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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 802 del 29 gennaio 1999
«La prescrizione quinquennale prevista per gli interessi dall'art. 2948, n. 4, c.c. è applicabile, come si desume dall'interpretazione letterale e dalla ratio della citata disposizione, soltanto nell'ipotesi che la relativa obbligazione si...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5113 del 3 aprile 2003
«Il diritto azionato dal creditore sociale insoddisfatta nei confronti del socio dopo la cancellazione della società dal registro delle imprese, ai sensi dell'art. 2456, secondo comma, c.c., conservando la propria causa (estranea al rapporto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 754 del 24 gennaio 2000
«In base alle disposizioni di cui all'art. 2742 c.c. ed all'art. 3 del R.D.L. 15 marzo 1927 n. 436, che prevedono la surrogazione dell'indennità assicurativa al veicolo sottratto soggetto ad ipoteca, il vincolo dell'indennità a favore del creditore...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 21107 del 2 ottobre 2009
«L'eccezione di prescrizione presuntiva non può essere utilmente sollevata dal debitore che abbia ammesso in giudizio che l'obbligazione non è stata estinta, dovendosi ritenere che tale situazione ricorra allorché il debitore neghi l'esistenza, in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10332 del 19 ottobre 1993
«L'eccezione di prescrizione presuntiva deve essere rigettata se il debitore sostenga di avere soddisfatto il creditore in riferimento ad un rapporto di contenuto diverso e ridotto rispetto a quello oggetto della controversia, con implicita...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19240 del 24 settembre 2004
«Al fine di paralizzare l'eccezione presuntiva di pagamento, unici mezzi idonei sono l'ammissione, da parte del debitore che la opponga, di non avere estinto l'obbligazione, oppure il deferimento al debitore, da parte del creditore del cui diritto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2311 del 11 giugno 1975
«La facoltà del creditore di definire giuramento, a norma dell'art. 2960 c.c., al debitore che abbia eccepito la prescrizione presuntiva, al fine di far accertare se si sia verificata o meno l'estinzione del debito, è subordinata al concorso delle...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10120 del 2 maggio 2006
«In materia di cause che, a norma dell'art. 2966 c.c., impediscono la decadenza, il riconoscimento del diritto proveniente dalla persona contro la quale si deve far valere il diritto soggetto a decadenza, se non è espresso, può essere desunto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7099 del 23 giugno 1995
«Qualora la legge preveda la decadenza da un diritto di credito per il caso di suo mancato esercizio entro un certo termine, la richiesta di un pagamento soltanto parziale è atto di esercizio idoneo ad impedire la decadenza con riguardo all'intera...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 3494 del 6 marzo 2012
«Ai fini della collocazione di tutti gli interessi contemplati nell'art. 2855 c.c. nello stesso grado del capitale, è possibile che il creditore indichi nella nota d' iscrizione una somma riferita agli interessi stessi, sia limitandola a quelli...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7525 del 15 maggio 2012
«Il provvedimento emesso a conclusione del giudizio di liberazione degli immobili dalle ipoteche, allorquando vi sia contrasto fra le parti, tanto se di accoglimento, quanto se di rigetto dell'istanza di liberazione, pur essendo decisorio, in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5805 del 12 aprile 2012
«L'azione surrogatoria, consentendo al creditore di prevenire e neutralizzare gli effetti negativi che possano derivare alle sue ragioni dall'inerzia del debitore, il quale ometta di esercitare le opportune azioni dirette ad incrementare il suo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4005 del 19 febbraio 2013
«Non è ammissibile l'azione ex art. 2901 c.c. rispetto ad atti che si sostanziano nella rinuncia ad una facoltà, per effetto della quale non resta modificato, né attivamente né passivamente, il patrimonio del debitore e che, pertanto, anche se...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1893 del 9 febbraio 2012
«L'art. 2901 c.c. ha accolto una nozione lata di credito, comprensiva della ragione o aspettativa, con conseguente irrilevanza dei normali requisiti di certezza, liquidità ed esigibilità. Ne consegue che anche il credito eventuale, nella veste di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12466 del 19 luglio 2012
«L'assegnazione al coniuge affidatario dei figli, in sede di separazione, del godimento dell'immobile di proprietà esclusiva dell'altro non impedisce al creditore di quest'ultimo di pignorarlo e di determinarne la vendita coattiva.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4011 del 19 febbraio 2013
