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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4905 del 20 maggio 1999
«Ai fini della modifica dell'assegno di mantenimento stabilito o concordato in sede di separazione personale dei coniugi, si rende presupposto necessario la sopravvenienza di giustificati motivi la cui sussistenza deve essere provata dal coniuge...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2261 del 9 aprile 1984
«L'assegno di mantenimento per il coniuge e per i figli dovuto in seguito a pronunzia di separazione (o di divorzio), va determinato con riferimento alla situazione in atto al momento della decisione, e pertanto, rispetto alla misura...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1272 del 14 marzo 1978
«Il riconoscimento del diritto agli alimenti, in favore del coniuge a cui sia stata addebitata la separazione personale (art. 156 c.c., nel testo fissato dall'art. 37 della L. 19 maggio 1975, n. 151 sulla riforma del diritto di famiglia), postula...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5741 del 23 marzo 2004
«Gli accordi di separazione personale fra i coniugi, contenenti attribuzioni patrimoniali da parte dell'uno nei confronti dell'altro e concernenti beni mobili o immobili, non risultano collegati necessariamente alla presenza di uno specifico...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23745 del 16 novembre 2007
«È manifestamente infondata l'eccezione d'illegittimità costituzionale dell'art. 162 c.c. nella parte in cui non consente la retrodatazione degli effetti della costituzione del fondo patrimoniale al momento della proposizione della domanda di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12864 del 19 novembre 1999
«La costituzione del fondo patrimoniale, di cui all'art. 167 c.c., dev'essere ricompresa tra le convenzioni matrimoniali e, pertanto, è soggetta alle disposizioni dell'art. 162 c.c., circa le forme delle convenzioni medesime, ivi inclusa quella del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9034 del 12 settembre 1997
«L'atto interveniente tra i coniugi separati di fatto col quale, al fine di disciplinare i reciproci rapporti economici, un coniuge s'impegna a trasferire gratuitamente all'altro determinati beni, non configura una convenzione matrimoniale ex...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4532 del 5 marzo 2004
«Il coniuge in regime di comunione legale non è incapace a testimoniare nelle controversie in cui sia parte l'altro coniuge, ove esse abbiano ad oggetto crediti derivanti dall'esercizio dell'impresa di cui sia titolare esclusivo l'altro coniuge, in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3471 del 15 febbraio 2007
«In materia di rapporti patrimoniali. tra coniugi, il contraente che ha contrattato con uno solo dei coniugi può invocare il principio dell'apparenza del diritto, al fine di sostenere il suo ragionevole affidamento sul fatto che questi agisse anche...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 15231 del 3 dicembre 2001
«Le agevolazioni di cui all'art. 19 della legge 6 marzo 1987, n. 74, come interpretato e modificato dalla Corte costituzionale con sentenza n. 154 del 1999, operano — quanto agli atti ed accordi finalizzati allo scioglimento della comunione tra i...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12098 del 28 novembre 1998
«Ai fini dell'opponibilità ai terzi degli effetti dello scioglimento della comunione derivante dalla separazione personale dei coniugi, con riferimento ai negozi di acquisto di beni immobili (o mobili registrati) contenenti la dichiarazione del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6589 del 7 luglio 1998
«Il secondo comma dell'art. 219 c.c. (che, con riferimento alla ipotesi di separazione di beni tra coniugi, sancisce una presunzione semplice di comproprietà per i beni mobili dei quali nessuno di essi sia in grado di dimostrare la proprietà...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4492 del 5 maggio 1998
«La questione di costituzionalità delle norme di cui al combinato disposto degli artt. 244, comma secondo, e 235, n. 2, c.c., posta con riferimento al dies a quo stabilito dalla legge per l'esercizio dell'azione di disconoscimento di paternità...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2338 del 16 marzo 1999
«Nel giudizio promosso per il riconoscimento della paternità o della maternità di un minore infraseadicenne, l'interesse del minore costituisce l'unico parametro di riferimento ai fini della valutazione della legittimità del rifiuto del consenso...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2463 del 15 marzo 1994
«Nell'indagine sulla legittimità o meno del rifiuto, da parte del genitore che per primo abbia riconosciuto il figlio naturale, del consenso al successivo riconoscimento ad opera dell'altro genitore (art. 250 c.c.), occorre fare esclusivo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7535 del 12 ottobre 1987
