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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 27387 del 12 dicembre 2005
«La deliberazione di scioglimento anticipato di una società può essere invalidata, in difetto delle ragioni tipiche all'uopo previste, sotto il profilo dell'abuso della regola di maggioranza, quando risulti arbitrariamente o fraudolentemente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15721 del 27 luglio 2005
«L'art. 386 c.p.c. — in forza del quale la decisione sulla giurisdizione è determinata dall'oggetto della domanda e, quando prosegue il giudizio, non pregiudica le questioni sulla pertinenza del diritto e sulla proponibilità della domanda — trova...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2538 del 8 febbraio 2005
«Tuttavia, il criterio ancorato alla differenza tra attivo e passivo può costituire un parametro di riferimento per la liquidazione del danno in via equitativa, qualora sia stata accertata l'impossibilità di ricostruire i dati con la analiticità...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9068 del 7 luglio 2000
«I criteri stabiliti dall'art. 2425 c.c. nel testo antecedente alle modifiche introdotte dal D.L.vo n. 127 del 1991, ai fini della valutazione degli elementi attivi del bilancio, costituivano regole generali vincolanti alle quali - giusta...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8876 del 14 aprile 2006
«Nelle società per azioni, il socio può validamente obbligarsi nei confronti della società a sottoscrivere un determinato aumento di capitale prima che lo stesso sia formalmente deliberato dall'assemblea, dovendosi ritenere siffatto obbligo, in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13760 del 12 giugno 2009
«È inammissibile il ricorso straordinario per cassazione di cui all'art. 111, settimo comma, Cost. avverso il decreto pronunciato dal giudice designato dal presidente del tribunale, ai sensi dell'art. 28 del D.L.vo 17 gennaio 2003, n. 5, con il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6959 del 6 luglio 1999
«La querela di falso non è esperibile né avverso il documento che provenga dal pubblico ufficiale al di fuori dall'esercizio dello speciale potere di documentazione e della speciale funzione di certificazione richiesti perché sussista atto pubblico...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7660 del 1 agosto 1990
«La valutazione delle circostanze (tipiche od atipiche), in presenza delle quali è consentita, a norma dell'art. 2723 c.c., l'ammissione della prova per testimoni di patti, aggiunti o contrari, posteriori alla formazione di un documento, è...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 26331 del 31 ottobre 2008
«Il curatore fallimentare che intenda promuovere l'azione revocatoria ordinaria, per dimostrare la sussistenza dell' eventus damni ha l'onere di provare tre circostanze: la consistenza del credito vantato dai creditori ammessi al passivo nei...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7302 del 17 luglio 1990
«La confessione giudiziale o stragiudiziale, secondo la nozione di cui all'art. 2730 c.c., deve avere per oggetto fatti obiettivi e non opinioni o giudizi, con la conseguenza che non ha valore di confessione, a prescindere dal fatto che sia diretta...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11048 del 24 ottobre 1995
«Il principio della cosiddetta inscindibilità della confessione sancito dall'art. 2734 c.c. — per il quale le «dichiarazioni aggiunte alla confessione», relative a fatti o circostanze tendenti ad infirmare, modificare o estinguere gli effetti del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9339 del 16 dicembre 1987
«Il significato ampio e comprensivo della formula usata dal legislatore nell'art. 2734 c.c. circa il contenuto e la portata della dichiarazione aggiunta alla confessione ed il carattere unitario della relativa disciplina comportano che rientrano...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1634 del 14 febbraio 2000
«Il giuramento decisorio, per essere ammesso, deve avere ad oggetto circostanze dalle quali, come espressamente richiede l'art. 2736 n. 1 c.c., dipende la decisione di uno o più capi della domanda, ossia circostanze tali che al giudice, previo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13404 del 23 maggio 2008
«Agli effetti dell'azione revocatoria, deve ritenersi lesivo del credito anteriore anche l'atto oneroso che sia collegato con uno o più atti successivi, in modo da risultare tutti convergenti, per il breve periodo di tempo in cui sono stati...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15343 del 30 giugno 2009
«In relazione al principio per cui l'autorità del giudicato copre il dedotto e il deducibile, e cioè non solo le ragioni giuridiche fatte valere in giudizio (giudicato esplicito) ma anche tutte le altre - proponibili sia in via di azione che di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3672 del 28 maggio 1988