«L'impugnazione di una sentenza deve essere rivolta nei confronti del soggetto che in essa è stato individuato come parte costituita in giudizio, prescindendosi dalla correttezza e dalla corrispondenza di una siffatta individuazione alle risultanze...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5385 del 5 marzo 2013
«Qualora il coniuge che ha costituito un fondo patrimoniale, conferendovi un suo bene, agisca contro un suo creditore chiedendo che - in ragione dell'appartenenza del bene al fondo - venga dichiarata, ai sensi dell'art. 170 c.c., l'illegittimità...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5504 del 5 aprile 2012
«I frutti civili, dovuti dal comproprietario che abbia utilizzato, in via esclusiva, un bene rientrante nella comunione, hanno, ai sensi dell'art. 820, terzo comma, c.c., la funzione di corrispettivo del godimento della cosa e possono essere...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 9 del 8 giugno 1999
«L'applicazione della confisca non determina l'estinzione del preesistente diritto di pegno costituito a favore di terzi sulle cose che ne sono oggetto quando costoro, avendo tratto oggettivamente vantaggio dall'altrui attività criminosa, riescano...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3872 del 23 novembre 1993
«È inammissibile l'istanza di riesame del sequestro di titoli presentata dal creditore pignoratizio (nella specie, una banca) oltre il decimo giorno dalla data in cui egli sia venuto a conoscenza del provvedimento cautelare, a nulla rilevando che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4525 del 5 maggio 1998
«La determinazione della somma di denaro in cui può essere convertito il pignoramento implica una valutazione soltanto sommaria delle pretese dei creditori, senza stabilire il diritto ad agire in executivis di quelli intervenuti, e senza estinzione...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 16 del 29 gennaio 2000
«L'inammissibilità non è la sanzione per un vizio dell'atto diverso dalla nullità, ma la conseguenza di particolari nullità dell'appello e del ricorso per cassazione, e non è comminata in ipotesi tassative ma si verifica ogniqualvolta - essendo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 718 del 27 gennaio 1999
«Nel caso di esecuzione forzata intrapresa dal creditore particolare di uno solo dei coniugi, su beni oggetto di comunione legale fra gli stessi, non può procedersi alla vendita della quota del singolo bene di spettanza del coniuge debitore se non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4542 del 6 maggio 1998
«Con riguardo ad obbligazioni contrattuali, l'inadeguatezza patrimoniale del debitore può giustificare la concessione del sequestro conservativo — integrando il «fondato timore» di perdere la garanzia del credito a norma dell'art. 671 c.p.c. — solo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3477 del 7 marzo 2003
«Nel giudizio di opposizione all'esecuzione ex art. 615 c.p.c., l'opponente ha veste sostanziale e processuale di attore, pertanto le eventuali «eccezioni» da lui sollevate per contrastare il diritto del creditore a procedere ad esecuzione forzata...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5368 del 5 aprile 2003
«Il soggetto contro il quale è iniziata un'esecuzione forzata, anche se terzo pignorato, può, ai sensi degli artt. 615 e 617 c.c., sia contestare il diritto della parte istante a procedere a tale esecuzione sia far valere la nullità degli atti con...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 23726 del 15 novembre 2007
«Non è consentito al creditore di una determinata somma di denaro, dovuta in forza di un unico rapporto obbligatorio, di frazionare il credito in plurime richieste giudiziali di adempimento, contestuali o scaglionate nel tempo, in quanto tale...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2207 del 30 gennaio 2013
«Ai sensi dell'art. 1180, comma secondo, c.c., il rifiuto del creditore all'adempimento da parte del terzo, in presenza di opposizione del debitore (la quale deve essere, a sua volta, dettata da situazioni giuridiche legittimamente tutelabili e...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15339 del 13 settembre 2012
«In tema di adempimento delle obbligazioni, l'art. 1189 c.c., che riconosce efficacia liberatoria al pagamento effettuato dal debitore in buona fede a chi appare legittimato a riceverlo, si applica, per identità di "ratio", sia all'ipotesi di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 917 del 16 gennaio 2013
«In tema di imputazione del pagamento, quando il debitore non si avvalga della facoltà di dichiarare quale debito intenda soddisfare, la scelta, come desumibile dall'art. 1195 c.c., spetta al creditore, il quale, nello stesso documento di...»