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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5244 del 27 maggio 1996
«In tema di elemento soggettivo del reato, è configurabile l'inevitabilità dell'ignoranza della legge penale anche nei confronti di quei soggetti dotati di particolari conoscenze giuridiche o dediti ad attività professionali o mestieri, che...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 8154 del 18 luglio 1994
«A seguito della sentenza 23 marzo 1988 n. 364 della Corte costituzionale, secondo la quale l'ignoranza della legge penale, se incolpevole a cagione della sua inevitabilità, scusa l'autore dell'illecito, vanno stabiliti i limiti di tale inevitabilità.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7550 del 2 luglio 1994
«L'incertezza che potrebbe derivare da contrastanti indirizzi giurisprudenziali, nell'interpretazione ed applicazione di una norma, non abilita da sola ad invocare la condizione soggettiva di ignoranza inevitabile della legge penale. Al contrario,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7287 del 23 giugno 1994
«In tema di ignoranza scusabile della legge penale, su coloro che esercitano professionalmente un'attività incombe il dovere, nell'ipotesi di dubbio sulla liceità dell'azione, di astenersi dal compierla.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3114 del 15 marzo 1994
«Ai fini della procedibilità, pur in assenza di querela, di reati in materia sessuale, quando questi, secondo quanto previsto dall'art. 542, terzo comma, n. 2, c.p., siano connessi con altro delitto per il quale si deve procedere d'ufficio, la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7161 del 23 luglio 1993
«Ai fini della configurabilità dell'ignoranza scusabile della legge penale, la scriminante della buona fede può trovare applicazione solo nell'ipotesi in cui l'agente abbia fatto tutto il possibile per adeguarsi al dettato della norma e questa sia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5225 del 20 maggio 1993
«L'inevitabilità dell'ignoranza della legge penale, che a seguito della sentenza n. 364 del 1988 della Corte costituzionale, rende scusabile la ignoranza stessa, non va valutata alla stregua di criteri esclusivamente soggettivi, ma si ricollega...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11360 del 25 novembre 1992
«L'errore di diritto scusabile, in quanto dovuto ad ignoranza «inevitabile» della legge penale nella sua esatta delimitazione e nel suo preciso significato (alla stregua di quanto affermato dalla sentenza della Corte costituzionale 24 marzo 1988 n....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1378 del 5 maggio 1992
«La forza maggiore che, ai sensi dell'art. 175 del nuovo codice di procedura penale, consente la restituzione nel termine deve necessariamente consistere in un particolare impedimento che renda vano ogni sforzo dell'uomo e derivi da causa a lui non...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12407 del 7 dicembre 1991
«Si può ritenere inevitabile l'ignoranza della legge penale, quando l'agente sia incorso nella trasgressione nonostante che si sia attenuto correttamente e con l'ordinaria diligenza all'obbligo di informazione e di conoscenza dei precetti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 25912 del 9 giugno 2004
«L'ignoranza della legge penale scusa l'autore dell'illecito qualora sia inevitabile, e quindi incolpevole, facendo venir meno l'elemento soggettivo del reato, anche se contravvenzionale. Tale condizione deve ritenersi sussistente per il cittadino...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2257 del 16 gennaio 2008
«...non esclude il dolo ex art. 5 c.p. in relazione alla sentenza della Corte cost. n. 364 del 1988, in quanto non si versa in tal caso in una ipotesi di ignoranza inevitabile della legge penale essendo noto il disvalore sociale della condotta.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17687 del 16 aprile 2004
«Ai fini della configurabilità del delitto di evasione dagli arresti domiciliari, ritenere che la notifica di un decreto di citazione per l'udienza autorizzi implicitamente ad allontanarsi dal luogo di restrizione, è un errore di diritto, in quanto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 42790 del 10 novembre 2003
«Ai fini della sussistenza del reato di falso in scrittura privata non ha alcuna rilevanza il consenso o l'acquiescenza della persona di cui venga falsificata la firma, in quanto la tutela penale ha per oggetto non solo l'interesse della persona...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7323 del 27 giugno 1995
«L'ignoranza della legge penale può ritenersi inevitabile, e quindi scusabile, quando l'agente sia incorso nella trasgressione nonostante che si sia attenuto correttamente, e con l'ordinaria diligenza, all'obbligo di informazione e di conoscenza...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6897 del 16 giugno 1995
