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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4204 del 25 marzo 2002
«...per il dichiarante in materia di diritti disponibili, anche se fatta all'altra parte fuori del giudizio, costituisce confessione con efficacia di prova piena a carico del confidente, indipendentemente dal fine per il quale la confessione sia resa.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3976 del 25 agosto 1978
«L'art. 2736 c.c. prevede, nel n. 2, due tipi di giuramento: quello suppletorio, che ha per scopo di integrare la prova non pienamente fornita sull'azione e sull'eccezione, e quello estimatorio, che, essendo stato pienamente accertato l'an...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5752 del 11 giugno 1999
«In relazione al principio per cui il carattere complementare e sussidiario del giuramento suppletorio impone al giudice, prima di ammetterlo, di provvedere sugli altri mezzi di prova eventualmente richiesti dalle parti a fondamento della domanda o...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5925 del 20 giugno 1994
«La valutazione sull'opportunità di disporre il giuramento suppletorio, trattandosi di mezzo di prova eccezionalmente sottratto alla disponibilità delle parti ed ammissibile di ufficio, è rimessa al prudente e discrezionale apprezzamento del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3618 del 24 aprile 1997
«...di onerare il creditore (la cui entità attuale del credito non risulti dall'annotazione) della prova dell'esistenza e dell'entità del credito stesso, nonché della sua riferibilità al titolo ed al rapporto in base al quale l'iscrizione avvenne.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11916 del 21 settembre 2001
«In tema di azione revocatoria ordinaria, allorché l'atto di disposizione a titolo oneroso sia anteriore al sorgere del credito, la condizione per l'esercizio dell'azione stessa è, oltre al consilium fraudis del debitore, la partecipatio fraudis...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9307 del 19 settembre 1997
«Nel giudizio diretto ad ottenere una sentenza dichiarativa della paternità o della maternità naturale, la inidoneità della sola dichiarazione della madre a costituire prova della paternità naturale, sancita dall'ultimo comma dell'art. 269 c.c.,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3784 del 7 aprile 1995
«L'onere della motivazione del decreto di proroga delle intercettazioni telefoniche, poiché la proroga deve avere ad oggetto la persistente attualità delle condizioni di legittimità del provvedimento genetico del nesso di ricerca della prova,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1164 del 4 maggio 1993
«In tema di misure cautelari, l'obbligo di motivare il convincimento circa la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza non può ritenersi adempiuto dal giudice, che si limiti a un generico rinvio alle fonti di prova, senza la precisazione del...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 36747 del 24 settembre 2003
«...della prova in contraddittorio e non può essere equiparata alla volontaria scelta di sottrarsi all'esame di cui all'art. 526 n. 1 bis c.p.p., che presuppone comunque, la potenziale attuabilità, in dibattimento, dell'audizione. (Mass. redaz.).»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 35616 del 27 settembre 2007
«Il registro utilizzato dalle cancellerie giudiziarie per l'annotazione del deposito delle minute delle sentenze, benché sia un registro sussidiario e quindi non obbligatorio, è atto pubblico fidefaciente e quindi ha valore di prova documentale.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 13117 del 30 marzo 2011
«Il verbale di udienza del processo penale fa piena prova fino a querela di falso di quanto in attestato, perché è atto pubblico redatto da un pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni, il cui regime di efficacia è sancito dalla norma...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9975 del 5 marzo 2003
«Il verbale di udienza nel processo penale fa piena prova fino a querela di falso in quanto è atto pubblico redatto da un pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni il cui regime di efficacia è sancito dalla norma generale dell'art. 2700...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1460 del 16 luglio 1998
«La regola di giudizio di cui al comma 2 dell'art. 530 c.p.p. — cioè l'obbligo del giudice di pronunciare sentenza di assoluzione anche quando manca, è insufficiente o è contraddittoria la prova della responsabilità — è dettata esclusivamente per...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 15903 del 9 maggio 2006
«L'accoglimento dell'istanza di restituzione nei termini per l'impugnazione della sentenza pronunciata in contumacia, in base alla novella dell'art. 175 c.p.p. introdotta con il D.L. n. 17 del 2005, conv. con modif. dalla L. n. 60 del 2005, è...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6633 del 6 giugno 1994
