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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6117 del 22 maggio 1992
«A norma dell'art. 589, secondo comma del nuovo codice di procedura penale, la dichiarazione di rinuncia, parziale o totale all'impugnazione può essere fatta personalmente dalla parte privata oppure a mezzo del difensore munito di procura speciale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6207 del 22 maggio 1992
«Pertanto, l'art. 650 c.p. (salvo il caso di ordine che non possa essere utilmente eseguito dopo la scadenza del termine fissato dall'autorità), configura un reato permanente, che cessa, quando lo stesso agente, con un comportamento attivo, dia...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6683 del 4 giugno 1992
«Il divieto della reformatio in peius vale in ogni stato e grado del giudizio e, una volta conseguita dall'imputato una determinata posizione a lui favorevole, non può, in difetto d'impugnazione del pubblico ministero, emettersi una qualsiasi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6928 del 11 giugno 1992
«Tra le due distinte ipotesi contravvenzionali previste dall'art. 659 c.p. è ammissibile il concorso; tuttavia perché l'esercizio di una professione o di un mestiere, rumoroso per sé stesso, possa configurare il reato di disturbo arrecato con mezzi...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6995 del 17 giugno 1992
«L'ordinanza con la quale il pretore dispone la trasmissione degli atti alla procura della Repubblica presso la pretura circondariale «per quanto di sua competenza», senza di ciò offrire spiegazione e senza indicare l'attività che quell'ufficio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7524 del 26 giugno 1992
«Per i giudizi che in grado di appello si celebrano con la procedura della camera di consiglio a norma dell'art. 599 c.p.p., che richiama le forme previste dall'art. 127 dello stesso codice, il giudice può riservarsi di depositare il provvedimenti...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7842 del 8 luglio 1992
«Pur costituendo la adeguatezza della pena nella sua concretezza più il risultato di una intuizione che di un processo logico di natura analitica, il giudice, nell'esercizio del suo potere discrezionale di determinazione di essa, per evitare che la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 802 del 10 marzo 1992
«Un tale esame, infatti, trova la sua naturale collocazione unicamente nel vero e proprio giudizio di revisione, che si effettua nel rispetto delle garanzie del contraddittorio, per cui, quando esso venga invece effettuato in sede di giudizio...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8051 del 16 luglio 1992
«Non opera il principio di specialità di cui all'art. 15 della L. 24 novembre 1981, n. 689 nei rapporti tra la violazione amministrativa di cui all'art. 135 c.s. e il reato contravvenzionale di cui all'art. 650, nel caso in cui il conducente di un...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8064 del 16 luglio 1992
«La condotta di partecipazione ad un'associazione per delinquere, per essere punibile, non può esaurirsi in una manifestazione positiva di volontà del singolo di aderire alla associazione che si sia già formata, occorrendo invece la prestazione, da...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8381 del 24 luglio 1992
«È configurabile la continuazione fra il reato associativo ed i cosiddetti reati fine a condizione che venga accertato essere stati questi ultimi inseriti nel programma della serie indeterminata di reati prevista dagli associati al momento della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8869 del 6 agosto 1992
«I limiti del doveroso controllo del giudice penale sulla «legalità» del provvedimento che è oggetto della tutela penale apprestata dall'art. 650 c.p. sono costituiti da tre tradizionali vizi di incompetenza, di violazione di legge e di eccesso di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9373 del 4 settembre 1992
«Nel caso in cui essendo stati proposti avverso la stessa sentenza appello da una delle parti e ricorso per cassazione dall'altra e non essendosi fatto luogo a conversione del ricorso in appello ai sensi dell'art. 580 c.p.p., si sia giudicato del...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1096 del 5 febbraio 1993
«L'art. 62 n. 6 c.p. configura una attenuante condizionata al fatto che il colpevole prima del giudizio abbia riparato interamente il danno mediante il risarcimento di esso e, quando sia possibile, mediante le restituzioni. Trattasi di una...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1225 del 6 febbraio 1993
«La circostanza aggravante di cui all'art. 625 n. 2 c.p. è configurabile, quando l'agente si introduca in un locale — a scopo di furto — non per il normale ingresso, bensì da una finestra. A tal fine è irrilevante che quest'ultima sia più o meno...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1356 del 8 luglio 1993
