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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9975 del 5 marzo 2003
«Il verbale di udienza nel processo penale fa piena prova fino a querela di falso in quanto è atto pubblico redatto da un pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni il cui regime di efficacia è sancito dalla norma generale dell'art. 2700...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9759 del 30 luglio 1999
«La mancata previsione nell'attuale dizione dell'art. 168 c.p.p. del principio contenuto nel previgente art. 176, comma 2, c.p.p. — in virtù del quale la relazione di notifica fa fede sino ad impugnazione di falso, per quanto l'ufficiale che eseguì...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3021 del 27 luglio 1999
«Ai fini dell'utilizzabilità del contenuto di dichiarazioni rese in sede di interrogatorio da imputato detenuto, è sufficiente il verbale riassuntivo che, come atto redatto da pubblico ufficiale a scopo di documentazione, è dotato di pieno valore...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3917 del 30 marzo 1998
«La nullità prevista dall'art. 142 c.p.p. per i verbali con incertezza assoluta delle persone intervenute, o privi di sottoscrizione del pubblico ufficiale che li ha redatti, non ha carattere assoluto sia perché non definita come tale sia perché...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2902 del 24 luglio 1993
«La nullità di un verbale per incertezza assoluta sulle persone intervenute alla redazione dello stesso ovvero per mancanza della sottoscrizione del pubblico ufficiale che lo ha redatto, prevista dall'art. 142 c.p.p., rientra tra quelle relative ex...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1740 del 20 gennaio 2011
«...manchi del tutto la sottoscrizione da parte del pubblico ufficiale redigente, determinando incertezza assoluta sulle persone intervenute nella formazione dell'atto, ma non riguarda ogni inosservanza delle formalità indicate dall'art. 137 c.p.p.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 43803 del 24 novembre 2008
«La mancanza di sottoscrizione da parte del giudice del verbale di udienza non è causa di nullità, derivando questa unicamente dall'omessa sottoscrizione da parte del pubblico ufficiale redigente.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7577 del 29 luglio 1996
«Invero l'art. 142 c.p.p. sanziona di nullità il verbale mancante della sottoscrizione del pubblico ufficiale che lo ha redatto mentre nel caso di cui sopra la sottoscrizione è proprio del suddetto soggetto; d'altro canto la mancata compilazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7474 del 1 luglio 1994
«L'art. 142 c.p.p. richiede, a pena di nullità, la sottoscrizione del verbale da parte del pubblico ufficiale che lo ha compilato. Ne consegue che la mancanza di tale sottoscrizione nell'ultima pagina inficia la validità dell'atto.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2783 del 6 giugno 1996
«Ai fini della validità di un verbale, ai sensi dell'art. 142 c.p.p., a nulla rileva che le sottoscrizioni del dichiarante e del pubblico ufficiale redigente non risultino anche sulla copia depositata dal competente ufficio in prossimità...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7263 del 24 luglio 1993
«Il fatto che poi la documentazione a tal fine redatta non abbia i requisiti formali del «verbale» non è, di per sé, causa di nullità o di inutilizzabilità dell'atto, sempre che non facciano difetto i requisiti sostanziali, da individuarsi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9450 del 19 ottobre 1993
«...del riferimento esplicito, contenuto nello stesso art. 143, comma terzo c.p.p., alla nomina dell'interprete in relazione alle attività processuali del giudice così come alle attività del pubblico ministero o dell'ufficiale di polizia giudiziaria.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12821 del 19 marzo 2013
«È valida l'elezione di domicilio contenuta nel corpo dell'atto di impugnazione sottoscritto e presentato personalmente dall'interessato al pubblico ufficiale preposto a riceverlo, il quale vi apponga e sottoscriva, a sua volta, l'attestazione di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10414 del 17 luglio 1990
«Ciò che caratterizza l'atto pubblico fidefaciente è, oltre all'attestazione di fatti appartenenti all'attività del pubblico ufficiale o caduti sotto la sua percezione, la circostanza che esso sia destinato ab initio alla prova, ossia precostituito...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 42963 del 29 novembre 2001
«...ingresso nell'ufficio prima della scadenza dell'orario di apertura, abbia dovuto attendere che il pubblico ufficiale addetto provvedesse all'effettiva ricezione dell'atto in questione. (Fattispecie relativa ad impugnazione del pubblico ministero).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6182 del 27 maggio 1995
