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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15123 del 4 luglio 2007
«Come rivelano sia la stessa previsione alternativa dell'iscrizione ad iniziativa dell'attore o del convenuto, sia il disposto del secondo comma della norma, là dove fa riferimento alla formazione di un unico fascicolo d'ufficio, nel quale devono...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1619 del 26 gennaio 2005
«Ne consegue che è suscettibile di provvisoria esecuzione una sentenza costitutiva di una servitù ex art. 1051 (o 1052) c.c., allorché contenga tutti gli elementi identificativi in concreto della servitù, sia pure con rinvio alla consulenza tecnica...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23264 del 27 ottobre 2006
«In tema di fallimento, l'art. 88, secondo comma, legge fall. impone al curatore, in presenza di immobili o di altri beni soggetti a pubblica registrazione, l'onere di notifica di un estratto della sentenza dichiarativa di fallimento ai competenti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3665 del 27 marzo 1992
«...sia il contenuto delle dichiarazioni rese dalle parti e dai testimoni escussi sul luogo, ha natura di atto pubblico. Infatti, l'agente che sottoscrive il prontuario esercita una pubblica funzione e attesta il compimento di atti da lui compiuti.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4102 del 25 gennaio 1995
«È pubblico ufficiale anche colui che sia chiamato a svolgere attività accessorie o sussidiarie a quelle istituzionali proprie dello Stato o degli altri enti pubblici tra le quali rientrano i compiti di cooperazione alla elaborazione in via...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 866 del 8 febbraio 1990
«...28 della legge fallimentare), e che, comunque, si tratta di condotta contrastante con le esigenze di obiettività ed imparzialità nello svolgimento della funzione pubblica affidatagli, e, quindi, non conforme a correttezza e lealtà professionale»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 22548 del 26 ottobre 2007
«Nel procedimento camerale disciplinato dall'art. [[n375cpc]] c.p.c., non essendo prevista la fase della discussione orale stabilita per l'ordinario giudizio di legittimità in pubblica udienza dall'art. [[n379cpc]], primo comma, c.p.c., non è...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6714 del 1 luglio 1999
«Nel rito del lavoro, il ricorso privo dell'esatta determinazione dell'oggetto della domanda o dell'esposizione dei fatti e degli elementi di diritto è affetto da nullità ai sensi degli artt. 414, 164 e 156 c.p.c., sempre che non si tratti di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7337 del 20 febbraio 2004
«...nei suoi confronti da alcuni corrissanti, esplode dei colpi di pistola in aria a scopo intimidatorio, trovando il suo comportamento ragione nella necessità di tutelare l'autorità e l'incolumità di persone che esercitano una pubblica funzione.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 829 del 24 gennaio 1995
«La pressione psichica costringente, anche se in modo non assoluto, sussiste tutte le volte in cui al privato il pubblico ufficiale fa comprendere — o attraverso una esplicita specificazione o anche implicitamente attraverso comportamenti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 21192 del 17 maggio 2013
«...dal timore di un ritardo nell'emanazione di un atto discrezionale collegato ad un abuso della qualità di pubblico ufficiale consistente, in particolare, nella deviazione delle regole di correttezza proprie dell'esercizio della pubblica funzione.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7097 del 16 luglio 1981
«Nel delitto di violenza o minaccia a pubblico ufficiale, la violenza o la minaccia costitutiva del reato viola un bene giuridico specifico, e cioè l'interesse dello Stato al normale funzionamento e al prestigio della pubblica amministrazione,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20287 del 18 maggio 2001
«...il comportamento con il quale l'agente minacci di privarsi della vita per ritorsione a un atto legittimo, quando la minaccia sia idonea a intralciare la pubblica funzione, atteso che il male prospettato nella forma dell'autolesionismo è ingiusto.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1049 del 27 settembre 1972
«...fine che indica il dolo specifico che determina l'azione, non essendo necessario che la violenza consegua l'effetto di impedire in modo definitivo l'esplicazione della pubblica funzione o del servizio in relazione a un oggetto determinato.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6879 del 9 giugno 1998
«Ne consegue che, mentre sono perseguibili d'ufficio i reati il cui scopo è di tutelare il vincolo del sequestro disposto dal magistrato nel corso di un procedimento penale o dalla pubblica amministrazione nell'esercizio dei suoi poteri di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2253 del 19 gennaio 2006
