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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5629 del 19 giugno 1996
«Il giudizio di merito relativo alla dichiarazione di paternità o maternità naturale di minori innanzi al tribunale per i minorenni oppure, in sede di gravame, innanzi alla Sezione per i minorenni della Corte d'appello, a norma dell'art. 38 disp....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4705 del 8 novembre 1989
«L'appello avverso la pronuncia di divorzio, ancorché soggetto al rito camerale (art. 4, dodicesimo comma della L. 1 dicembre 1970, n. 898, sostituito dall'art. 8 della L. 6 marzo 1987, n. 74), deve ritenersi proponibile negli ordinari termini di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4441 del 25 novembre 1976
«Il termine di dieci giorni per impugnare il provvedimento con il quale il tribunale in camera di consiglio, a norma dell'art. 9 della L. n. 898 del 1970, ha deciso sull'istanza di revisione delle disposizioni relative alla misura e alle modalità...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15151 del 18 luglio 2005
«Il reclamo alla Corte d'appello, ai sensi dell'art. 739 c.p.c., avverso il decreto emesso dal tribunale sulla richiesta di permesso di soggiorno per motivi familiari ex D.L.vo n. 286 del 1998, non postula la specifica articolazione dei motivi...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1370 del 7 febbraio 1992
«Nel procedimento camerale, promosso con reclamo avverso il decreto reso dal tribunale in tema d'ammissibilità dell'azione per la dichiarazione di paternità o maternità naturale (art. 274 secondo comma c.c.), l'audizione delle parti, in difetto di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7862 del 4 agosto 1990
«La disposizione dell'art. 784 c.p.c., secondo cui la divisione ereditaria deve essere proposta in confronto di tutti gli eredi, va coordinata all'altra previsione, contenuta nello stesso articolo, secondo cui, nell'ipotesi di comunione ordinaria,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 34986 del 14 agosto 2013
«La previsione del reato di false attestazioni nella dichiarazione finalizzata al rimpatrio del denaro e delle attività detenute, alla data indicata dalla legge, fuori dal territorio dello Stato, non esclude l'applicazione della norma...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 12910 del 29 marzo 2007
«La previsione del reato di false attestazioni nella dichiarazione finalizzata al rimpatrio del denaro delle attività detenute, alla data indicata dalla legge, fuori dal territorio dello Stato, non esclude l'applicazione della norma incriminatrice...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3086 del 18 gennaio 1997
«L'ipotesi di truffa concernente l'indennità di maternità e le altre indennità di natura previdenziale o assistenziale elargite dall'Inps, rientra nella previsione normativa dell'art. 640 cpv. n. 1 c.p.; dette erogazioni, infatti, non possono...»
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Cassazione civile, Sez. VI-5, ordinanza n. 91 del 7 gennaio 2014
«Il controllo di logicità del giudizio di fatto, consentito dall'art. 360, primo comma, n. 5 cod. proc. civ., non equivale alla revisione del "ragionamento decisorio", ossia dell'opzione che ha condotto il giudice del merito ad una determinata...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17642 del 14 aprile 2003
«In tema di millantato credito, la ipotesi di cui al secondo comma dell'art. 346 c.p. - contenente la previsione di un titolo autonomo di reato rispetto alla fattispecie descritta nel primo comma della medesima disposizione - si differenzia dal...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6335 del 29 gennaio 1999
«Poiché la struttura del delitto di truffa non postula l'identità tra la persona offesa dal reato e quella indotta in errore e, quindi, il reato sussiste pur in assenza di tale identità, sempre che gli effetti dell'inganno e della condotta...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 131 del 8 gennaio 2014
«In materia di arbitrato rituale, la previsione di cui all'art. 829, comma 1, n. 8 cod. proc. civ., come modificato dall'art. 21 della legge 5 gennaio 1994, n. 25, ("ratione temporis" applicabile), si riferisce all'ipotesi in cui il lodo è...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12010 del 23 dicembre 1997
«Il delitto di frode comunitaria previsto dall'art. 2 della L. 23 dicembre 1986, n. 898 è punibile esclusivamente a titolo di dolo. (Fattispecie nella quale il Pg, ricorrente avverso sentenza di assoluzione per essere stato il contributo captato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5734 del 5 febbraio 2014
«Sussiste il conflitto improprio di competenza - rientrante nella previsione del "caso analogo" di cui all'art. 28, comma secondo, cod. proc. pen. - quando due giudici della esecuzione ricusano, contemporaneamente, di provvedere sulla medesima...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 269 del 7 gennaio 2014
