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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11600 del 8 novembre 1995
«In tema di crediti pecuniari, la svalutazione monetaria verificatasi durante la mora del debitore non giustifica in sé alcun risarcimento automatico che possa essere attuato con la rivalutazione della somma dovuta, con la conseguenza che il...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10531 del 7 maggio 2013
«Il rilievo d'ufficio delle eccezioni in senso lato non è subordinato alla specifica e tempestiva allegazione della parte ed è ammissibile anche in appello, dovendosi ritenere sufficiente che i fatti risultino documentati "ex actis", in quanto il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 27906 del 21 dicembre 2011
«L'eccezione di giudicato può legittimamente essere allegata dopo l'udienza di precisazione delle conclusioni (nella specie in sede di appello), se soltanto dopo tale momento esso si è formato. Ricorrendo tale ipotesi, il giudice non può ritenere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6350 del 16 marzo 2010
«La formula "somma maggiore o minore ritenuta dovuta" o altra equivalente, che accompagna le conclusioni con cui una parte chiede la condanna al pagamento di un certo importo, non può essere considerata, di per sé, come una clausola meramente di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1287 del 1 febbraio 2002
«Proposta opposizione a decreto ingiuntivo emanato su istanza di un istituto di credito contestando la misura degli interessi richiesti dalla banca, non costituisce eccezione nuova preclusa in grado d'appello la contestazione del criterio di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5703 del 18 aprile 2001
«Il divieto posto dall'art. 345 c.p.c., nel testo novellato dall'art. 52 legge 1990/353, non opera nel caso di nuova eccezione basata su fatto sopravvenuto dopo lo scadere del termine per la sua deducibilità in primo grado; l'insussistenza, nel...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 20178 del 24 settembre 2010
«La proposizione di domande nuove in appello è inammissibile, anche se la stessa questione sia stata sollevata in primo grado con eccezione riconvenzionale, perché questa, pur ampliando il tema della controversia, tendendo a paralizzare il diritto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8400 del 20 giugno 2000
«L'eccezione riconvenzionale tendente ad ampliare il tema della controversia al solo fine di provocare il rigetto della domanda, può essere proposta per la prima volta in appello nella vigenza del testo originario dell'art. 345 c.p.c.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 25213 del 30 novembre 2009
«L'interruzione della prescrizione può essere dedotta per la prima volta in sede di appello e il giudice del gravame, chiamato a decidere sulla questione di prescrizione ritualmente introdotta dal convenuto, può tener conto del fatto interruttivo,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4456 del 8 aprile 2000
«La parte che abbia eccepito in primo grado la prescrizione quinquennale non può in appello eccepire la prescrizione decennale, né il giudice può applicare d'ufficio detta prescrizione, atteso che colui contro il quale è stata eccepita la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13746 del 20 settembre 2002
«È inammissibile, ai sensi dell'art. 345 c.p.c., nel testo novellato dalla legge 26 novembre 1990, n. 353, applicabile ai giudizi iniziati successivamente al 30 aprile 1995, la proposizione per la prima volta in appello dell'eccezione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10969 del 20 dicembre 1994
«In sede di appello, l'exceptio inadimpleti contractus, costituendo eccezione in senso proprio, va proposta con l'atto di appello ed è, quindi, inammissibile, se sollevata in occasione di successive difese (nella specie era stata formulata per la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17525 del 19 novembre 2003
«La mancata proposizione, per il tramite di appello incidentale ovvero nella comparsa di costituzione e risposta, dell'eccezione relativa al difetto di rappresentanza della persona giuridica appellante, non determina alcuna tardività, atteso che...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 533 del 14 gennaio 2014
«L'eccezione di "compensatio lucri cum damno" è un' eccezione in senso lato, come tale rilevabile d'ufficio e proponibile per la prima volta in appello.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8663 del 25 giugno 2001
«L'eccezione di compensazione, costituendo un'eccezione in senso proprio, è proponibile per la prima volta anche in appello, con lo stesso atto di impugnazione che segna i limiti del giudizio di secondo grado pur se amplia l'oggetto della...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 414 del 10 gennaio 2013
