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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1560 del 23 luglio 1993
«Il delitto di partecipazione alla associazione per delinquere finalizzata all'esercizio abusivo del gioco del lotto, in quanto reato-mezzo, non può ritenersi assorbito, ex art. 15 c.p., nel delitto di esercizio del gioco del lotto clandestino, con...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 933 del 13 gennaio 2014
«I reati di cui agli artt. 629 cod. pen. e 12, comma quinto, D.Lgs. 25 luglio 1998 n. 286 possono concorrere, in quanto le relative fattispecie incriminatrici sono poste a tutela di beni diversi (rispettivamente l'inviolabilità del patrimonio e...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7725 del 27 febbraio 2002
«Quando l'obbligo di impedire l'evento ricade su più persone che debbano intervenire in tempi diversi, il nesso di causalità tra la condotta omissiva o commissiva del titolare di una posizione di garanzia non viene meno per effetto del successivo...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 26663 del 30 giugno 2009
«In tema di reato colposo, il giudice penale è tenuto ad accertare la colpa concorrente del terzo, rimasto estraneo al giudizio, al solo fine di verificare la rilevanza della sua condotta sull'efficienza causale del comportamento dell'imputato e di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 28564 del 29 luglio 2005
«In tema di rapporto di causalità, una volta che sia stata accertata una condotta colposa inseritasi nel processo determinativo dell'evento va in particolare verificato che proprio quella violazione della regola cautelare abbia cagionato (o abbia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31760 del 28 luglio 2003
«Nell'ipotesi di successive cessione di sostanza stupefacente, il nesso di causalità materiale tra la prima cessione e la morte dell'ultimo cessionario, sopraggiunta quale conseguenza non voluta dell'assunzione della droga, non è interrotto per...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 29709 del 9 agosto 2002
«In tema di concorso di cause (art. 41 c.p.), non può ritenersi causa sopravvenuta idonea ad escludere il rapporto eziologico tra una precedente condotta illecita ed il successivo verificarsi dell'evento quella che consista in un comportamento...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3197 del 6 marzo 1990
«In tema di rapporto di causalità, la causa da sola sufficiente a determinare l'evento — da valutarsi in concreto secondo il criterio di certezza e non della mera possibilità — non è soltanto quella appartenente ad una serie causale completamente...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 23309 del 9 giugno 2011
«In tema di reati commessi con violazione di norme sulla circolazione stradale, il comportamento colposo del pedone investito dal conducente di un veicolo costituisce mera concausa dell'evento lesivo, che non esclude la responsabilità del...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 23292 del 9 giugno 2011
«In tema di causalità, la colpa del lavoratore eventualmente concorrente con la violazione della normativa antinfortunistica addebitata ai soggetti tenuti ad osservarne le disposizioni non esime questi ultimi dalle proprie responsabilità, poiché...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 9967 del 11 marzo 2010
«La condotta del medico che visiti la paziente senza osservare le regole dell'arte medica (nella specie: omettendo di avvedersi della gravità della patologia che ella presentava) non costituisce causa sopravvenuta da sola sufficiente a determinare...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6215 del 16 febbraio 2010
«In tema di colpa medica, in presenza di una condotta colposa posta in essere da un determinato soggetto, non può ritenersi interruttiva del nesso di causalità (art. 41, comma secondo, c.p.) una successiva condotta parimenti colposa posta in essere...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6547 del 26 giugno 1996
«In tema di reato colposo, poiché nel processo penale l'unico rapporto civilistico che viene in considerazione è quello tra la parte civile e l'imputato (e l'eventuale responsabile civile) è preclusa al giudice la valutazione quantificatoria delle...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4107 del 28 gennaio 2009
«Il concorso colposo è configurabile anche rispetto al delitto doloso, sia nel caso in cui la condotta colposa concorra con quella dolosa alla causazione dell'evento secondo lo schema del concorso di cause indipendenti, sia in quello della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9691 del 8 ottobre 1992
«La coscienza dell'antigiuridicità o dell'antisocialità della condotta non è una componente del dolo, per la cui sussistenza è necessario soltanto che l'agente abbia la coscienza e volontà di commettere una determinata azione. D'altra parte,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 13943 del 3 aprile 2008
