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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9880 del 20 novembre 1996
«La Suprema Corte ha ritenuto che - essendo stato dai giudici di merito escluso il concorso nel reato da parte del direttore del quotidiano, condannato infatti per il reato previsto dall'art. 57 c.p. in relazione all'art. 278 c.p. per aver omesso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1789 del 18 settembre 1998
«Trattandosi di reato di pericolo, esso si perfeziona, innanzitutto, per la sola formazione della falsa documentazione, qualora la destinazione dell'atto all'autorità giudiziaria risulti in modo specifico ed univoco dal contesto dell'atto medesimo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 18068 del 13 maggio 2002
«In tema di falsità in valori di bollo, la legge sul bollo integra un elemento della norma incriminatrice solo per quanto riguarda la individuazione dei valori suddetti e non anche i casi in cui ne è richiesto l'uso; ne consegue che la modifica o...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13271 del 26 ottobre 1999
«In materia di falsità di sigilli, l'art. 467 c.p. indica come oggetto materiale della contraffazione il sigillo dello Stato «destinato a essere apposto sugli atti del Governo», espressione con la quale si intende il cosiddetto grande sigillo dello...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 39452 del 29 novembre 2006
«Integra il delitto di cui all'art. 469 c.p. (contraffazione delle impronte di una pubblica autenticazione o certificazione e uso della cosa contraffatta) — e non quello di cui all'art. 489 c.p. (uso di atto falso) — la condotta di colui che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12268 del 2 aprile 2012
«Integra il delitto di cui all'art. 497 bis, comma primo, c.p. (Possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi), il mero possesso di un documento falso valido per l'espatrio, considerato che la fattispecie normativa di cui all'art....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5061 del 9 febbraio 2012
«Il possesso di una carta d'identità contraffatta integra il delitto previsto dall'art. 497 bis c.p. solo se il documento contenga la clausola di validità per l'espatrio.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 17673 del 5 maggio 2011
«Integra il reato di cui all'art. 497 bis, comma secondo, c.p. (possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi), il possesso di un passaporto di provenienza furtiva contraffatto dallo stesso possessore, considerato che la "ratio" di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 15833 del 23 aprile 2010
«Il delitto di possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi (art. 497 "bis" c.p.) si distingue da quello di uso di atto falso (art. 489 c.p.) in quanto, sul piano strutturale, prescinde dall'esclusione di qualsiasi forma di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 47029 del 20 dicembre 2011
«Il delitto di falsità materiale commessa dal privato in certificati o autorizzazioni amministrative (artt. 477 e 482 c.p.) si consuma con la semplice formazione del documento falso e non, come nel caso di falso in scrittura privata, con l'uso del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2832 del 12 gennaio 1981
«Il criterio distintivo fra il reato di cui all'art. 486 c.p. e quello di cui all'art. 488 c.p. consiste nel fatto che il primo esige nel soggetto attivo il possesso di un documento che importi l'obbligo o la facoltà di riempirlo, mentre il secondo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 172 del 1 febbraio 1971
«La registrazione di una scrittura privata, assolvendo al compito di realizzare una condizione per la futura utilizzazione del documento, non costituisce «uso» ai fini penali.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 27915 del 7 luglio 2009
«Integra il reato di uso di atto falso (art. 489 c.p.) la condotta di colui che esponga nel cruscotto dell'auto, posteggiata in zona contrassegnata dall'obbligo di pagamento della sosta, una riproduzione fotostatica di contrassegno con...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10391 del 24 marzo 2006
«Integra il reato di uso di atto falso (art. 489 c.p.), la condotta del soggetto che espone sull'auto — parcheggiata in zona a traffico limitato, consentita solo ai titolari di validi permessi — la falsa copia del permesso di parcheggio per...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 42649 del 3 novembre 2004
«Nell'ipotesi in cui taluno faccia uso di un documento falsificato recante un'impronta contraffatta è configurabile solo il reato di cui all'art. 489 c.p. e non anche, in concorso, quello di cui all'art. 469 c.p., giacché tale ultima disposizione,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 21231 del 24 maggio 2001
