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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2142 del 6 giugno 1996
«L'impedimento a comparire davanti al giudice, dedotto dall'interessato e qualificabile come assoluto, tale da legittimare un rinvio dell'udienza ai sensi dell'art. 127, comma 4, c.p.p., applicabile anche al procedimento dinanzi al tribunale di...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 8006 del 7 luglio 1998
«Il difensore di ufficio che, non limitandosi a svolgere il patrocinio obbligatorio dell'imputato, insiste nella richiesta di rinvio del dibattimento presentata dal difensore di fiducia, agisce, in relazione a tale istanza, in nome e per conto di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7542 del 2 luglio 1994
«Nel caso di rinvio del dibattimento per impedimento del difensore di fiducia per malattia, in presenza delle condizioni previste dall'art. 486, comma 5, c.p.p., l'omessa notifica al difensore stesso della data di fissazione della nuova udienza dà...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4226 del 9 gennaio 1998
«In tema di ricusazione, qualora la causa idonea a giustificare la dichiarazione di ricusazione divenga nota durante la udienza dibattimentale, la eventuale contumacia dell'imputato non rileva ai fini di impedire la decadenza dalla facoltà di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8915 del 2 ottobre 1997
«Nel caso in cui il dibattimento sia rinviato a causa dell'adesione del difensore d'ufficio dell'imputato allo sciopero della categoria, tale attività di rinvio del dibattimento de plano deve assolutamente precedere la dichiarazione di contumacia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9721 del 8 ottobre 1992
«L'imputato, già citato a giudizio in stato di libertà e successivamente tratto in arresto e detenuto per altra causa, versa in stato di legittimo impedimento qualora non ne sia stata ordinata la traduzione, per cui non può procedersi in sua...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 48525 del 18 dicembre 2003
«Il delitto di calunnia si configura come reato di pericolo e, quindi, è sufficiente ad integrare l'elemento oggettivo una falsa accusa che, essendo astrattamente configurabile come notitia criminis in quanto a prima vista non manifestamente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 744 del 6 marzo 2000
«La rinuncia a comparire all'udienza da parte del detenuto produce i suoi effetti non solo per l'udienza in relazione alla quale essa è formulata, ma anche per quelle successive, fissate a seguito di rinvio a udienza fissa, fino a quando questi non...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11654 del 11 novembre 1998
«La disposizione di cui all'art. 488, comma secondo, c.p.p. considera fittiziamente presente l'imputato precedentemente comparso e poi allontanatosi nell'ambito dello stesso dibattimento, senza fare distinzione tra i casi in cui il dibattimento si...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 17667 del 5 maggio 2011
«In tema di questioni preliminari, la disposizione di cui all'art. 491 c.p.p. prevede che la questione relativa alla eventuale esclusione della parte civile sia posta subito dopo che sia stato compiuto, per la prima volta, l'accertamento della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34472 del 12 settembre 2007
«Nei procedimenti con udienza preliminare, la questione dell'incompetenza derivante da connessione, anche quando la connessione incida sulla competenza per materia affidando tutti i procedimenti connessi alla cognizione del giudice superiore, può...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 809 del 21 gennaio 1999
«In tema di questioni preliminari, le espressioni “subito dopo compiuto per la prima volta l'accertamento della costituzione delle parti” e “sono decise immediatamente” di cui all'art. 491 c.p.p. hanno il significato di imporre alle parti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3441 del 2 agosto 1996
«All'indagato sottoposto ad una misura cautelare non è consentito denunciare l'incompetenza territoriale del giudice per le indagini preliminari (nella specie, mediante la richiesta di riesame del provvedimento); tale eccezione, infatti, non può...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1836 del 14 febbraio 1994
«Qualora l'incompetenza per territorio emerga in sede di incidente probatorio effettuato dopo l'udienza preliminare, è sempre applicabile l'art. 21 c.p.p., a norma del quale la competenza territoriale va verificata, a pena di decadenza, prima della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12894 del 19 dicembre 1991
«L'art. 491 comma primo c.p.p. dispone che le questioni concernenti la competenza territoriale sono precluse se non siano state proposte subito dopo compiuto per la prima volta l'accertamento relativo alla costituzione delle parti. Orbene, poiché...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4688 del 26 gennaio 1993
