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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1049 del 27 settembre 1972
«Per la sussistenza del reato di cui all'art. 336 c.p. è necessaria la coscienza e la volontà di usare la violenza o la minaccia per il fine, propostosi dall'agente, di costringere il pubblico ufficiale a fare un atto contrario ai propri doveri o...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 48541 del 18 dicembre 2003
«La distinzione tra il delitto di violenza o minaccia a pubblico ufficiale (art. 336 c.p.) e quello di resistenza (art. 337 c.p.) risiede nel finalismo dell'azione violenta o minacciosa, che nel primo caso mira a coartare la volontà del pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2729 del 11 dicembre 1993
«In tema di rapporti tra le ipotesi delittuose previste dagli artt. 336 e 337 c.p., mentre la fattispecie tipica della resistenza consiste nella illecita reazione, posta in essere per sottrarsi ad un atto che il pubblico ufficiale sta compiendo,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7573 del 3 agosto 1993
«In tema di rapporti tra le ipotesi delittuose previste dagli artt. 336 e 337 c.p. allorquando la violenza o la minaccia realizzata dall'agente nei confronti del pubblico ufficiale è usata durante il compimento dell'atto d'ufficio, per impedirlo,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10941 del 14 ottobre 1986
«In tema di resistenza, minaccia o violenza a pubblico ufficiale, non possono ritenersi mancanti gli elementi individualizzanti della «associazione segreta», ai fini della sussistenza dell'aggravante relativa all'avvalersi «della forza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9870 del 17 settembre 1998
«La sottrazione di beni pignorati integra non il reato di cui all'art. 334 c.p., ma quello, perseguibile a querela di parte, di cui all'art. 388 dello stesso codice, non rilevando che la persona offesa sia una pubblica amministrazione, sia perché...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3417 del 11 aprile 1997
«La sottrazione di beni pignorati su istanza di un ente pubblico rientra nella previsione dell'art. 388 c.p. (mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice) e non già in quella dell'art. 334 c.p. (sottrazione o danneggiamento di cose...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14599 del 15 aprile 2010
«...ordine o provvedimento autorizzato da una norma giuridica per la tempestiva attuazione del diritto obiettivo e diretto a rendere possibile o più agevole l'attività del giudice, del pubblico ministero o degli ufficiali di polizia giudiziaria.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34066 del 11 ottobre 2006
«Integra il reato di rifiuto di atti d'ufficio (art. 328, comma primo, c.p.) il pubblico ufficiale (nella specie agente di polizia giudiziaria) che rifiuti di compiere atti che per ragioni di giustizia devono essere compiuti senza ritardo,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2331 del 20 gennaio 2014
«...la S.C. ha escluso il reato in presenza di mere richieste al Consiglio dell'ordine degli avvocati di revoca della sospensione cautelare dall'esercizio della professione forense, prive di formali diffide ad adempiere rivolte al pubblico ufficiale).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5947 del 20 maggio 1998
«...c.p. si caratterizza per la rivelazione da parte del pubblico ufficiale o dell'incaricato di un pubblico servizio di notizie di ufficio che devono rimanere segrete, e dalla effettività della conoscenza da parte dell'extraneus dell'atto protetto.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 43466 del 3 dicembre 2001
«Ne consegue che deve ritenersi sussistente il reato di ingiuria aggravata dalla qualità di pubblico ufficiale (o di incaricato di pubblico servizio) ogniqualvolta il giudice di merito abbia verificato la coincidenza delle condotte previste dai due...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3946 del 13 gennaio 2000
«Peraltro, considerata la natura di reato composto in senso lato del reato di oltraggio, il fatto residuo va qualificato come minaccia aggravata dalla qualità di pubblico ufficiale — ex art. 61, n. 10, c.p. — della persona offesa dal reato, e, così...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 660 del 29 gennaio 1997
«Ai fini della sussistenza del delitto di cui all'art. 342 c.p. (Oltraggio a un corpo politico amministrativo o giudiziario), per «corpo amministrativo» deve intendersi l'organo pubblico dello Stato o dell'amministrazione statale indiretta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2723 del 21 marzo 1997
«Non è configurabile il reato di cui all'art. 340 c.p. nell'ipotesi in cui il servizio pubblico nel suo complesso continui a funzionare regolarmente adempiendo allo scopo cui è stato predisposto: in tal caso il fatto che una singola prestazione sia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 47194 del 6 dicembre 2004
