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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1450 del 7 febbraio 1987
«Nella continuazione di reati circostanziati il giudizio di comparazione tra circostanze aggravanti e circostanze attenuanti adempie ad una finalità ed ha, corrispondentemente, una dimensione parzialmente diversa, secondo che si riferisca al reato...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2134 del 20 gennaio 2009
«In tema di stupefacenti, quando la circostanza aggravante ad effetto speciale, prevista dall'art. 80, comma secondo, d.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309, concorre con le circostanze attenuanti generiche, si applica la previsione dell'art. 69, comma...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 28006 del 22 giugno 2004
«...delle aggravanti sia stato neutralizzato dall'avvenuto riconoscimento di circostanze attenuanti, la sanzione applicabile dev'essere quella, più favorevole, prevista dalla normativa sopravvenuta (principio affermato in tema di diffamazione).»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 897 del 13 gennaio 2012
«...mentre non possono essere applicate le circostanze attenuanti generiche, il cui riconoscimento richiede l'esame dell'intera condotta antigiuridica del reo, ivi inclusa quella già considerata dal precedente giudicato, ostandovi la "res iudicata".»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 470 del 23 gennaio 1981
«...una speciale figura di reato complesso. Da ciò consegue che l'offesa non voluta non può essere considerata come circostanza aggravante del reato più grave e che la disciplina sul concorso di circostanze aggravanti ed attenuanti è inapplicabile.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 37353 del 10 ottobre 2007
«La concessione delle circostanze attenuanti generiche non è incompatibile con la riconosciuta esistenza di un disturbo della personalità, ancorché non riconducibile allo schema tipico del vizio di mente, in quanto sono diversi i presupposti...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 19248 del 20 maggio 2005
«La diminuente del vizio parziale di mente è compatibile con una maggiore intensità del dolo, che può giustificare il diniego delle attenuanti generiche in considerazione delle gravi modalità della condotta criminosa. (Nel caso di specie, la Corte...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2126 del 15 gennaio 2008
«In tema di prescrizione dei reati contravvenzionali non è consentita la simultanea applicazione di disposizioni introdotte dalla L. 5 dicembre 2005 n. 251 (modifiche al c.p. in materia di attenuanti generiche, di recidiva, di giudizio di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4098 del 20 marzo 1989
«...possono indicare un proposito criminoso riferibile a un delitto aggravato, acquistano rilevanza e sono compatibili — e, dunque, estensibili al tentativo — tutte le circostanze, aggravanti o attenuanti, che attengono ai fini dell'azione criminosa.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13658 del 27 marzo 2009
«Il divieto di prevalenza, nel giudizio di comparazione, delle circostanze attenuanti nel caso di recidiva reiterata di cui all'art. 99, comma quarto, c.p., opera soltanto se il giudice in concreto ritenga di disporre l'aumento di pena per la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 18302 del 11 maggio 2007
«Il divieto di prevalenza delle circostanze attenuanti sulla recidiva reiterata trova applicazione, unitamente alle altre regole sul giudizio di comparazione, pur quando il giudice ritenga, dopo aver accertato la sussistenza della contestata...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 46243 del 11 dicembre 2007
«Il divieto di prevalenza, nel giudizio di comparazione, delle circostanze attenuanti nel caso di recidiva reiterata di cui all'art. 99, comma quarto, c.p. opera soltanto se il giudice in concreto ritenga di disporre l'aumento di pena per la...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 26412 del 9 luglio 2007
«...di applicare il relativo aumento di pena, non opera, nell'ambito del giudizio di bilanciamento tra circostanze, il divieto di far prevalere le attenuanti sulle aggravanti, introdotto all'art. 69, comma quarto, c.p. dalla legge summenzionata.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8579 del 3 agosto 1988
«Ne consegue che ove la recidiva non esplichi per effetto della riconosciuta prevalenza o equivalenza di circostanze attenuanti alcuna influenza sulla determinazione della pena non può essere considerata mancante la motivazione della sentenza che...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9029 del 22 giugno 1990
«Tale norma, in tema di concorso tra circostanze attenuanti ed aggravanti, al quarto comma espressamente stabilisce che il giudizio di comparazione debba applicarsi anche alle circostanze inerenti alla persona del colpevole, vale a dire anche alla...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5849 del 12 febbraio 2010