«In tema di colpa generica, nei casi in cui la res produttiva dell'evento lesivo rientri nella normale disponibilità di un soggetto, è necessario valutare con particolare attenzione l'osservanza, da parte del predetto, degli obblighi cautelari...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 36055 del 8 settembre 2004
«In tema di disciplina igienica dei prodotti destinati all'alimentazione, sulla base della disposizione di cui all'art. 5, comma primo lett. b) della legge 30 aprile 1962, n. 283, chiunque detiene per la somministrazione un prodotto non conforme...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 19373 del 18 maggio 2007
«In tema di responsabilità da sinistri stradali, la strada sdrucciolevole, a causa di pioggia caduta poco prima della perdita di controllo del veicolo da parte del suo conducente, non integra gli estremi del caso fortuito, il quale si verifica...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7527 del 2 luglio 1994
«In tema di tutela delle acque dall'inquinamento, è invocabile la forza maggiore impeditiva della possibilità ad adempiere, nel caso in cui non si riesca a reperire risorse finanziarie per l'esecuzione dei lavori, in una situazione non prevedibile...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34489 del 8 agosto 2013
«Deve escludersi la configurabilità del reato di associazione per delinquere allorquando i singoli componenti di un ufficio o di un'organizzazione, con finalità e scopi leciti, pongano in essere attività illecite e manchi del tutto la prova di un...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11498 del 17 agosto 1990
«L'ipotesi di reato impossibile ricorre ogni qual volta il reato non possa verificarsi o per l'inidoneità dell'azione o per l'inesistenza dell'oggetto. In tema di falso, l'inidoneità dell'azione ricorre nel cosiddetto falso grossolano, nel falso,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8267 del 30 agosto 1993
«Per ritenere l'ipotesi del reato impossibile, l'inidoneità degli atti deve essere assoluta, in rapporto all'evento voluto, con valutazione astratta dell'inefficienza strutturale e strumentale del mezzo, che non deve consentire neppure...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 745 del 20 gennaio 1988
«Ai fini dell'applicazione di un esimente, non basta l'indicazione, da parte dell'imputato, di una situazione di fatto astrattamente riconducibile a tale applicazione, ma occorre che quella situazione risulti rigorosamente provata, dal momento che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11476 del 12 novembre 1987
«L'imputato, nel caso in cui intenda far valere nel giudizio una causa di giustificazione in suo favore, non ha già l'onere di fornire la prova rigorosa di quanto da lui affermato al riguardo, bensì di indicare tutti quegli elementi su cui il...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 2437 del 21 gennaio 2009
«Non integra il reato di lesione personale, né quello di violenza privata la condotta del medico che sottoponga il paziente ad un trattamento chirurgico diverso da quello in relazione al quale era stato prestato il consenso informato, nel caso in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3901 del 31 gennaio 2001
«Il fatto che comportamenti oggettivamente truffaldini (quali, nella specie, la sottoscrizione di fogli di presenza da parte di dipendenti di un'azienda municipalizzata, i quali poi si assentavano arbitrariamente dal servizio), siano posti in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 45210 del 13 dicembre 2005
«In tema di lesioni personali cagionate durante una competizione sportiva, non sussistono i presupposti di applicabilità della causa di giustificazione del consenso dell'avente diritto con riferimento al cosiddetto rischio consentito (art. 50...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 25339 del 21 luglio 2006
«In tema di legittima difesa a seguito delle modifiche apportate dalla legge 13 febbraio 2006 n. 59 all'art. 52 c.p., si è stabilita per legge la proporzionalità nel caso di violazione del domicilio da parte dell'aggressore a cui si contrappone,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 672 del 18 gennaio 1990
«In tema di legittima difesa, sebbene la norma di cui all'art. 52, c.p. non richieda esplicitamente che l'agente non debba essersi posto volontariamente nella situazione di pericolo, solo una situazione di pericolo non volontariamente causato e non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 365 del 14 gennaio 2000
«La configurabilità dell'esimente della legittima difesa deve escludersi nell'ipotesi in cui lo scontro tra due soggetti possa essere inserito in un quadro complessivo di sfida giacché, in tal caso, ciascuno dei partecipanti risulta animato da...»