«Nel procedimento previsto dall'art. 250 c.c., per conseguire una pronuncia che tenga luogo del mancato consenso del genitore, che abbia già riconosciuto il figlio minore infrasedicenne, al riconoscimento da parte dell'altro genitore, l'indagine...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2644 del 3 febbraio 2011
«In tema di attribuzione giudiziale del cognome al figlio naturale riconosciuto non contestualmente dai genitori, il giudice è investito dall'art. 262, secondo e terzo comma, c.c. del potere-dovere di decidere su ognuna delle possibilità previste...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6098 del 27 aprile 2001
«Qualora il padre, che ha legittimato per provvedimento del giudice il figlio naturale successivamente alla madre, chieda di attribuirgli il proprio cognome trova applicazione analogica l'art. 262 c.c.; pertanto, dovrà valutarsi l'interesse...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4420 del 21 febbraio 2008
«In tema di adozione di persone maggiori di età, ai fini della prova del consenso dell'adottante, non può essere applicata la normativa regolante l'istituto del cosiddetto domicilio ai soccorso, previsto dall'art. 72 della legge 17 luglio 1980, n....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8575 del 6 agosto 1991
«Con riguardo all'adozione ordinaria di un minore, nella normativa anteriore alla L. 4 maggio 1983, n. 184, l'errore, quale ragione di invalidità del consenso dell'adottante (art. 311 c.c.) e, quindi, del successivo provvedimento di adozione, va...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10654 del 13 maggio 2011
«Il genitore, autorizzato dal tribunale ai sensi dell'art. 320, quinto comma, c.c., alla continuazione dell'esercizio dell'impresa commerciale del minore, può compiere, senza necessità di specifica autorizzazione del giudice tutelare, anche i...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2430 del 12 marzo 1994
«La distinzione tra atti di ordinaria e straordinaria amministrazione prevista dal codice civile in relazione ai beni degli incapaci (artt. 320, 374 e 394 c.c.) non coincide con quella applicabile in tema di determinazione dei poteri attribuiti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3079 del 13 marzo 1992
«Ai sensi dell'art. 321 c.c., cosi come modificato dall'art. 144 della L. 19 maggio 1975, n. 151, giudice competente a nominare un curatore speciale al minore, nel caso in cui entrambi i genitori, o quello di essi che esercita in via esclusiva la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17648 del 10 agosto 2007
«L'art. 403 c.c. non può ritenersi abrogato implicitamente dagli artt. 2 e 4 della legge 184 del 1983, poiché esso attiene ad interventi urgenti da assumere nella fase anteriore all'affidamento familiare, ma va coordinato con l'art. 9 della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3529 del 21 febbraio 2004
«La litispendenza è istituto che concorre alla identificazione in concreto del giudice che deve decidere la causa, sicchè la pronuncia con cui il giudice dichiari la litispendenza, essendo sostanzialmente assimilabile al provvedimento con cui...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2184 del 15 marzo 1996
«Per l'individuazione del giudice competente per territorio a dichiarare la decadenza dalla potestà parentale deve farsi riferimento al luogo di abituale dimora del minore nel momento della presentazione della relativa domanda, senza che assumano...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4143 del 10 aprile 1995
«Nei procedimenti diretti all'emanazione di provvedimenti limitativi della potestà del genitore, secondo la previsione degli artt. 330 e ss. c.c., la competenza per territorio va determinata con riferimento al luogo in cui il minore dimora...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1345 del 10 febbraio 1998
«È affetto da nullità radicale l'obbligazione convenzionale, assunta verso terzi dal rappresentante dell'incapace, alla proposizione della necessaria istanza al giudice (competente per la relativa autorizzazione) in relazione ad atti negoziali da...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9432 del 11 novembre 1994
«Al fine del riconoscimento e della quantificazione del diritto agli alimenti, nonché della ripartizione del relativo onere in presenza di più obbligati, il raffronto fra le rispettive condizioni economiche va effettuato con riferimento alla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7655 del 30 luglio 1990
«In tema di costituzione di una servitù per destinazione del padre di famiglia, il requisito della esistenza di opere visibili e permanenti va verificato con riferimento al momento della separazione dei fondi, non rilevando le modificazioni...»