«Al fine di stabilire se un determinato comportamento del debitore integri rinuncia tacita alla prescrizione, ai sensi dell'art. 2937 c.c., per incompatibilità con la volontà di avvalersi della relativa eccezione (nella specie, in tema di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22332 del 26 ottobre 2011
«L'amministrazione di sostegno - introdotta nell'ordinamento dall'art. 3 della legge 9 gennaio 2004, n. 6 - ha la finalità di offrire a chi si trovi nella impossibilità, anche parziale o temporanea, di provvedere ai propri interessi uno strumento...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 9099 del 6 giugno 2012
«In tema di contributi di bonifica, l'acquisizione della qualità di consorziato, e quindi di soggetto passivo del tributo, segue all'inclusione del fondo del singolo proprietario entro il perimetro del comprensorio, a norma dell'art. 860 c.c., e,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6221 del 16 febbraio 2006
«Il riconoscimento della circostanza attenuante della dissociazione attuosa, prevista dall'art. 8 D.L. 13 maggio 1991, n. 152, conv. con L. n. 203 del 1991, secondo cui «la pena dell'ergastolo è sostituita da quella della reclusione da dodici a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 42990 del 18 novembre 2008
«In tema di prova di delitti maturati nell'ambito d'organizzazione criminale di tipo mafioso, le eventuali smagliature e discrasie, anche di un certo rilievo, rilevabili nelle dichiarazioni accusatorie rese dai collaboratori di giustizia, sia al...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2259 del 20 novembre 1995
«Ai fini della rimessione, le situazioni legittimanti la sottrazione del processo al giudice del locus commissi delicti devono trarre origine da obiettive e comprovate circostanze ambientali, estranee alla dialettica processuale, e concretamente...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 36747 del 24 settembre 2003
«Non è acquisibile al processo né, ove acquisita, è utilizzabile come prova la registrazione fonografica realizzata occultamente da appartenenti alla polizia giudiziaria, nel corso di operazioni investigative, durante colloqui da loro intrattenuti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4977 del 8 febbraio 2010
«Sono direttamente utilizzabili le dichiarazioni rese da collaboratore di giustizia su circostanze apprese in relazione al ruolo di vertice del sodalizio criminoso di appartenenza e derivanti da patrimonio conoscitivo costituito da un flusso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6 del 8 gennaio 1997
«L'esercizio del potere-dovere di arresto in flagranza di reato attribuito agli organi di polizia giudiziaria è disciplinato dalle disposizioni dettate dagli artt. 379 e segg. c.p.p., nessuna delle quali prevede che, al momento dell'atto, debbano...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1472 del 4 febbraio 1999
«In tema di chiamata di correo, non sono assimilabili a mere dichiarazioni de relato quelle con le quali si riferisca in ordine a fatti o circostanze attinenti la vita e l'attività di un sodalizio criminoso, dei quali il dichiarante sia venuto a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 96 del 8 marzo 1994
«Qualora, poi, nell'udienza camerale fissata per l'esame della richiesta del P.M., questi indichi ulteriori circostanze sulle quali fondare la avanzata richiesta, i difensori possono chiedere termine per esaminare le nuove circostanze e...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5386 del 10 maggio 1994
«La disposizione di cui all'art. 197, lett. d), c.p.p., che limita la possibilità di testimoniare a coloro che hanno svolto la funzione di ausiliari del P.M. nel procedimento, va applicata esclusivamente all'attività svolta dalla P.G. nella...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9759 del 30 luglio 1999
«La mancata previsione nell'attuale dizione dell'art. 168 c.p.p. del principio contenuto nel previgente art. 176, comma 2, c.p.p. — in virtù del quale la relazione di notifica fa fede sino ad impugnazione di falso, per quanto l'ufficiale che eseguì...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 41461 del 24 ottobre 2012
«Le regole dettate dall'art. 192 comma terzo cod. proc. pen. non si applicano alle dichiarazioni della persona offesa, le quali possono essere legittimamente poste da sole a fondamento dell'affermazione di penale responsabilità dell'imputato,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 910 del 5 febbraio 1997
«Ed invero, la Corte costituzionale, con la sentenza n. 211 del 13 maggio 1991, nel riconoscere la legittimità della normativa che prevede tale forma di notifica, ha affermato che il giudice in detta ipotesi — anche in relazione a particolari...»