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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3123 del 29 febbraio 2012
«In tema di condominio negli edifici, il divieto, sancito dall'art. 1122 c.c., di eseguire, nelle porzioni di proprietà individuale, opere che rechino danno alle parti comuni dell'edificio, comporta una limitazione di fonte legale intrinseca alle...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9526 del 12 giugno 2012
«I limiti legali di ammissibilità della prova orale non operano quando la prova sia diretta non già a contestare il contenuto di un documento, ma a renderne esplicito il significato; in particolare il divieto dell'ammissione della prova...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3655 del 14 febbraio 2013
«...destinazione a favore del creditore dell'assicurato titolare di un diritto di prelazione sulla cosa distrutta, ma non legittima affatto il suddetto creditore ad agire direttamente nei confronti dell'assicuratore per il pagamento dell'indennizzo.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1815 del 8 febbraio 2012
«L'autorità del giudicato è circoscritta oggettivamente in conformità alla funzione della pronunzia giudiziale, diretta a dirimere la lite nei limiti delle domande proposte, sicché ogni affermazione eccedente la necessità logico giuridica della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6788 del 19 marzo 2013
«Il giudicato, oltre ad avere una sua efficacia diretta nei confronti delle parti, loro eredi e aventi causa, è dotato anche di un'efficacia riflessa, nel senso che la sentenza, come affermazione oggettiva di verità, produce conseguenze giuridiche...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4241 del 20 febbraio 2013
«La sentenza passata in giudicato, anche quando non possa avere l'effetto vincolante di cui all'art. 2909 cod. civ., può avere comunque l'efficacia riflessa di prova o di elemento di prova documentale in ordine alla situazione giuridica che abbia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8686 del 10 aprile 2013
«Né assume rilievo che la domanda di accertamento dell'avvenuta risoluzione del contratto sia proposta in via subordinata rispetto alla domanda diretta alla declaratoria di nullità (ovvero di rescissione o risoluzione per colpa), non comportando,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 335 del 8 maggio 1998
«...già come richiesta di riesame per il fatto che l'istanza era diretta al giudice che procedeva ed era volta a stimolare un ulteriore apprezzamento delle esigenze cautelari e della adeguatezza della misura alla luce di norme di legge sopravvenute).»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4091 del 24 gennaio 1994
«L'interesse all'impugnazione di un provvedimento coercitivo dopo la cessazione della misura cautelare permane quando l'impugnazione è diretta ad ottenere una decisione sulla sussistenza delle condizioni generali di applicabilità della misura e non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 147 del 10 gennaio 1996
«...questa direttamente all'Amministrazione od agli Enti ad essa al fine equiparati, anziché agli stessi presso la (competente) Avvocatura dello Stato, fa presumere sia detta mancata conoscenza che la ricollegabilità della stessa al vizio di notifica.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11260 del 21 marzo 2001
«In siffatta ipotesi, infatti, non può trovare applicazione la regola secondo cui la presentazione ex art. 123 c.p.p. equivale, fin dal primo momento, a presentazione diretta all'autorità giudiziaria cui l'atto è diretto, ma devesi invece...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3706 del 10 agosto 1998
«Inoltre, il diritto dell'indagato di presenziare all'udienza e rendere dichiarazioni al magistrato di sorveglianza non può ritenersi leso dalla mancata traduzione dell'avviso di udienza, trattandosi di diritto che discende direttamente...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 633 del 21 marzo 2000
«Nei casi di perdita di efficacia della custodia cautelare in carcere a norma dell'art. 309, comma decimo, c.p.p., quale effetto automatico della mancata trasmissione degli atti nel termine prescritto dal comma quinto della medesima disposizione, è...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1184 del 26 aprile 1994
«Il principio del ne bis in idem, qualora non venga invocato nell'ambito suo proprio di tutela del giudicato, per cui vi è divieto di celebrare un nuovo processo per il medesimo fatto che sia già stato oggetto di procedimento definito con un...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1736 del 24 giugno 1992
«La suddetta norma non prevede, dunque, che il tribunale del riesame possa, per qualsiasi motivo, rinviare gli atti per nuovo esame al Gip che ha pronunciato l'ordinanza e poiché nell'ampio concetto di riforma dell'ordinanza rientra anche quello di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 17268 del 28 aprile 2001