«Atteso il principio di tassatività che vige in materia di impugnazioni, non è esperibile alcuna impugnazione avverso il provvedimento con il quale il giudice dell'udienza preliminare abbia respinto una eccezione di nullità, trattandosi di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2366 del 18 marzo 1992
«Stante il principio di tassatività delle impugnazioni e non essendo previsto nessun gravame contro gli atti relativi all'udienza preliminare, ad eccezione della sentenza di non luogo a procedere, anche le nullità assolute verificatesi in detta...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12463 del 3 aprile 2012
«Sono utilizzabili e legittimamente acquisite al fascicolo del dibattimento ex art. 500, comma quarto, cod. proc. pen. le dichiarazioni predibattimentali della persona offesa, vittima di violenza sessuale, che, per sottrarsi a gravi intimidazioni...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3183 del 18 marzo 1992
«In tema di istruzione dibattimentale, nei processi che proseguono con le norme anteriormente vigenti, qualora il perito abbia risposto ai quesiti con relazione scritta, il suo esame alla successiva udienza è facoltativo, in quanto l'art. 245 comma...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3315 del 31 gennaio 2011
«Nel dibattimento possono essere acquisite mediante la lettura e legittimamente utilizzate ai fini di prova, ricorrendo un'ipotesi di sopravvenuta impossibilità di ripetizione dell'atto, le dichiarazioni rese nel corso delle indagini preliminari da...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8384 del 19 febbraio 2003
«In tema di letture dibattimentali, sussistono gli estremi della sopravvenuta impossibilità di ripetizione dell'atto, a norma dell'art. 512 c.p.p., nel caso di irreperibilità del teste, solo se tale situazione sia imprevedibile, con riferimento al...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2596 del 20 gennaio 2003
«La disposizione di cui all'art. 512 c.p.p., secondo la quale può darsi lettura degli atti assunti dalla polizia giudiziaria, dal P.M., dai difensori e dal giudice nel corso dell'udienza preliminare quando, per fatti o circostanze imprevedibili, ne...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5495 del 31 maggio 1996
«La sopravvenuta impossibilità di rintracciare il testimone la quale, ove ricollegabile a fatti o circostanze imprevedibili, consente di dare lettura nel dibattimento delle dichiarazioni da questi rese alla polizia giudiziaria, al pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8244 del 9 settembre 1997
«In tema di lettura delle dichiarazioni rese dall'imputato in procedimento connesso l'art. 513 c.p.p. stabilisce un identico regime probatorio con le dichiarazioni dell'imputato, richiedendo nell'uno e nell'altro caso che le dichiarazioni siano...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6585 del 2 giugno 2000
«Nel giudizio di appello, la richiesta di rinnovazione del dibattimento ai sensi dell'art. 6, comma terzo, della L. 7 agosto 1997, n. 267, per l'esame delle persone indicate nell'art. 513 c.p.p. che abbiano reso dichiarazioni al pubblico ministero,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 13090 del 14 dicembre 1998
«Nel giudizio di legittimità non è più consentito di richiedere il recupero dell'oralità e del contraddittorio sulle dichiarazioni accusatorie rilasciate nel corso delle indagini preliminari o nell'udienza preliminare, di cui sia stata data lettura...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 4265 del 7 aprile 1998
«In tema di istruzione dibattimentale, le disposizioni di cui all'art. 6, L. 7 agosto 1997, n. 267, che contengono la disciplina transitoria della nuova normativa posta dall'art. 513, c.p.p., in ordine alla lettura delle dichiarazioni rese...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10196 del 4 marzo 2013
«La modifica in udienza del capo di imputazione, consistente nella diversa indicazione della data del commesso reato, non sempre comporta una alterazione avente incidenza sulla identità sostanziale e sulla identificazione dell'addebito, atteso che,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10660 del 12 ottobre 1995
«Il ricorso per cassazione di una società per azioni proposto in forza di procura rilasciata da soggetto diverso da quelli aventi per legge la rappresentanza della società e senza che sia dimostrata e provata la sussistenza del potere...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10394 del 1 settembre 1999
«In tema di nuove contestazioni di circostanze aggravanti emerse nel corso dell'udienza, deve ritenersi che il termine ultimo entro il quale esse possono essere effettuate debba farsi coincidere con la chiusura del dibattimento e che, dunque, possa...»