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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1594 del 1 giugno 1998
«Le circostanze implicanti la perdita di efficacia della misura cautelare, non risolvendosi in vizi processuali che incidono sulla legittimità dell'atto, operano sul piano della persistenza della misura e devono essere fatte valere dinanzi al...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 353 del 5 marzo 1998
«Al tribunale del riesame, e conseguentemente al giudice di legittimità in sede d'impugnazione avverso il relativo provvedimento, possono essere sottoposte solamente le questioni concernenti la sussistenza delle condizioni di legittimità della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1807 del 27 marzo 1997
«Le cause che determinano l'inefficacia della custodia cautelare (nella specie per asserita inosservanza del termine perentorio fissato dall'art. 309, comma quinto, c.p.p.), poiché non agiscono sul piano dell'intrinseca legittimità dell'ordinanza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8 del 4 gennaio 1996
«Correttamente è ipotizzabile un'associazione a delinquere composta e limitata ai soli promotori che pertanto rispondono tutti alla più grande violazione del primo comma dell'art. 416 c.p.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 757 del 22 aprile 1995
«La mancata esecuzione di cessazione di efficacia di misura coercitiva, diversa dalla custodia cautelare, non ha alcuna incidenza giuridica sul provvedimento di ripristino della stessa, allorché il medesimo sia fondato sui nuovi fatti processuali,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 46788 del 18 dicembre 2008
«Ai fini del ripristino della misura cautelare, già dichiarata inefficace per scadenza dei termini, non è richiesta l'instaurazione del contraddittorio tra le parti, garantito, invece, dalla possibilità d'impugnazione, atteso che il provvedimento...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5740 del 6 febbraio 2008
«In materia cautelare, la convalida del fermo - che ha un valore circoscritto al controllo dell'operato della Polizia Giudiziaria - e l'ordinanza applicativa della custodia cautelare, ancorché emesse contestualmente, sono provvedimenti indipendenti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9857 del 8 marzo 2007
«In ipotesi di ripristino della custodia cautelare in carcere contestualmente o successivamente alla sentenza di condanna, ai sensi dell'art. 307, comma secondo, lett. b), c.p.p., il giudice non è tenuto a espletare l'interrogatorio di garanzia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2601 del 18 luglio 2003
«In caso di ripristino della custodia cautelare ai sensi dell'art. 307, comma 2, lett. b), c.p.p., non è richiesto l'espletamento dell'interrogatorio di garanzia di cui all'art. 294 stesso codice; il che non comporta alcuna indebita violazione del...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 19365 del 17 maggio 2002
«In tema di procedimenti che proseguono con l'applicazione delle norme vigenti anteriormente all'entrata in vigore del codice di procedura penale, nei confronti dell'imputato scarcerato per decorrenza dei termini e poi condannato il provvedimento...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2903 del 5 gennaio 1996
«Il provvedimento che ripristina la custodia cautelare ai sensi dell'art. 307, comma 2, lettera a), c.p.p., fa rivivere quello originario, dispositivo della misura stessa, tanto che non è richiesta alcuna indagine circa la sussistenza dei gravi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20897 del 28 maggio 2002
«Il disposto di cui al comma 1 bis dell'art. 307 c.p.p., inserito dall'art. 2, comma 6, del D.L. 24 novembre 2000 n. 341, conv. con modif. in legge 19 gennaio 2001 n. 4 (secondo il quale, quando si proceda per taluno dei reati indicati nell'art....»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 172 del 20 febbraio 1997
«Nel caso in cui debba essere disposta la scarcerazione dell'imputato per decorrenza dei termini di custodia cautelare, il giudice non può applicare misure cautelari alternative ex art. 307, primo comma, c.p.p., in assenza della richiesta del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 573 del 16 marzo 1994
«La permanenza delle ragioni giustificatrici della custodia cautelare, costituente condizione, ai sensi dell'art. 307, primo comma, c.p.p., per l'applicazione di altre misure nei confronti dell'imputato scarcerato per decorrenza dei termini, non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3633 del 23 novembre 1992
«Nulla osta alla reiterazione della misura cautelare per lo stesso fatto, anche se non diversamente circostanziato o qualificato, quando il precedente provvedimento sia stato annullato. In ogni momento in cui sussistono i presupposti di legge (art....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 458 del 8 marzo 1993
