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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13923 del 16 giugno 2006
«Ai sensi dell'art. 1224, secondo comma, c.c., ai fini della configurabilità del diritto al risarcimento del maggior danno derivante dal ritardato pagamento di un debito pecuniario è sufficiente — fatto salvo l'onere a carico del creditore di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5860 del 17 giugno 1994
«Il ritardo nel pagamento dei debiti di valuta comporta ai sensi dell'art. 1224 c.c. l'obbligo a carico del debitore non soltanto di pagare gli interessi legali, ma di risarcire il maggior danno, che ove si alleghi causato da svalutazione monetaria...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14202 del 28 luglio 2004
«Nelle obbligazioni pecuniarie, il fenomeno inflattivo non consente un automatico adeguamento dell'ammontare del debito, né costituisce di per sé un danno risarcibile, ma può implicare, in applicazione dell'art. 1224, secondo comma, c.c., solo il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10607 del 30 aprile 2010
«In tema di responsabilità aquiliana, il nesso causale è regolato dai principi di cui agli artt. 40 e 41 c.p., per i quali un evento è da considerare causato da un altro se, ferme restando le altre condizioni, il primo non si sarebbe verificato in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11202 del 27 dicembre 1994
«Al contrario, in relazione a tale danno, sia esso originato da responsabilità contrattuale che da responsabilità extracontrattuale, la valutazione equitativa del giudice — che integra non un giudizio di equità ma un giudizio di diritto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7771 del 5 aprile 2011
«L'obbligo di non aggravare il danno, imposto dall'art. 1227, comma secondo, c.c. a carico del danneggiato, impone a quest'ultimo di attivarsi per scegliere la condotta maggiormente idonea a contemperare il proprio interesse con quello del debitore...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13253 del 6 giugno 2006
«II e III della Convenzione internazionale per l'unificazione di alcune regole in materia di polizza di carico, firmata a Bruxelles il 25 agosto 1924 e modificata dai Protocolli del 1968 e del 1979 (complesso normativo denominato comunemente Regole...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12174 del 2 luglio 2004
«La responsabilità solidale, a norma dell'art. 2055, primo comma, c.c., è volta a rafforzare la garanzia del danneggiato, consentendogli di rivolgersi per l'intero risarcimento a ciascuno dei responsabili, senza doverli perseguire pro quota, ma non...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13291 del 27 novembre 1999
«L'iscrizione di un'impresa presso la Camera di Commercio come società di fatto, pur costituendo un dato formale, di per sé inidoneo a comprovare l'effettiva esistenza della società, in un giudizio avente ad oggetto una pretesa da altri fatta...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1901 del 16 maggio 1975
«La norma dell'art. 1309 c.c., secondo la quale il riconoscimento del debito fatto da uno dei debitori in solido non ha effetto riguardo agli altri, si riferisce al riconoscimento di debito inteso come dichiarazione della parte che ammette...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4310 del 26 marzo 2002
«Peraltro, la trasmissione e la consegna di un atto unilaterale recettizio al destinatario può essere dimostrata anche mediante elementi presuntivi, mentre è a carico del destinatario la prova di non averne avuto tempestiva notizia senza sua colpa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4140 del 26 aprile 1999
«L'operatività della presunzione di conoscenza stabilita a carico del destinatario dall'art. 1335 c.c., se non prova di essere stato senza sua colpa nell'impossibilità di avere notizia dell'atto a lui diretto, presuppone che tale atto giunga al suo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1163 del 1 febbraio 1995
«La responsabilità precontrattuale; che, tra l'altro, ricorre quando l'interruzione delle trattative sia priva di ogni ragionevole giustificazione così da sacrificare arbitrariamente il logico affidamento della controparte sulla conclusione del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2525 del 7 febbraio 2006
«L'obbligo di risarcire il maggior danno, posto dall'art. 1591 c.c., a carico del conduttore in mora nella riconsegna della cosa locata, presuppone la specifica prova di una effettiva lesione del patrimonio del locatore, consistente nel non aver...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2152 del 27 febbraio 1998
«Pur se una clausola, predisposta unilateralmente, non è a carico soltanto dell'altro contraente, avendo effetto per entrambe le parti — nella specie tacita proroga o rinnovo del contratto in difetto di tempestiva disdetta — non perciò è sottratta...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5024 del 23 maggio 1994
