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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3380 del 28 marzo 1991
«In tema di divisione ereditaria, deve farsi riferimento per la formazione delle quote e la determinazione degli eventuali conguagli al valore venale dei beni relitti al momento della divisione. Tuttavia, poiché i conguagli dovuti da un...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15105 del 22 novembre 2000
«La norma di cui all'art. 727, comma primo, c.c. secondo la quale in sede di divisione le quote da assegnare ai condividenti devono comprendere una quantità di beni di uguale natura e qualità in proporzione all'entità di ciascuna quota, non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6134 del 12 marzo 2010
«In tema di divisione ereditaria, rientra nei poteri del giudice di merito, ed è perciò incensurabile in cassazione, accertare se, nell'ipotesi in cui nel patrimonio comune vi siano più immobili da dividere, il diritto del condividente sia meglio...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12242 del 6 giugno 2011
«L'erede, continuando la personalità del "de cuius", diviene parte del contratto concluso dallo stesso, per cui egli resta vincolato al contenuto del contratto medesimo, ancorché questo non sia stato trascritto. Pertanto, l'opponibilità...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3182 del 25 maggio 1982
«La sopravvenuta alienazione, totale o parziale, dei beni oggetto di comunione non osta a che i partecipanti, a prescindere da eventuali ed autonome pretese risarcitone, possano proporre domanda di divisione, al fine di realizzazione i propri...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6225 del 15 luglio 1987
«A differenza della divisione ereditaria, la quale, determinando lo scioglimento della comunione fra tutti i coeredi con assegnazione in proprietà esclusiva dei singoli beni in relazione alle rispettive quote, richiede la partecipazione di tutti i...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8693 del 2 settembre 1998
«Il principio secondo il quale non ricorre alcuna ipotesi di evizione nell'ipotesi di nullità del negozio giuridico traslativo del diritto in contestazione (poiché in tal caso il bene oggetto del trasferimento non entra a far parte del patrimonio...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7129 del 25 maggio 2001
«In tema di divisione giudiziale, una volta passata in giudicato la sentenza con la quale è stato disposto lo scioglimento della comunione e siano stati determinati i lotti, questi entrano da quel momento a far parte del patrimonio di ciascuno...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2335 del 1 marzo 1995
«L'art. 720 c.c. prevede la vendita all'incanto degli immobili non divisibili come rimedio residuale cui ricorrere quando nessuno dei coeredi voglia avvalersi della facoltà di domandare l'attribuzione dell'intero con addebito dell'eccedenza....»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4111 del 3 maggio 1996
«La comoda divisibilità di un bene, ai fini dell'eventuale assegnazione in natura delle quote spettanti agli aventi diritto, ricorre solo quando, in relazione alla struttura del bene, sia possibile la formazione di un numero di quote omogenee...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2117 del 24 febbraio 1995
«In tema di divisione di cose comuni, il principio dell'art. 1114 c.c., per il quale la divisione ha luogo in natura se la cosa può essere comodamente divisa in porzioni corrispondenti alle quote dei partecipanti, non esclude la possibilità del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6890 del 19 novembre 1983
«Il principio della immutabilità del giudice istruttore, sancito dall'art. 174 c.p.c. anche per il giudizio di appello, non si applica estensivamente agli altri componenti del collegio giudicante e ciò sia per la particolare posizione assegnata nel...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11641 del 13 maggio 2010
«L'art. 720 c.c., nel disciplinare l'ipotesi in cui l'immobile oggetto di comunione non sia divisibile o comodamente divisibile a prescindere dal fatto che le quote dei condividenti siano o meno eguali, configura la vendita all'incanto come rimedio...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5679 del 22 marzo 2004
«Ai sensi dell'art. 720 c.c., secondo cui se l'immobile non sia comodamente divisibile ovvero se il frazionamento creerebbe pregiudizio alle ragioni dell'economia pubblica o dell'igiene, l'immobile deve essere preferibilmente ricompreso per intero...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6105 del 13 luglio 1987
«L'art. 720 c.c. per il quale, in caso di divisione, gli immobili indivisibili devono essere compresi per intero, con addebito dell'eccedenza, nella porzione di uno dei coeredi aventi diritto alla quota maggiore, pone non una disciplina...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 22857 del 28 ottobre 2009