«L'art. 116 c.p.p., nel prevedere il potere discrezionale dell'autorità giudiziaria procedente di rilasciare copia di atti processuali, non contempla alcun mezzo di impugnazione in caso di diniego, sicché, in virtù del principio di tassatività dei...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1370 del 19 maggio 1993
«La regola dettata dall'art. 568, quinto comma, seconda parte, c.p.p., secondo cui, nel caso che l'impugnazione sia stata proposta ad un giudice incompetente, questi trasmette gli atti al giudice competente, non può trovare applicazione nel caso di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1447 del 4 maggio 1993
«La morte del reo, infatti, produce la perdita della personalità giuridica dello stesso, per cui il processo penale si esaurisce, essendosi, con tale evento, estinto il reato e conseguentemente l'azione penale, e cessa la funzione di assistenza e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1503 del 8 giugno 1993
«L'accertamento del sicuro ravvedimento di cui all'art. 176 c.p. che costituisce il fondamento giuridico dell'istituto della liberazione condizionale postula una più ampia e penetrante valutazione della personalità del soggetto, che tenga conto,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1744 del 11 agosto 1993
«Anche nel corso delle indagini preliminari è proponibile conflitto di competenza tra diversi Gip. (Nella specie, in relazione agli stessi fatti di corruzione e violazione della legge sul finanziamento pubblico dei partiti, addebitati allo stesso...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1745 del 2 luglio 1993
«... La concessione di pesca conferisce solo il diritto esclusivo di catturare gli organismi acquatici, che restano pertanto una res nullius, fuori della proprietà e del possesso del titolare. Il predetto diritto non è tutelato dalle norme sul...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1771 del 23 febbraio 1993
«La violenza che, al pari della minaccia, è tra gli elementi costitutivi del delitto di rapina, può essere esercitata direttamente contro il possessore ovvero nei confronti di altra persona diversa dal detentore della cosa, purché tra la violenza e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1774 del 23 febbraio 1993
«Il provvedimento deve essere «specifico», cioè almeno una delle dette ragioni deve risultare esplicitamente dal provvedimento e, quindi, esso deve anche contenere l'indicazione, sia pure sommaria, delle «ragioni» che lo hanno determinato e che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1930 del 8 giugno 1993
«Nel caso di riesame di un provvedimento che dispone una misura cautelare personale, l'omesso avviso all'indagato della data fissata per l'udienza in camera di consiglio è causa di una nullità che, in quanto non definita assoluta dall'art. 127,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1992 del 3 marzo 1993
«...e. Infatti, l'eventuale annullamento della norma denunciata non sarebbe comunque in grado di produrre effetti nel giudizio a quo, non potendo in esso mai porsi in discussione un punto della sentenza in ordine al quale si è già formato il...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2128 del 4 marzo 1993
«Il giudice del merito deve stabilire con precisione la cronologia degli episodi criminosi avvinti in continuazione, in considerazione delle implicazioni che la data del commesso reato può comportare. (Fattispecie relativa ad ipotesi di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2622 del 19 marzo 1993
«In tema di furto sono irrilevanti sia il criterio spaziale e quello temporale, sia la durata del possesso dell'agente. Ai fini della determinazione dell'impossessamento, che segna il momento consumativo del reato è sufficiente, infatti, che...»
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Cassazione penale, Sez. V, ordinanza n. 2849 del 19 ottobre 1993
«... Né è configurabile l'abnormità di un siffatto provvedimento, per il fatto che esso contiene statuizioni accessorie e superflue, poiché esse non sono vincolanti per il pubblico ministero. Il rigetto della richiesta dei decreti penali di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2903 del 24 luglio 1993
«La norma suddetta, infatti, fa riferimento alla pericolosità soggettiva del detenuto, «certificata» dalla condanna per un determinato reato e ad essa collega la esclusione di vari benefici, senza possibilità di distinguere, in caso di pene...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2991 del 26 marzo 1993
«Poiché dal momento consumativo del delitto di corruzione esula l'effettivo compimento dell'atto — tanto che il reato si consuma anche se il pubblico ufficiale non faccia seguire alla promessa o alla ricezione dell'utilità l'atto che si è impegnato...»