«Il patto tra produttore e rivenditore con il quale è fatto divieto a quest'ultimo di vendere i prodotti ad un prezzo inferiore a quello prefissato (cosiddetto clausola del ricarico minimo o del minimo prezzo di rivendita) non può ricondursi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12203 del 2 ottobre 2001
«In materia di opera pubblica, la clausola del capitolato, che attribuisca a carico dell'appaltatore — in conformità di quanto stabilito dagli artt. 26 e 30 del capitolato generale di appalto del Ministero dei lavori pubblici approvato con il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4889 del 14 maggio 1998
«L'inserzione in un contratto di assicurazione, concluso mediante un modulo o formulario, di una clausola che preveda l'onere (a carico dell'assicurato) del tempestivo avviso del sinistro entro un termine di decadenza (convenzionale) — clausola che...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 10383 del 12 maggio 2011
«In tema di agevolazioni tributarie previste, ai sensi degli artt. 75 e 76 del d.p.r. n. 917 del 1986, come riduzione decennale dell'IRPEG e dell'ILOR, per le imprese che si costituiscano in forma societaria impiantando stabilimenti industriali nei...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 20398 del 21 ottobre 2005
«Il processo tributario, inoltre, pur avendo ad oggetto un rapporto che vede il contribuente nella veste di soggetto passivo, trae origine da un'azione costitutiva, volta all'annullamento di un atto autoritativo, il cui esercizio da parte del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2380 del 13 giugno 1975
«La caparra confirmatoria, infatti, oltre a costituire prova della conclusione del contratto e ad integrare un'anticipata parziale esecuzione della prestazione convenuta, ha natura di sanzione contrattuale, che rafforza il vincolo con una coazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6217 del 21 novembre 1981
«Anche in caso di risoluzione del contratto, il diritto del contraente non inadempiente di trattenere la caparra confirmatoria fino alla liquidazione dei danni pretesi, comporta pur sempre a carico di detta parte l'onere di provare i danni...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 709 del 15 febbraio 1978
«...all'epoca del compimento dell'attività giuridica del procuratore. L'onere della prova dell'effettiva conoscenza, nonché della deficiente diligenza dei destinatari nell'apprendere la dichiarazione resa conoscibile, è a carico del rappresentato.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 13533 del 30 ottobre 2001
«Anche nel caso in cui sia dedotto non l'inadempimento dell'obbligazione, ma il suo inesatto adempimento, al creditore istante sarà sufficiente la mera allegazione dell'inesattezza dell'adempimento (per violazione di doveri accessori, come quello...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7829 del 19 maggio 2003
«Nei contratti a prestazioni corrispettive (nella specie, preliminare di compravendita di immobile), la retroattività della pronuncia costitutiva di risoluzione stabilita dall'art. 1458 c.c., in ragione del venir meno della causa giustificatrice...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15344 del 1 dicembre 2000
«Pertanto, in tali ipotesi, il rischio dell'impossibilità della prestazione sopravvenuta nelle more dell'approvazione è, a norma dell'ultimo comma dell'art. 1465 c.c., a carico dell'alienante, e non dell'acquirente. (Fattispecie in tema di vendita...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 220 del 23 gennaio 1976
«L'art. 1489 c.c. si limita a stabilire il contenuto della garanzia dovuta dal venditore per l'esistenza sulla cosa venduta di diritti reali che ne limitano il godimento, ma non stabilisce, altresì, a carico dello stesso venditore ed a favore del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4714 del 5 novembre 1977
«L'art. 1491 c.c. stabilisce unicamente che la normale esenzione del venditore dalla garanzia per vizi della cosa conoscibili al momento del contratto viene meno - e quindi spetta al compratore anche in tale ipotesi la garanzia - ove il venditore...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7863 del 19 luglio 1995
«La domanda del compratore di risoluzione del contratto di compravendita per vizi che rendono la cosa inidonea all'uso (art. 1495 c.c.) non si estende al terzo fornitore della cosa, chiamato in causa dal venditore, perché l'azione in tal modo...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12210 del 28 dicembre 1990
«La tolleranza del locatore, in ordine al pagamento del canone, anziché presso il proprio domicilio in moneta avente corso legale, a mezzo bonifico od accredito in conto corrente bancario, non implica, salvo prova contraria a carico del conduttore,...»