«Nel delitto di uso di atto falso, la nozione di uso comprende qualsiasi modalità di avvalersi del falso documento per uno scopo conforme alla natura — quantomeno apparente — dell'atto; ne consegue che, ad integrare il reato, basta la semplice...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12640 del 20 marzo 2001
«Nel delitto di uso di atto falso, la nozione di uso comprende qualsiasi modo di avvalersi del falso documento per uno scopo conforme alla natura dell'atto; ad integrare il reato basta, pertanto, la semplice esibizione del documento falso. (In...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3363 del 15 marzo 1999
«In materia di falsità in atti, il delitto previsto dall'art. 489 c.p. (uso di documento falsificato, senza concorso nella falsificazione) tutela l'interesse dell'autore apparente del documento, comunque leso dalla sua utilizzazione, che ne rende...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1290 del 10 febbraio 1983
«Il primo uso dell'atto da parte di chi lo abbia falsificato o di chi sia concorso con l'autore nella falsificazione costituisce il reato di cui all'art. 485 c.p. e non già la minore ipotesi di cui all'art. 489 c.p., la quale può configurarsi solo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 40650 del 12 dicembre 2006
«Integra il delitto di uso di atto falso (489 c.p.), la condotta del cittadino straniero che esibisca agli organi di polizia, in occasione di controlli effettuati in Italia, il passaporto falsificato nella data di scadenza e nel codice di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 26173 del 18 giugno 2003
«Ai fini dell'individuazione della condotta di uso, rilevante per la configurazione del reato di cui agli artt. 489 e 485 c.p., assume rilievo la funzione rappresentativa del documento usato e non già quella dell'atto documentato. Ne consegue che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4075 del 5 maggio 1981
«Poiché l'uso del documento costituisce parte integrante della condotta criminosa, correttamente si deduce che si è in presenza di una pluralità di reati dal fatto che mentre la falsificazione delle cambiali venne eseguita in un unico contesto di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9447 del 13 luglio 1978
«...apporre sul titolo la clausola di intrasferibilità od altre equivalenti. Il patto, difatti, valido tra le parti, non impedisce la circolazione del documento come titolo di credito, non essendo opponibile al legittimo possessore della cambiale.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 23587 del 30 maggio 2013
«Il delitto previsto dall'art. 483 c.p. sussiste solo se l'atto pubblico, nel quale la dichiarazione del privato è trasfusa, è destinato a provare la verità dei fatti attestati, e, cioè, quando una norma giuridica obbliga il privato a dichiarare il...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11681 del 16 dicembre 1997
«L'attestazione al pubblico ufficiale di circostanze non veritiere in una dichiarazione sostitutiva dell'atto notorio resa al pubblico ufficiale, integra il reato di falsità ideologica del privato in atto pubblico, di cui all'art. 483 c.p., pure...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7531 del 29 luglio 1997
«La valutazione di innocuità del falso commesso dal privato in atto pubblico, di cui all'art. 483 c.p., non può essere rapportata alla funzione che l'atto assume, quale elemento o requisito di valutazione per un diverso procedimento amministrativo,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8488 del 17 ottobre 1983
«Ai fini della configurabilità del delitto di falso in scrittura privata si ha «uso», ai sensi dell'art. 485 c.p., tutte le volte che il documento falso sia uscito dalla sfera individuale del colpevole in modo giuridicamente rilevante.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37041 del 26 settembre 2003
«Per integrare il delitto di resistenza a pubblico ufficiale è sufficiente che l'uso della violenza e della minaccia intralci l'atto di ufficio o servizio svolto dal pubblico ufficiale e l'autore del reato abbia come obiettivo di indurre questi ad...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13578 del 12 ottobre 1989
«È ravvisabile il delitto di falso ideologico in atto pubblico, anche se il documento sia privo di intestazione e di sottoscrizione, purché risulti incontestata l'esatta individuazione dell'organo cui esso risale. Questi requisiti concernono...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 23327 del 19 maggio 2004
«Le modifiche o le aggiunte in un atto pubblico, dopo che è stato regolarmente e definitivamente formato, integrano un falso punibile anche quando il soggetto abbia agito per stabilire la verità effettuale del documento; tuttavia ai fini della...»