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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10791 del 22 settembre 1999
«La concessione della sospensione condizionale, ai sensi dell'art. 163 c.p.p., costituisce esercizio di un potere attribuito dalla legge esclusivamente al giudice in vista della finalità rieducativa della pena, con la conseguenza che non sono...»
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Consiglio di Stato, Sez. I, sentenza n. 2070 del 1 aprile 2009
«Sotto altro profilo, il principio di imparzialità, quale parametro di valutazione della legittimità dell'azione amministrativa, si sostanzia in una declinazione del principio di uguaglianza, scolpito dall'art. 3 della Costituzione. Del principio...»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 2345 del 10 maggio 2005
«L'attribuzione di vantaggi economici di qualsiasi genere richiede una particolare trasparenza al fine di garantire la legittimità dell'azione amministrativa e di rispettare, nell'assegnazione dei medesimi i principi di imparzialità della p.a. e di...»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 924 del 11 febbraio 2011
«La disciplina contenuta nell'art. 2697 c.c. (corrispondente, ora, all'art. 64, comma 1, D.Lgs. n. 104/2010) secondo la quale spetta a chi agisce in giudizio indicare e provare i fatti, deve trovare integrale applicazione anche nel processo...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 262 del 11 luglio 2000
«La mancata decurtazione del 40% dell'indennizzo connessa, ai sensi dell'art. 5-bis D.L. n. 333 del 1992 (conv. con modificazioni dalla L. n. 359 del 1992), all'esercizio della facoltà di cedere l'area all'ente espropriante...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 227 del 23 luglio 2013
«Il concorso pubblico costituisce canale di accesso pressoché esclusivo nei ruoli delle pubbliche amministrazioni, in linea con il principio di uguaglianza e i canoni di imparzialità e di buon andamento ex artt. 3 e 97...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 24170 del 13 novembre 200
«Il requisito del possesso della cittadinanza italiana, richiesto per accedere al lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni dall'art. 2 D.P.R. n. 487 del 1994 - norma "legificata" dall'art. 70 comma 13, D.Lgs. n. 165 del 2001 -...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 24689 del 6 dicembre 2010
«Gli artt. 1 e 2 della legge 25 novembre 2003, n. 339 - in base ai quali non è consentito ai dipendenti pubblici a tempo parziale di svolgere contemporaneamente anche la libera professione di avvocato - non sono in contrasto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1091 del 18 gennaio 2007
«In tema di divisione ereditaria, il criterio dell'estrazione a sorte previsto dall'art. 729 cod. civ. nel caso di uguaglianza di quote a garanzia della trasparenza delle operazioni divisionali contro ogni possibile favoritismo - applicabile anche...»
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Cassazione civile, Sez. VI-2, ordinanza n. 11857 del 6 maggio 2021
«In tema di scioglimento della comunione ereditaria, il criterio dell'estrazione a sorte previsto, nel caso di uguaglianza di quote, dall'art. 729 c.c. a garanzia della trasparenza delle operazioni divisionali contro ogni possibile favoritismo, non...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 12722 del 9 luglio 2004
«Per effetto dell'art.14 della legge 18 febbraio 1999 n. 28 - che ha interpretato autenticamente l'art. 26, quarto comma, terzo periodo, del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600 nel senso che la ritenuta a titolo di imposta sugli interessi dei depositi...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 52301 del 14 luglio 2016
«In tema di presupposti per l'applicazione di misure coercitive personali, il concetto di "reati della stessa specie" di cui all'art. 274, comma primo, lett. c), cod. proc. pen. deve riferirsi non solo a reati che offendono il medesimo bene...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 41132 del 21 dicembre 2021
«La collazione presuppone l'esistenza di una comunione ereditaria e, quindi, di un asse da dividere, mentre, se l'asse è stato esaurito con donazioni o con legati, o con le une e con gli altri insieme, viene meno un "relictum" da dividere, sicché...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13664 del 22 luglio 2004
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 20 della L. 22 aprile 1941, n. 633, sollevata in relazione ai principi di uguaglianza e di ragionevolezza, in quanto, se il saggio destinato al periodico non è eguale...»