«Il ripristino della custodia cautelare in carcere per i delitti indicati nell'art. 275 comma terzo c.p.p., una volta intervenuto un provvedimento dichiarativo della sua estinzione per decorso della sua durata massima non è consentito in virtù del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2075 del 29 gennaio 2013
«L'incapacità a testimoniare deve essere eccepita dalla parte interessata nell'immediatezza dell'assunzione della prova, non trattandosi di nullità rilevabile d'ufficio, sicché essa non può essere denunciata, per la prima volta, in sede di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2103 del 14 febbraio 2012
«La valutazione del requisito dell'urgenza e della rilevanza dell'accertamento tecnico preventivo è riservata al giudice del merito, il cui apprezzamento, concretandosi in una indagine di fatto, non è censurabile in sede di legittimità se...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1689 del 7 febbraio 2012
«In tema di deposito bancario, l'emissione dei documenti di legittimazione o titoli rappresentativi (nella specie, un certificato di deposito al portatore e due libretti di risparmio al portatore) non spiega influenza nei rapporti fra banca e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10815 del 8 maggio 2013
«In tema di indebito oggettivo, la buona fede dell'"accipiens" al momento del pagamento è presunta per principio generale, sicché grava sul "solvens" che faccia richiesta di ripetizione dell'indebito, al fine del riconoscimento degli interessi con...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 4172 del 15 marzo 2012
«La responsabilità della P.A., ai sensi dell'art. 2043 c.c., per l'esercizio illegittimo della funzione pubblica è configurabile qualora si verifichi un evento dannoso incidente su un interesse rilevante per l'ordinamento ed eziologicamente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3704 del 9 marzo 2012
«In tema di azione di regresso dell'INAIL nei confronti del datore di lavoro responsabile dell'infortunio sul lavoro subito dal dipendente assicurato, le variazioni di ammontare del credito dell'INAIL conseguenti alle variazioni quantitative della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2757 del 23 febbraio 2012
«Anche nel procedimento camerale previsto dall'art. 2192 c.c., nel quale il tribunale provvede su reclamo avverso il decreto emesso dal giudice del registro, è legittima - benché esso sia destinato a concludersi con un decreto non direttamente...»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 4946 del 27 febbraio 2013
«L'annullabilità di una delibera di aumento del capitale sociale, laddove non ne sia stata disposta la sospensione dell'esecuzione ai sensi dell'art. 2378, terzo comma, cod. civ., non incide - ancorché ne possa derivare una modifica della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21816 del 11 ottobre 2006
«In tema di delibere assembleari delle società di capitali, la legittimazione ad impugnare le deliberazioni che non siano prese in conformità della legge o dell'atto costitutivo spetta oltre che agli amministratori e ai sindaci, anche ai soci...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14778 del 4 settembre 2012
«Il provvedimento di approvazione della delibera di revoca dei sindaci, ai sensi dell'art. 2400, secondo comma, c.c., è atto di volontaria giurisdizione, costituente la fase necessaria e terminale di una vera e propria sequenza procedimentale...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3820 del 15 febbraio 2013
«In tema di fusione per incorporazione, l'art. 2504 bis c.c. nel testo modificato dal d.l.vo n. 6 del 2003, nel prevedere la prosecuzione dei rapporti giuridici, anche processuali, in capo al soggetto unificato quale centro unitario di imputazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21503 del 30 novembre 2012
«L'obbligo di depositare presso l'Ufficio del registro delle imprese - entro trenta giorni dall'avvenuta approvazione - una copia del bilancio societario e della documentazione ad esso correlata, sancito dall'art. 2435 c.c. e la cui inosservanza è...»
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Cassazione civile, Sez. VI-5, ordinanza n. 5478 del 5 marzo 2013
«In tema di giudicato, qualora due giudizi tra le stesse parti abbiano riferimento al medesimo rapporto giuridico ed uno dei due sia stato definito con sentenza passata in giudicato, l'accertamento così compiuto in ordine alla situazione giuridica,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4378 del 20 marzo 2012
«In tema di esecuzione forzata, gli arredi e le suppellettili di un immobile non costituiscono di norma pertinenze dello stesso e non sono, perciò, ricompresi nel pignoramento di quest'ultimo.»