«L'omessa valutazione di memorie difensive non può essere fatta valere in sede di gravame come causa di nullità del provvedimento impugnato, ma può influire sulla congruità e correttezza logico - giuridica della motivazione che definisce la fase o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4429 del 30 gennaio 2014
«È inutilizzabile l'intercettazione delle dichiarazioni indotte in una persona dall'adozione di metodi o tecniche idonei a influire sulla sua capacità di autodeterminazione, posto che il divieto dell'art. 188, primo comma, c.p.p. investe l'oggetto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 45352 del 19 dicembre 2001
«L'art. 640 bis c.p. (truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche) configura un'ipotesi autonoma di reato e non una circostanza aggravante del reato di truffa, come può, in particolare, desumersi: a) dalla collocazione della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 41480 del 31 ottobre 2003
«Il reato di cui all'art. 316 ter c.p. si configura nell'ipotesi di indebita percezione di erogazioni pubbliche conseguita dal mero utilizzatore o presentatore di documenti o dichiarazioni falsi o contenenti attestazioni contra verum circa la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 41928 del 23 novembre 2001
«Fra il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, previsto dall'art. 640 bis c.p., e quello di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, previsto dall'art. 316 ter stesso codice, non esiste un rapporto di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 292 del 8 gennaio 2014
«Ai fini della preclusione del giudicato, l'identità del fatto è configurabile solo quando questo si realizza nelle medesime condizioni di tempo, di luogo e di persone; ne consegue che costituisce fatto diverso quello che, pur violando la stessa...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 37298 del 19 ottobre 2010
«Non sussiste il concorso formale dei reati di bancarotta fraudolenta ed appropriazione indebita (nella specie con riferimento a beni oggetto di locazione finanziaria), quando oltre ad esservi perfetta identità della cosa su cui si sono concentrate...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1472 del 4 dicembre 1986
«Nel sistema delle partecipazioni statali deve essere attribuita natura privatistica al rapporto intercorrente tra gli enti pubblici di gestione e le società per azioni di cui tali enti si avvalgano per la realizzazione completa dei relativi fini....»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 38803 del 14 ottobre 2008
«In tema di ricettazione, l'ipotesi attenuata di cui al secondo comma dell'art. 648 c.p. non costituisce un autonoma previsione incriminatrice ma una circostanza attenuante speciale. Ne consegue che, ai fini dell'applicazione della prescrizione,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11113 del 21 dicembre 1996
«In tema di ricettazione, perché possa trovare applicazione l'ipotesi prevista dal capoverso dell'art. 648 c.p., è necessario che la cosa ricettata sia di valore economico particolarmente tenue, restando comunque impregiudicata la facoltà del...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7019 del 13 febbraio 2014
«Il reato di indebita utilizzazione di carta di credito, già previsto dall’art. 12, prima parte, del D.L. n. 143/1991, conv. con modif. in legge n. 197/1991, ed ora dall’art. 55, comma 9, prima parte, del D.L.vo n. 231/2007, concorre con quello di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 39008 del 8 ottobre 2009
«I reati consumati di rapina, estorsione e sequestro di persona a scopo di estorsione restano esclusi dall'operatività della previsione dell'art. 649 c.p., pur se posti in essere senza violenza alle persone.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 41317 del 18 dicembre 2006
«Non è applicabile l'esimente di cui all'art. 649 c.p. (fatti commessi in danno di congiunti), al reato di illecito uso di una tessera bancomat (di cui all'art. 12 D.L 3 maggio 1991, convertito in L. 5 luglio 1991, n. 197), nel caso in cui tale uso...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1731 del 12 dicembre 1999
«La remissione di querela non produce effetti per il reato di molestia o disturbo alle persone (art. 660 c.p.). Con detta previsione, il legislatore ha, infatti, inteso tutelare, oltre alla quiete privata, la tranquillità pubblica, avuto riguardo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11208 del 9 novembre 1994
«Con la disposizione prevista dall'art. 660 c.p. il legislatore, attraverso la previsione di un fatto recante molestia alla quiete di un privato, ha inteso tutelare la tranquillità pubblica per l'incidenza che il suo turbamento ha sull'ordine...»