«...aveva rivolto un invito ai giudici, pubblicamente ed in loro presenza, ad un corretto esercizio della professione: la reformatio in peius non è prevista dal nostro ordinamento, la professione deve essere fatta con serietà da entrambe le parti).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35399 del 23 ottobre 2006
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 340 c.p. (interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità), è necessario che il turbamento della regolarità dell'ufficio si riferisca ad un'alterazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1831 del 16 febbraio 2000
«In tema di interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità, integra il reato di cui all'art. 340 c.p., e non quello di ragion fattasi di cui all'art. 392 c.p., la condotta di chi, adducendo un preteso diritto,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 15636 del 27 aprile 2005
«È configurabile il reato di interruzione di un ufficio o servizio pubblico (art. 340 c.p.) nell'ipotesi in cui il soggetto attivo irrompa negli uffici del Ministero della Funzione pubblica con altri soggetti, facenti parte di una rappresentanza di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 48745 del 30 dicembre 2011
«Per la configurabilità del reato di usurpazione di funzioni pubbliche è richiesto il dolo generico, che consiste nella volontà di assumere ed esercitare la funzione pubblica sapendo di non esserne autorizzato, mentre lo scopo e i motivi che hanno...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6191 del 15 febbraio 2001
«La decadenza del pubblico ufficiale dalla carica quale effetto della condanna ad un delitto commesso con abuso di poteri o violazione di doveri inerenti ad una pubblica funzione, pur operando di diritto dal passaggio in giudicato della sentenza —...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9348 del 5 settembre 1995
«Per la configurabilità del reato di cui all'art. 347 c.p. (usurpazione di pubbliche funzioni) è necessario che le pubbliche funzioni vengano svolte — senza legittima investitura e per fini esclusivamente propri e in contrasto con quelli della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4819 del 11 maggio 1993
«Ai fini della sussistenza del reato di violazione della pubblica custodia di cose (art. 351 c.p.), la qualificazione di cosa «particolarmente custodita» concerne, per l'identità della ratio legis, tutte le categorie di beni menzionate nella...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7877 del 9 luglio 1992
«La regola dell'art. 360 c.p. presuppone che una determinata fattispecie non richieda necessariamente l'attualità dell'esercizio della pubblica funzione o del pubblico servizio, cioè che l'agente sia titolare dei poteri o della qualità di cui abusa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4062 del 30 marzo 1999
«L'aggravante di aver commesso il fatto con abuso di poteri o con violazione dei doveri inerenti a una pubblica funzione o a un pubblico servizio (art. 61, n. 9, c.p.) non presuppone necessariamente che il reato sia commesso in relazione al...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1360 del 24 novembre 1970
«Il testimone esercita una pubblica funzione, e va compreso fra i pubblici ufficiali ai sensi del n. 2 dell'art. 357 c.p. È però essenziale stabilire il momento in cui viene assunta detta qualità. È infatti in quel momento che si pone l'esigenza di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3388 del 15 aprile 1981
«Il delitto di istigazione a disobbedire alle leggi di ordine pubblico, richiede, per la sua sussistenza, che un soggetto ponga in essere pubblicamente, con volontà libera e cosciente, l'evento di pericolo richiesto dalla norma incriminatrice, cioè...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8178 del 12 ottobre 1983
«Ai fini della sussistenza del reato di attentato a impianti di pubblica utilità, la nozione di impianto indica il complesso di strutture, apparecchi, attrezzature e congegni concorrenti ad uno stesso scopo ed indispensabili per un determinato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 50566 del 13 dicembre 2013
«La realizzazione, in funzione della successiva messa in commercio, di un farmaco privato del suo principio attivo, sostituito con altro di minore o di nessuna efficacia, che non lo renda pericoloso per la salute pubblica integra il reato di cui...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1503 del 17 maggio 1966
«La pericolosità per la salute pubblica richiamata nell'art. 442 c.p. non può ravvisarsi nella considerazione che un medicinale contraffatto, se non arreca alcun danno alla salute, non la favorisce, non reintegrando l'organismo malato, perché il...»