«Chi, replicando ad un'eccezione di decadenza, assuma di avere tempestivamente compiuto l'atto necessario ad evitarla, non solleva una eccezione in senso stretto, ma svolge una mera difesa, come tale proponibile per la prima volta anche in appello,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6257 del 20 novembre 1982
«L'eccezione di decadenza dell'attore dal diritto fatto valere, da qualificarsi eccezione in senso improprio, non è soggetta ad alcuna preclusione, potendo essere dedotta non solo quando la causa sia stata rimessa nuovamente all'istruttore, ma...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15658 del 21 giugno 2013
«Anche in materia di mediazione la non contestazione del convenuto costituisce un comportamento univocamente rilevante ai fini della determinazione dell'oggetto del giudizio, con effetti vincolanti per il giudice, che dovrà astenersi da...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11383 del 11 novembre 1998
«Il giudice d'appello che abbia dichiarato la contumacia dell'appellato non può fondare la propria decisione su documenti inseriti nel fascicolo di parte del contumace, già attore in primo grado, atteso che tali documenti, da ritenersi non prodotti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 22900 del 30 ottobre 2007
«L'eccezione di litispendenza sollevata per la prima volta davanti la Corte di cassazione, senza che sia stata nei precedenti gradi del giudizio almeno allegata la pendenza dell'altro processo, è inammissibile. Infatti, se è vero che essa può...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12982 del 24 luglio 2012
«Qualora sia stato proposto ricorso per cassazione avverso la sentenza che abbia negato la legittimazione ad agire per assenza di prova della qualità di successore dell'originaria parte, la relativa prova non può essere offerta nel giudizio di...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11650 del 18 maggio 2006
«La società che propone ricorso per cassazione avverso la sentenza di appello emessa nei confronti di un'altra società, della quale affermi di essere successore (a titolo universale o particolare), è tenuta a fornire la prova documentale della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10022 del 14 ottobre 1997
«In caso di decesso della parte costituita nel precedente giudizio di merito, colui il quale, in sede di giudizio di legittimità, abbia proposto ricorso assumendo di esserne l'erede deve provare, pena l'inammissibilità del gravame, la propria...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16121 del 22 luglio 2011
«La liquidazione delle spese della procedura incidentale di sospensione dell'esecuzione della sentenza, prevista dall'art. 373 c.p.c., spetta al giudice di legittimità e non al giudice di appello (ad eccezione della cassazione con rinvio al giudice...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13427 del 20 luglio 2004
«In relazione ai provvedimenti disciplinari adottati nei confronti degli esercenti le professioni sanitarie, la proposizione del ricorso alla Commissione centrale ha effetto sospensivo degli stessi quando sia proposto avverso i provvedimenti di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12561 del 8 luglio 2004
«Per la rimessione della causa alle sezioni unite della corte di cassazione ai sensi dell'art 374 c.p.c. non è sufficiente la mera prospettazione di una questione di giurisdizione, se questa appare ictu oculi pretestuosa o, comunque, erronea, in...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 19051 del 6 settembre 2010
«Le sezioni unite della Corte, in composizione collegiale possono dichiarare l'estinzione del giudizio per rinuncia delle parti al ricorso, sopravvenuta alla fissazione dell'udienza camerale o pubblica, secondo l'interpretazione coordinata...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13768 del 27 giugno 2005
«Il difetto della procura del convenuto, come i vizi della sentenza e in genere quelli degli atti processuali — che ne costituiscono l'antecedente logico e cronologico — possono essere fatti valere solo attraverso le impugnazioni, con la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 711 del 28 gennaio 1984
«L'inammissibilità dell'appello per la pretesa inosservanza del termine perentorio di proposizione, ove la relativa eccezione sia stata rigettata dal giudice d'appello, non può essere rilevata d'ufficio in sede di legittimità, né può essere...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 949 del 5 febbraio 1996
«È manifestamente infondata l'eccezione di incostituzionalità dell'art. 379 c.p.c. — secondo il quale nella discussione avanti alle Sezioni unite in sede di impugnazione delle sentenze disciplinari del CSM il pubblico ministero ha la parola per...»