«Qualora, nell'ambito del procedimento di riesame, in cui trovano applicazione le disposizioni dettate dall'art. 127 c.p.p. per i procedimenti in camera di consiglio, l'imputato, detenuto in luogo posto fuori della circoscrizione del tribunale,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4338 del 8 ottobre 1997
«In tema di procedimento in camera di consiglio, qualora l'interessato abbia richiesto di essere sentito prima dell'udienza dal magistrato di sorveglianza del luogo ove trovasi detenuto, sussiste l'obbligo di tale organo giudiziario di provvedere...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 40473 del 13 novembre 2001
«L'avviso al difensore dell'udienza camerale fissata per la discussione della richiesta di riesame avanzata direttamente dall'interessato, il quale vi abbia poi rinunciato, è idoneo a determinare nel destinatario l'effettiva conoscenza del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2186 del 28 maggio 1996
«L'impugnazione in sede di legittimità dell'ordinanza del tribunale del riesame con la quale sia stato confermato il provvedimento applicativo della misura non può, quindi, avere direttamente ad oggetto la situazione predetta, essendo la stessa...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3797 del 31 gennaio 2002
«Nel giudizio di impugnazione di una misura cautelare personale è inibito alla Corte provvedere direttamente alla valutazione, al fine di verificarne il carattere di elemento favorevole per l'indagato, di un atto sopravvenuto alla emissione del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1907 del 2 agosto 1995
«La suddetta istanza non può, invece, essere diretta al giudice d'appello in materia cautelare, poiché questi ha competenza funzionale ristretta, potendo interloquire sul fatto imputato nei limiti e per le finalità di cui all'art. 273 c.p.p....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1739 del 27 marzo 1997
«Ne consegue che avverso di esso non è direttamente proponibile il ricorso per cassazione per violazione di legge, ai sensi dell'art. 311 c.p.p., essendo tale ricorso specificamente previsto solo per le «ordinanze che dispongono una misura...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2798 del 24 settembre 1999
«Tuttavia, ove sia direttamente proposto ricorso per cassazione avverso un provvedimento concernente profili attinenti all'estinzione della misura cautelare, il ricorso non è inammissibile ma deve essere convertito in appello ai sensi dell'art....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1929 del 24 settembre 1993
«...a sostegno di una richiesta di scarcerazione, eventualmente ricorribile al giudice del riesame, ma non può essere direttamente dedotta in Cassazione, come vizio originario del provvedimento cautelare, ai sensi dell'art. 311, secondo comma, c.p.p.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2924 del 19 novembre 1996
«È manifestamente infondata, con riferimento agli artt. 3, 13, 24 Cost., la questione di legittimità costituzionale dell'art. 311, quinto comma, c.p.p., che stabilisce il termine ordinatorio di trenta giorni per la decisione del ricorso in...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 27965 del 11 agosto 2001
«In tema di riparazione per l'ingiusta detenzione, il giudice, per escludere o ritenere la sussistenza del requisito della diretta efficacia del comportamento doloso o gravemente colposo del ricorrente sull'adozione della misura cautelare, deve...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 34559 del 15 ottobre 2002
«Ne consegue che in questi ultimi casi, non essendovi contrasto di interessi da dirimere, non v'è soccombenza dell'amministrazione e non può essere pronunciata la sua condanna alla rifusione delle spese, nonché degli eventuali diritti e onorari di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 24 del 3 luglio 1995
«È ammissibile il sequestro preventivo di cosa già soggetta a sequestro probatorio, purché sussista un pericolo concreto e attuale della cessazione del vincolo di indisponibilità impresso da quest'ultimo, che renda reale e non solo presunta la...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2394 del 28 luglio 1995
«Dal combinato disposto degli artt. 325, comma secondo, e 318 c.p.p., che attribuisce la legittimazione a proporre richiesta di riesame contro il provvedimento di sequestro conservativo a chiunque vi abbia interesse, si desume che anche la parte...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7674 del 28 febbraio 2012
«...giudice, verificandosi in tal caso una stasi ed una regressione del procedimento in palese violazione dell'art. 321, comma terzo, cod. proc. pen. nonché un'investitura diretta della polizia giudiziaria contrastante con l'art. 326 cod. proc. pen.»