-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 676 del 25 gennaio 1993
«In tema di restituzione di immobile sequestrato, perché abusivamente realizzato, il giudice — di regola — deve restituire lo stesso a colui al quale sia stata sottratta la disponibilità, al momento della esecuzione del provvedimento di sequestro....»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 820 del 12 marzo 1996
«Non è possibile ricorrere per cassazione avverso il provvedimento con il quale il Procuratore della Repubblica dispone la trasmissione in archivio del fascicolo iscritto nel registro degli atti non costituenti notizia di reato (mod. 45) senza...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8870 del 30 luglio 1998
«È legittima, per rientrare nell'ambito dei poteri riconosciuti dall'art. 354 c.p.p. alla polizia giudiziaria, un'ispezione all'interno di una cassetta delle lettere posta in un ufficio postale — senza previa informazione al pubblico ministero e...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15789 del 27 aprile 2005
«...già dichiarato al P.M., facendole intendere che in compenso egli si sarebbe subito attivato perché venisse soddisfatto con sollecitudine un credito, altrimenti di difficile esazione, vantato dalla stessa persona offesa nei confronti del Comune).»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 44764 del 13 dicembre 2001
«In tema di impedimento a comparire, grava sull'imputato che abbia ricevuto regolare notifica del decreto di citazione per il giudizio, e che sia sottoposto all'obbligo di non allontanarsi senza autorizzazione dal territorio di un determinato...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 49759 del 20 dicembre 2012
«I soggetti inseriti nella struttura organizzativa e lavorativa di una società per azioni possono essere considerati pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio, quando l'attività della società medesima sia disciplinata da una normativa...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13648 del 13 ottobre 2000
«È internazionale, ai sensi del secondo inciso del primo comma dell'art. 832 c.p.c., l'arbitrato previsto in un contratto, per il quale sia da eseguire, all'estero, una parte delle prestazioni oggetto dei rapporti contrattuali la quale si prospetti...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4254 del 23 aprile 1996
«È inammissibile per carenza di interesse l'impugnazione dell'imputato avverso il capo della sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti che ha disposto la confisca del denaro di cui era in possesso perché percepito in cambio di...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3756 del 2 novembre 1993
«In tema di patteggiamento, qualora l'accordo raggiunto tra le parti preveda l'indulto, il giudice non è vincolato dall'inscindibilità del petitum così come nel caso in cui esso preveda la sospensione condizionale della pena ex art. 444 comma terzo...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 23615 del 7 aprile 2005
«Non è viziato da nullità ai sensi dell'art. 552, comma secondo, cod.proc.pen., sotto il profilo dell'insufficiente specificazione del luogo di comparizione, il decreto di citazione a giudizio che, qualora si tratti di città di modeste dimensioni,...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4721 del 30 gennaio 2008
«In tema di esame testimoniale, il divieto di porre domande suggestive riguarda l'esame condotto dalla parte che ha un interesse comune al testimone e non invece il controesame o l'esame condotto direttamente dal giudice per il quale non vi è il...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12496 del 4 novembre 1999
«Il controllo della logicità della motivazione va esercitato sulla coordinazione delle proposizioni e dei passaggi attraverso i quali si sviluppa il tessuto argomentativo del provvedimento impugnato, senza la possibilità di verificare se i...»