«Tra la norma che sanziona l'interruzione di pubblico servizio (art. 340 c.p.) e quella che punisce l'inadempimento di contratti per pubbliche forniture (art. 355 c.p.) esiste un rapporto di sussidiarietà, posto che la seconda, pur mirando in via...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1555 del 20 gennaio 2011
«Integra il delitto di interruzione di pubblico servizio la condotta di un gruppo di manifestanti che, dopo essersi introdotto nella sede di un ente pubblico territoriale, impedisca di fatto per un apprezzabile periodo di tempo l'espletamento del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 36676 del 6 settembre 2013
«In tema di reati contro la P.A., non può essere riconosciuta la qualifica di incaricato di pubblico servizio al commesso di tribunale, il quale espleta normalmente mansioni meramente esecutive. (Fattispecie in cui la Corte ha escluso la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7529 del 30 maggio 1990
«...fa al soggetto passivo; nella prima ipotesi, il millantatore si fa dare o promettere denaro o altra utilità come prezzo della sua mediazione verso il pubblico ufficiale; nella seconda, invece, egli promette la corruzione del pubblico ufficiale.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8138 del 25 settembre 1985
«Per la configurabilità del delitto di millantato credito non è necessario che si attribuisca falsamente al pubblico ufficiale un fatto di corruzione, essendo sufficiente far credere, al fine di carpire denaro alla vittima indotta in errore, che il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 30150 del 12 settembre 2006
«Ai fini della configurabilità del delitto di cui all'art. 346, comma secondo c.p. è irrilevante che il pubblico ufficiale abbia o meno emesso il provvedimento per il quale l'agente ha promesso il suo interessamento, in quanto il millantato credito...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35060 del 28 settembre 2010
«Non integra il delitto di millantato credito la condotta di colui che si limiti a prospettare di avere la capacità di mettere il proprio interlocutore in contatto con un pubblico funzionario senza contestualmente indurlo a credere di poter...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2645 del 1 marzo 2000
«Per la configurazione del reato di millantato credito è indispensabile che il comportamento del soggetto attivo si concreti in una “vanteria”, cioè in un'ostentazione della possibilità di influire sul pubblico ufficiale che venga fatto apparire...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9425 del 22 luglio 1999
«Per la configurabilità del reato di millantato credito è sufficiente che l'agente ostenti una possibilità di influire sul pubblico ufficiale o impiegato in via mediata, senza che occorra l'indicazione nominativa del funzionario o dell'impiegato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39932 del 3 novembre 2005
«L'elemento del raggiro tipico della truffa assume nel reato di millantato credito un carattere particolare, concretandosi nella vanteria, anche implicita, di ingerenze e pressioni presso un pubblico ufficiale. Ne consegue che il reato di truffa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 49579 del 31 dicembre 2003
«...un pubblico ufficiale, di per sè lesiva del prestigio della pubblica amministrazione, trovava la sua giustificazione in una specifica attività truffaldina svolta degli imputati, attività non prevista tra gli elementi tipizzati dall'art. 346 c.p.).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 30024 del 27 agosto 2002
«Non integra il reato di cui all'art. 351 c.p. (violazione della pubblica custodia di cose) la condotta di chi, introdottosi arbitrariamente nel sistema informatico di un pubblico ufficio (il che rende, peraltro, configurabile il diverso ed...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10733 del 21 settembre 1999
«...d'ufficio, del pubblico ufficiale — e qualora l'azione posta in essere da costui sia stata ispirata dal solo scopo di violare la pubblica custodia dei detti atti o documenti, per conoscerne il contenuto che doveva, invece, rimanere segreto.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7964 del 26 agosto 1997
«In caso di cosa sottoposta a sequestro probatorio su iniziativa della polizia giudiziaria, è del tutto irrilevante, ai fini della configurabilità del reato di sottrazione o danneggiamento di cosa sottoposta a sequestro, di cui all'art. 334, comma...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 42951 del 19 dicembre 2002
«...norma tutela il rispetto dei segni esteriori del comando dell'autorità. (Nell'occasione la Corte ha inoltre affermato che in merito alla avvenuta apposizione dei sigilli è sufficiente la deposizione del pubblico ufficiale che ha compiuto l'atto).»