«...la sentenza del giudice d'appello che, ritenuta la recidiva specifica reiterata infraquinquennale in luogo di quella, contestata, non reiterata, aveva applicato il divieto di prevalenza delle circostanze attenuanti di cui all'art. 69 u. co. c.p.).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 28851 del 15 luglio 2009
«Allorché, prima dell'entrata in vigore della L. 5 dicembre 2005 n. 251, che ha sottratto al giudice la facoltà di ritenere prevalenti circostanze attenuanti sulla recidiva reiterata, sia stata pronunciata sentenza di patteggiamento nella quale, ai...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20628 del 25 maggio 2007
«...contestata, sottraendola conseguentemente al bilanciamento delle circostanze, e dunque, alla limitazione di cui al comma quarto dell'art. 69 c.p. relativamente al divieto di prevalenza delle attenuanti generiche sulla recidiva reiterata.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 27826 del 26 giugno 2013
«L'imputato ha interesse ad impugnare la sentenza che riconosce l'esistenza della recidiva, anche nel caso in cui non ne sia conseguito alcun aumento di pena in ragione del giudizio di prevalenza delle circostanze attenuanti.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4969 del 9 febbraio 2012
«Ai fini del giudizio di comparazione tra le circostanze attenuanti e la recidiva reiterata di cui all'art. 99, comma quarto, c.p. - la quale anche a seguito delle modifiche apportate dall'art. 3 L. 5 dicembre 2005, n. 251 deve ritenersi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 17263 del 24 aprile 2008
«Alla prescrizione della pena è di ostacolo la ricorrenza della recidiva, che sia stata contestata e ritenuta in sentenza, a nulla rilevando che, nel giudizio di comparazione con circostanze attenuanti, essa sia stata considerata subvalente.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 48655 del 14 dicembre 2012
«In ipotesi di recidiva semplice, sebbene qualificata ai sensi del comma quinto dell'art. 99 cod.pen., non opera il divieto di prevalenza delle circostanze attenuanti previsto dal comma quarto dell'art. 69 cod.pen., in quanto la prima disposizione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 36949 del 14 settembre 2015
«...vi è contraddizione nella valutazione operata dal giudice, che, oltre a dichiarare il colpevole dedito al reato, lo ritenga meritevole della concessione delle circostanze attenuanti generiche, operando queste ultime sul diverso piano della pena).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 46301 del 20 novembre 2013
«Il giudice può legittimamente negare le circostanze attenuanti generiche all'imputato al quale abbia invece riconosciuto l'attenuante del contributo di minima importanza al reato commesso in concorso, atteso che le due circostanze hanno...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 44417 del 3 novembre 2015
«...l'art.131-bis cod.pen. può trovare applicazione solo qualora, in virtù del principio di proporzionalità, la pena in concreto applicabile risulterebbe inferiore al minimo edittale, determinato tenendo conto delle eventuali circostanze attenuanti.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3609 del 1 febbraio 2011
«Ai fini della concessione o del diniego delle circostanze attenuanti generiche il giudice può limitarsi a prendere in esame, tra gli elementi indicati dall'art. 133 c.p., quello che ritiene prevalente ed atto a determinare o meno il riconoscimento...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3288 del 1 febbraio 2005
«Ai fini della concessione o del diniego delle circostanze attenuanti generiche basta che il giudice del merito prenda in esame quello tra gli elementi indicati nell'articolo 133 c.p. che ritiene prevalente e atto a consigliare o meno la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 22650 del 1 giugno 2001
«Nell'ipotesi di condanna per reati punibili con pena detentiva congiunta a quella pecuniaria, la diminuzione della pena per l'applicazione di circostanze attenuanti (nella specie, generiche) deve riferirsi a entrambe le pene congiunte, ma bene può...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 707 del 21 febbraio 1998
«Ai fini dell'applicabilità delle circostanze attenuanti generiche di cui all'art. 62 bis c.p., il giudice deve riferirsi ai parametri di cui all'art. 133 c.p., ma non è necessario, a tale fine, che li esamini tutti, essendo sufficiente che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6034 del 25 maggio 1995
«Il giudice di merito — per adempiere all'obbligo della motivazione nel determinare la misura della diminuzione della pena in conseguenza dell'applicazione di circostanze attenuanti — esercita una tipica facoltà discrezionale e perciò non è tenuto...»