«...fare il ricevente (registrazione o divulgazione) rappresenta un posterius rispetto all'autodeterminazione di comunicare. Di conseguenza, la registrazione della predetta comunicazione telefonica, quale «documento» della stessa, ne è idonea prova.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9532 del 8 marzo 2002
«Ai fini della valutazione dei sufficienti indizi per l'autorizzazione all'intercettazione di conversazioni o comunicazioni telefoniche nell'ambito di un procedimento per delitti di criminalità organizzata, il divieto di utilizzazione delle notizie...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1226 del 29 gennaio 1999
«...dell'esame rende applicabili nel procedimento le nuove regole sulla prova e che, in mancanza, le dichiarazioni acquisite mediante lettura sono pienamente utilizzabili, in conformità a quanto disponeva il previgente testo dell'art. 513 c.p.p.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8854 del 30 luglio 1998
«Da tali atti, peraltro, non può trarsi la prova dei fatti in essi descritti, essendo la piena valenza probatoria riservata espressamente dalla legge alle sole sentenze divenute irrevocabili (art. 238 bis c.p.p.); ciò non esclude, tuttavia, che il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1061 del 6 febbraio 1997
«L'art. 234 c.p.p., in tema di prova documentale, ricomprende, genericamente, nella nozione di documento tutto ciò che è caratterizzato dal requisito della scrittura e, quindi, anche le sentenze non irrevocabili e le ordinanze di custodia cautelare...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4790 del 10 maggio 1996
«In tema di prova documentale, poiché l'art. 234 c.p.p. ricomprende, genericamente, nella nozione di documento tutto ciò che è caratterizzato dal requisito della scrittura e, quindi, anche le sentenze non irrevocabili e le ordinanze di custodia...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11116 del 29 settembre 1999
«Dal testo dell'art. 234 c.p.p. emerge che le fotografie o i rilievi fotografici, che rappresentano fatti, persone o cose, costituiscono prova documentale. Tale carattere hanno anche quando rappresentano lo stato dei luoghi, annoverabile...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 32851 del 6 maggio 2008
«Poiché la trascrizione delle intercettazioni telefoniche non costituisce prova o fonte di prova ma solo un'operazione puramente rappresentativa in forma grafica del contenuto di prove già acquisite mediante registrazione fonica, non è possibile...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 27656 del 9 luglio 2001
«...ha chiarito che dette dichiarazioni non possono avere rilievo probatorio inferiore rispetto alla chiamata in correità che, pur bisognevole di altri elementi che ne confermino la attendibilità, è qualificata dal legislatore quale prova piena).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 29688 del 20 luglio 2007
«L'esecuzione di intercettazioni illegali, ai sensi degli artt. 268 e 271 c.p.p., ne determina l'inutilizzabilità come prova in qualsiasi tipo di procedimento, in quanto assunta in violazione dei diritti dei cittadini garantiti dai principi...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3713 del 27 marzo 1997
«Qualora venga disposta una misura cautelare dopo la pronuncia della sentenza di condanna, è sufficiente ad integrare il requisito dell'ordinanza applicativa richiesto dall'art. 292, comma secondo, lett. b), c.p.p., l'indicazione del titolo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1146 del 8 maggio 2000
«In tema di interrogatorio reso dalla persona colpita da ordinanza di custodia cautelare in carcere, nell'ipotesi in cui l'atto debba essere assunto nella circoscrizione di altro tribunale e lo stesso venga delegato al giudice per le indagini...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2136 del 11 giugno 1999
«In tema di giudizio di appello, appartiene al giudice di secondo grado (ed anche al giudice di rinvio che debba decidere su di un appello in materia di provvedimenti restrittivi della libertà) il potere di sostituire, integrare e modificare la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9037 del 7 settembre 1991
«In tal caso, infatti, l'incombente del «previo interrogatorio» richiesto dall'art. 302 precitato (da applicare in via di interpretazione estensiva o analogica) può considerarsi legittimamente adempiuto dall'esame dibattimentale svoltosi in primo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2805 del 22 agosto 1994
«Invero le formalità richieste dal codice di procedura rispondono, oltre che a criteri di razionalità, ad esigenze di tutela del diritto di difesa in quanto questa tecnicamente non può fondarsi solo sulla conoscenza del capo di imputazione e degli...»