«In tema di divisione ereditaria, nel caso in cui uno o più immobili non risultino comodamente divisibili, il giudice ha il potere discrezionale di derogare al criterio, indicato nell'art. 720 c.c., della preferenziale assegnazione al condividente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4013 del 19 marzo 2003
«Nell'esercizio del potere di attribuzione dell'immobile ritenuto non comodamente divisibile, ed a maggior ragione quando le quote siano eguali e non soccorra quindi l'unico criterio indicato dalla legge (di preferire, cioè il condividente «avente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2163 del 25 febbraio 1995
«Nell'ipotesi di non comoda divisibilità dell'immobile comune e di richiesta di assegnazione da parte di più condividenti, ciascuno titolare di una quota di comproprietà pari a quella spettante all'altro, il giudice di merito è tenuto a dare...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8922 del 20 agosto 1991
«In applicazione del principio del favor divisionis , cui è ispirato l'art. 720 c.c., nel caso in cui, in presenza d'una pluralità di richieste di assegnazione, nell'eredità sia compreso un immobile non comodamente divisibile, salvo che vi siano...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1566 del 24 febbraio 1999
«L'attribuzione di un bene indivisibile ad un gruppo di comunisti le cui quote, soltanto perciò, superano la maggior quota singola, di cui è titolare il condividente antagonista, viola il principio del favor divisionis, perché in tal modo non si...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6653 del 29 aprile 2003
«In caso di divisione giudiziale di un immobile mediante assegnazione ad uno dei condividenti tenuto a versare i dovuti conguagli in denaro, gli interessi sulle somme dovute decorrono a far data dalla pronuncia giudiziale — definitiva o provvisoria...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5606 del 17 aprile 2001
«In caso di divisione giudiziale di un bene indivisibile o non comodamente divisibile mediante assegnazione ad uno dei condividenti tenuto ad operare conguagli in denaro, gli interessi sulle somme dovute decorrono dal momento in cui l'assegnatario...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2394 del 29 gennaio 2009
«In materia di divisione ereditaria, non essendo applicabile l'art. 1115 c.c. - secondo il quale il partecipante che abbia adempiuto obbligazioni contratte in solido per la cosa comune ha diritto, in sede di divisione, ad un incremento della quota...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21085 del 9 ottobre 2007
«In tema di divisione di comunione ereditaria, con parità di quote, qualora alcuni dei condividenti vogliono mantenere la comunione con riferimento alla quota loro spettante, ottenendo l'assegnazione congiunta di una quota pari alla somma delle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8772 del 26 ottobre 1994
«Nella divisione tra coeredi aventi diritto a porzioni uguali, l'assegnazione di queste non può che avvenire mediante estrazione a sorte, a norma dell'art. 729, primo inciso, c.c., criterio che è inteso a garantire i singoli condividenti contro...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9744 del 23 aprile 2010
«I diritti di prelazione e di riscatto previsti dall'art. 732 cod. civ in favore del coerede postulano che l'alienazione compiuta da un altro coerede riguardi la quota ereditaria (o parte di essa) intesa come porzione ideale dell"'universum ius...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1852 del 30 gennaio 2006
«I diritti di prelazione e di riscatto previsti dall'art. 732 c.c. in favore del coerede postulano un'adeguata valutazione degli elementi concreti della fattispecie, quali la volontà delle parti, lo scopo perseguito, la consistenza del patrimonio...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15482 del 6 dicembre 2001
«L'art. 732 c.c. riconosce ai partecipanti ad una comunione ereditaria due distinti diritti, lo ius prelationis — in base al quale, perdurando il regime di comunione, se uno dei partecipanti ad essa voglia alienare la propria quota a titolo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13704 del 7 dicembre 1999
«Il diritto di retratto riconosciuto ai coeredi dalla norma di cui all'art. 732, primo comma, c.c. può attuarsi soltanto nel caso di alienazione (onerosa) della quota ereditaria, o di parte di essa, e non anche quando sia stato alienato un cespite...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4703 del 14 aprile 1999
«In tema di annullamento parziale della sentenza, è configurabile la formazione del giudicato parziale, dovendosi distinguere il momento attinente all'accertamento della responsabilità da quello riguardante la determinazione della pena. Ed invero,...»