«L'eccezione di nullità del verbale dell'udienza preliminare, per mancata sottoscrizione da parte del pubblico ufficiale che ha redatto l'atto (art. 142 c.p.p.), è tempestiva se proposta subito dopo l'accertamento da parte del tribunale della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8854 del 30 luglio 1998
«Ne consegue che l'attività svolta da tale società — anche per essere esercitata in regime di concessione amministrativa — ha la natura di attività amministrativa e non di attività di diritto privato, dal che consegue ulteriormente la qualifica...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1906 del 12 febbraio 1999
«...stata contestata la deposizione testimoniale del pubblico ufficiale che aveva eseguito una verifica fiscale e aveva accertato l'evasione dell'Iva sulla scorta delle fatture di acquisto e di vendita rinvenute nell'azienda, non acquisite agli atti).»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2006 del 2 settembre 1996
«...che plausibilmente avrebbe potuto operare da intermediario senza che fosse accertata la sicura partecipazione di un pubblico ufficiale nel fatto di corruzione, indipendentemente dalla sua identità fisica, né l'atto illecitamente retribuito).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 42748 del 7 novembre 2003
«Le dichiarazioni accusatorie rese, nel corso dell'interrogatorio delegato dal pubblico ministero ad un ufficiale della polizia giudiziaria, in violazione dell'art. 370 comma 1 c.p.p., da un collaboratore di giustizia che non si trovi in stato di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4162 del 10 marzo 1995
«...stesso articolo, l'utilità deve essere carpita con il «pretesto» di dover versare una somma o assicurare un vantaggio al pubblico ufficiale o impiegato per ottenere che egli agisca nel senso desiderato ovvero per compensarlo dell'opera svolta.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3030 del 26 marzo 1996
«In base al principio di specialità deve escludersi concorso formale tra il reato di abuso di ufficio di cui all'art. 323 comma 2 c.p.p. e quello di corruzione di cui all'art. 319 c.p.; ciò peraltro non comporta che non possa aversi un concorso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8245 del 30 agosto 1993
«Il testimone è pubblico ufficiale e conserva tale qualità finché il processo non si esaurisce per effetto del passaggio in giudicato della sentenza e, d'altro canto, l'eventuale perdita di tale qualità non osta alla configurabilità come delitti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3106 del 16 novembre 1999
«Il notaio conserva infatti la qualità di pubblico ufficiale anche successivamente alla levata del protesto, come si ricava dall'art. 9, comma quarto, della legge 12 giugno 1973, n. 349, in base al quale il notaio è annoverato tra i pubblici...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4915 del 27 maggio 1997
«L'agente infatti non pone ad oggetto della propria pattuizione il proprio intervento, né richiede un compenso per sè, ma adduce come causa della controprestazione il «dover comprare il favore del pubblico ufficiale» ovvero «il doverlo remunerare»....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 292 del 29 marzo 1999
«L'art. 483 c.p. prevede l'ipotesi in cui il pubblico ufficiale si limita a trasfondere nell'atto la dichiarazione ricevuta, della cui verità risponde il dichiarante in relazione a un preesistente obbligo giuridico di affermare il vero, mentre il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2022 del 14 settembre 1996
«Ai fini della sussistenza dell'ipotesi di reato prevista dall'art. 326, comma terzo, c.p., non è richiesta l'individuazione del pubblico ufficiale o dell'incaricato di pubblico servizio rivelatore delle notizie segrete. Dette informazioni, però,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4426 del 21 ottobre 1998
«Perché si realizzi la condotta delittuosa prevista dall'art. 495, primo comma, c.p., occorre che il soggetto agente si attribuisca espressamente in una dichiarazione rilasciata al pubblico ufficiale, una qualità di cui non è in possesso. Nella...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4597 del 5 maggio 1993
«Poiché la legge del 26 aprile 1990, n. 86 non ha cancellato la figura criminosa della malversazione in danno dei privati ma le ha solo dato una diversa ristrutturazione, trasfusa nella modificata ipotesi di peculato di cui all'art. 314 c.p., come...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3787 del 9 marzo 2012
«L'atto pubblico fa fede fino a querela di falso soltanto relativamente alla provenienza del documento dal pubblico ufficiale che l'ha formato, alle dichiarazioni al medesimo rese ed agli altri fatti dal medesimo compiuti, non estendendosi tale...»