«...di un'autorizzazione e non può, pertanto, invocare l'ignoranza scusabile della norma penale. (Fattispecie relativa alla detenzione di volatili, fungenti da richiamo, in minuscole gabbie, ossia in una condizione incompatibile con la loro natura).»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5447 del 12 maggio 1995
«In tema di violazione degli obblighi di assistenza familiare, nella forma dell'omessa prestazione dei mezzi di sussistenza, non si può invocare l'errore di fatto, né l'ignoranza della legge penale sotto il profilo della sua inevitabilità, poiché...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3959 del 5 aprile 1994
«L'ignoranza inevitabile della legge penale è configurabile solo se emerga che nessun rimprovero, neppure di leggerezza, possa essere mosso all'imputato per avere egli fatto tutto il possibile per uniformarsi alla legge. (Fattispecie relativa ad...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2860 del 16 marzo 1992
«In tema di reati commessi all'estero e di rinnovamento del giudizio (artt. 7 e seguenti, 11 c.p.), la qualificazione delle fattispecie penali deve avvenire esclusivamente alla stregua della legge penale italiana, a nulla rilevando che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 21251 del 14 maggio 2003
«Ne consegue che, facendo riferimento la norma alla sola punibilità, non rilevano le condizioni previste dal codice penale per la procedibilità dei reati commessi all'estero (in applicazione di tale principio la Corte ha ritenuto corretta la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 23304 del 10 giugno 2008
«Ai fini della punibilità dei delitti comuni commessi dal cittadino in territorio estero, il requisito della presenza sul territorio dello Stato deve necessariamente sussistere al momento dell'esercizio dell'azione penale, a nulla rilevando che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 38019 del 12 maggio 2004
«...è realizzata quando l'Autorità giudiziaria estera, non avvalendosi della facoltà di chiedere l'estradizione, trasmetta all'autorità giudiziaria italiana tutti gli atti di indagine compiuti e chieda di dare seguito alla procedura penale in Italia.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6698 del 13 giugno 1991
«La carenza dei requisiti obiettivi, siano essi sostanziali o processuali (tra questi ultimi, appunto, le condizioni di procedibilità) atti a legittimare l'esercizio dell'azione penale da parte del pubblico ministero, si traduce in infondatezza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 38401 del 15 novembre 2002
«Ne consegue che i reati in materia di armi previsti da tale norma sono rigorosamente soggetti al principio di territorialità della legge penale, potendo quindi essere commessi soltanto da chi abbia posto in essere almeno in parte la condotta...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 69 del 8 aprile 1976
«...dell'irripetibilità del giudizio penale, da osservare, quale norma internazionale generalmente riconosciuta ai sensi del citato art. 10 comma primo Cost. e ponendosi altresì in contrasto con il diritto inviolabile dell'uomo ad un processo giusto.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 28299 del 23 giugno 2004
«A seguito dell'entrata in vigore in data 26 ottobre 1997 delle disposizioni contenute nella Legge n. 388/93 attuativa dell'accordo di Schengen, il cui articolo n. 54 stabilisce che: «una persona che sia stata giudicata con sentenza definitiva in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12953 del 17 marzo 2004
«Poiché nell'ordinamento italiano non vige il principio del ne bis in idem internazionale, la sentenza penale emessa in un Paese extra-europeo nei confronti di un cittadino italiano non impedisce la rinnovazione del giudizio in Italia per lo stesso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 41597 del 29 ottobre 2009
«L'imputazione per cui sia intervenuta sentenza penale straniera di condanna, riconosciuta in Italia, non può essere integrata dal giudice dell'esecuzione, neanche "sub specie" di interpretazione del giudicato attraverso il postumo riconoscimento...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 46323 del 3 dicembre 2003
«Non è applicabile in executivis la continuazione tra reato giudicato in Italia e reato giudicato all'estero, previo riconoscimento della relativa sentenza penale straniera, producendo quest'ultimo nell'ordinamento nazionale i soli effetti indicati...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1077 del 23 aprile 1996
«Poiché il termine sentenza contenuto nella formulazione dell'art. 12 c.p. riguarda qualsiasi provvedimento decisorio su un'accusa penale assunta da un'autorità giudiziaria straniera, una volta intervenuto il riconoscimento della sentenza...»