Ai fini della decisione sulla proroga della custodia cautelare il giudice deve tener conto della difficoltà delle indagini che il pubblico ministero deve ancora compiere in relazione alla gravità delle indagini cautelari. Tuttavia, mentre la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 25007 del 20 giugno 2001
«Il diritto alla impugnazione dell'imputato ha natura unitaria e fa capo esclusivamente all'interessato, anche se al difensore è attribuita facoltà di esercitarlo; ne consegue che l'omissione dell'avviso di deposito della sentenza di secondo grado...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1757 del 27 maggio 1995
«L'esame che il giudice per le indagini preliminari è tenuto a compiere ai fini della convalida dell'arresto eseguito dalla polizia giudiziaria, pur non esaurendosi in un mero controllo di legalità formale, deve essere limitato alla verifica...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37725 del 8 novembre 2002
«In tema di archiviazione, qualora il giudice per le indagini preliminari non accolga la richiesta di archiviazione presentata dal pubblico ministero e provveda a fissare la data dell'udienza in camera di consiglio ex art. 409, comma 2, c.p.p....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 33361 del 4 ottobre 2002
«L'inosservanza della disposizione contenuta nell'art. 503, comma 3 c.p.p., secondo cui la lettura delle dichiarazioni precedentemente rese è consentita ai fini contestativi soltanto dopo che sui fatti e sulle circostanze la parte esaminata abbia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 36767 del 25 settembre 2003
«In tema di valutazione dei gravi indizi di colpevolezza, richiesti per l'adozione di misure cautelari personali, la disposizione dell'art. 273 primo comma bis c.p.p., che rinvia ai criteri di valutazione della prova di cui all'art. 192 terzo e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4132 del 4 febbraio 2005
«In tema di misure cautelari e con specifico riguardo al disposto di cui all'art. 273, comma 1 bis, c.p.p., deve ritenersi che i riscontri obiettivi alle dichiarazioni accusatorie, pur indispensabili, non devono tuttavia necessariamente raggiungere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5220 del 1 febbraio 1993
«In tema di misure cautelari, se è vero che, in base al disposto di cui all'art. 275 comma terzo c.p.p., la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza in ordine a taluno dei delitti ivi indicati dà luogo alla presunzione che siano anche...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 996 del 10 aprile 2000
«L'art. 508 c.p.p., che prevede la citazione del perito a comparire per esporre il suo parere in dibattimento, non è applicabile nel procedimento incidentale de libertate in cui sia impugnata con l'appello l'ordinanza di diniego, di revoca o...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13279 del 26 luglio 2012
«È inderogabile la disposizione di cui all'art. 2364 c.c., che attribuisce all'assemblea ordinaria la facoltà di deliberare l'azione di responsabilità contro amministratori e sindaci; ne consegue che la clausola statutaria, la quale preveda la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9776 del 14 giugno 2012
«Il procedimento di convocazione dell'assemblea di società cooperativa bancaria - nella fattispecie quotata, ma senza pendenza di offerta pubblica sui suoi titoli - è disciplinato dall'art. 2366 c.c. (già richiamato dell'art. 2516, ed ora dall'art....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22763 del 12 dicembre 2012
«Nella società per azioni quotata in borsa, i cui titoli azionari siano stati immessi nel sistema di deposito accentrato, il diritto del socio di intervenire e votare in assemblea non presuppone in via assoluta il deposito presso la sede sociale,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 259 del 12 gennaio 2010
«La deliberazione dell'assemblea di una società di capitali, convocata su deliberazione del consiglio di amministrazione assunta all'esito di una riunione cui un suo componente non sia stato convocato, non è inesistente, nulla od annullabile,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9364 del 11 giugno 2003
«In tema di validità delle deliberazioni assembleari delle società di capitali, la omessa convocazione (di tutti o di alcuni) dei soci, comportando la mancanza, in concreto, dì un elemento essenziale dello schema legale della deliberazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13438 del 29 maggio 2013
«La mera proposizione, da parte del debitore, di una citazione in revocazione ex art. 395, n. 3, cod. proc. civ. non impedisce il passaggio in giudicato, ex art. 324 cod. proc. civ., della sentenza impugnata, sicché termina l'effetto interruttivo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1172 del 15 maggio 1998
«Per «cose pertinenti al reato», sulle quali può cadere il sequestro preventivo previsto dall'art. 321 c.p.p., debbono intendersi non solo quelle caratterizzate da un'intrinseca, specifica e strutturale strumentalità rispetto al reato commesso ed a...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 28060 del 23 luglio 2002
«In tema di sequestro preventivo eseguito presso un terzo, il provvedimento di restituzione a favore di altri non deve essere preceduto dalla convocazione del terzo in camera di consiglio, come previsto per il sequestro probatorio dall'art. 263,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2463 del 19 luglio 1996
«La sanzione di inutilizzabilità delle indagini svolte dal P.M. di sua iniziativa oltre il termine di durata delle indagini preliminari non preclude al Gip, anche se richiesto di archiviazione fuori termine, di indicare le ulteriori indagini...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2691 del 27 settembre 1995
«Nel caso in cui il pubblico ministero non abbia ancora esercitato l'azione penale e il procuratore generale non abbia esercitato il suo potere di avocazione il pubblico ministero procedente, anche dopo la scadenza del termine per le indagini...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 18175 del 16 aprile 2003
«In tema di avocazione, il procuratore generale può esercitare il suo potere esclusivamente nei due casi tassativamente previsti dall'art. 412 c.p.p., e cioè nell'ipotesi di inerzia del pubblico ministero relativamente all'esercizio dell'azione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1176 del 21 marzo 2000
«In tema di avocazione delle indagini preliminari, il procuratore generale può esercitare tale potere in tutti i casi in cui il giudice non accoglie de plano la richiesta di archiviazione, fissando l'udienza camerale a norma sia dell'art. 409,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2420 del 1 agosto 1990
«La mancata ottemperanza da parte del P.M. all'ordinanza del Gip di rigetto della richiesta di archiviazione si risolve sostanzialmente nel mancato esercizio dell'azione penale, per cui il procuratore generale a norma dell'art. 412 c.p.p., è tenuto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6686 del 28 dicembre 1999
«La mancata indicazione, nel decreto di citazione a giudizio, dell'ora di convocazione integra nullità relativa che, se non tempestivamente dedotta, deve ritenersi sanata.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 30200 del 30 dicembre 2011
«Il decreto della corte d'appello, emesso in un procedimento contenzioso avente ad oggetto l'attribuzione di una quota di T.F.R., ai sensi dell'art. 12 bis della legge 1º dicembre 1970, n. 898, ha valore di sentenza ed è idoneo a passare in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 930 del 19 gennaio 2004
«Deve ravvisarsi condotta idonea ad integrare il delitto di concussione tentata nell'attenzione del pubblico ufficiale preposto all'accertamento delle evasioni fiscali nei confronti di un contribuente attuata con modalità anomale di convocazione e...»