-
Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 11021 del 22 ottobre 1998
«Poiché la contestazione del reato permanente, per l'intrinseca natura del fatto che enuncia, contiene già l'elemento del perdurare della condotta antigiuridica, qualora il pubblico ministero si sia limitato ad indicare esclusivamente la data...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 16422 del 24 aprile 2007
«Il principio di correlazione tra sentenza e accusa contestata (articolo 521 del c.p.p.) è violato soltanto quando il fatto ritenuto in sentenza si trovi rispetto a quello contenuto in rapporto di eterogeneità o di incompatibilità sostanziale, nel...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6753 del 13 gennaio 1998
«Affinché il giudice di appello possa procedere alla rinnovazione dell'istruzione dibattimentale è necessario che la relativa richiesta sia avanzata nelle forme di cui all'art. 603, primo comma, c.p.p. e che il giudice ritenga, nella sua...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10431 del 31 ottobre 1992
«Non vi è mutamento dell'accusa quando i due fatti — quello contestato e quello ritenuto — si trovino in rapporto di continenza, nel senso che il maggiore comprende quello minore. Quest'ultimo quindi non deve presentare l'aggiunta di alcun elemento...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 35225 del 21 settembre 2007
«Il principio di correlazione tra imputazione e sentenza risulta violato quando nei fatti, rispettivamente descritti e ritenuti, non sia possibile individuare un nucleo comune, con la conseguenza che essi si pongono, tra loro, non in rapporto di...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 9523 del 22 ottobre 1997
«Sussiste violazione del principio di correlazione tra l'imputazione e la sentenza quando nei fatti — ivi rispettivamente descritto e ritenuto — non si rinvenga un nucleo comune, identificato dalla condotta, e si instauri quindi un rapporto non di...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11296 del 15 ottobre 1992
«In tema di assicurazione obbligatoria per la responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli, la società assicuratrice che ha pagato l'indennizzo non ha azione di surrogazione, ai sensi dell'art. 1916 c.c., nei confronti...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2332 del 3 marzo 1992
«Le leggi 28 gennaio 1977, n. 10, e 28 febbraio 1985, n. 47, disciplinano espressamente qualsiasi trasformazione urbanistica e non solo edilizia. L'attività di apertura e coltivazione di cave rientra nella disciplina urbanistica, comportando una...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11978 del 26 novembre 1998
«È dato di comune esperienza che le auto che sono affidate all'officina per le riparazioni vengono provate dai meccanici incaricati, cosicché la circolazione del veicolo avviene nell'interesse dello stesso richiedente e non prohibente domino....»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 21641 del 6 maggio 2004
«In tema di effetto estensivo dell'impugnazione in materia cautelare (art. 587 c.p.p.), la frammentazione del procedimento, derivante dalla diversità dei mezzi di impugnazione proposti, non preclude l'estensione degli effetti favorevoli della...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 43662 del 4 dicembre 2001
«Non può avvalersi dell'effetto estensivo dell'impugnazione chi, avendo proposto rituale gravame comprendente un motivo comune ad altri coimputati, vi abbia poi rinunciato — a differenza di costoro, che se lo sono poi visto accogliere — nell'ambito...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4675 del 6 febbraio 2007
«Il delitto di disastro colposo innominato (art. 434 c.p.) è un delitto di danno essendo compreso tra i delitti colposi di danno previsti dall'art. 449 c.p.»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2539 del 3 luglio 1992
«Nell'ordinamento giuridico inglese il termine «conspiracy» indica l'accordo tra due o più persone mirante alla realizzazione di un evento criminoso e seguito da un atto che sia rivelatore del detto accordo in quanto costituisce l'inizio della...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8376 del 21 aprile 2005
«La controversia relativa al diritto di utilizzazione del pianerottolo comune, che si assume leso dall'apertura verso l'esterno (in sostituzione di quella verso l'interno) di una porta di accesso all'appartamento di proprietà di un condomino, non...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17660 del 2 settembre 2004
«In tema di controversie tra condomini, a seguito della modifica introdotta all'art. 7 c.p.c., appartengono alla competenza per materia del giudice di pace le cause relative alla misura ed alle modalità di uso dei servizi di condominio. Rientrano,...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5448 del 15 aprile 2002
«Le cause relative alle «modalità di uso dei servizi condominiali», appartenenti alla competenza del giudice di pace a norma dell'art. 7, comma terzo, n. 2, c.p.c., sono quelle nelle quali si disputi dei limiti qualitativi o quantitativi...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5989 del 10 maggio 2000
«Non è devoluta alla competenza, per materia, del giudice di pace (quale causa relativa alla misura e alle modalità di uso dei servizi di condominio di case) la controversia avente a oggetto la legittimità della delibera assembleare che neghi in...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 25 del 5 gennaio 2000
«Per «cause relative alle modalità di uso dei servizi di condominio di case» (già di competenza del conciliatore) devono intendersi quelle concernenti i limiti qualitativi di esercizio di facoltà contenute nel diritto di comunione, nelle quali,...»