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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10288 del 27 luglio 2001
«È ammissibile l'impugnazione con la quale l'appellante si limiti a dedurre soltanto i vizi di rito avverso una pronuncia che abbia deciso anche nel merito in senso a lui sfavorevole, solo ove i vizi denunciati comporterebbero, se fondati, una...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 30174 del 30 dicembre 2011
«Ove la transazione stipulata tra il creditore ed uno dei condebitori solidali abbia avuto ad oggetto solo la quota del condebitore che l'ha stipulata, il residuo debito gravante sugli altri debitori in solido si riduce in misura corrispondente...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5663 del 18 aprile 2001
«Dagli artt. 2 e 4 del D.L.vo n. 80 del 1992 — l'ultimo dei quali prevede uno specifico termine di prescrizione annuale identico, nella durata, a quello generalmente stabilito per i diritti alle prestazioni previdenziali di carattere temporaneo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22105 del 22 ottobre 2007
«In materia di chiusura del fallimento, in presenza di una delle ipotesi previste dall'art. 118 legge fall., nessuna facoltà discrezionale è data agli organi fallimentari di protrarre la procedura, sicché quest'ultima, ricorrendo uno dei casi di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 28492 del 22 dicembre 2005
«I consorzi di urbanizzazione (enti di diritto privato, costituiti da una pluralità di persone che, avendo in comune determinati bisogni o interessi, si aggregano fra loro allo scopo di soddisfarli mediante un'organizzazione sovraordinata),...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4363 del 25 marzo 2003
«Detto principio non può, per converso, operare, attesine i limiti intrinseci, né quando la prelazione non scaturisca dal medesimo rapporto, ma da un rapporto accessorio — come nel caso di pegni e/o ipoteche costituiti dalla società o dal socio —,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 567 del 24 gennaio 1981
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 168 legge fall., in riferimento all'art. 24 Cost., nella parte in cui dispone che, dalla data della presentazione del ricorso per l'ammissione alla procedura di...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 4728 del 25 febbraio 2008
«Il debitore ammesso al concordato preventivo subisce uno «spossessamento attenuato» in quanto conserva, oltre ovviamente alla proprietà (come nel fallimento), l'amministrazione e la disponibilità dei propri beni, salve le limitazioni connesse alla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10385 del 11 settembre 1992
«...o no. Ne consegue che l'adozione di uno dei due provvedimenti importa implicito rigetto dell'adozione dell'altro, talché non costituirebbe provvedimento autonomo quello concernente tale rigetto, anche se formalmente adottato in momento successivo.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5396 del 6 ottobre 1988
«Qualora una pluralità di creditori abbiano domandato il fallimento di una società assoggettata a liquidazione coatta amministrativa, e le Sezioni unite della Suprema Corte, in sede di regolamento preventivo proposto in relazione all'istanza di uno...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11948 del 25 novembre 1998
«In tema di impugnazione di crediti ex art. 100 della legge fallimentare, il principio secondo il quale non spetta al creditore già ammesso l'assunzione di un ruolo di iniziativa nel giudizio di impugnazione, onde fornire nuovamente la prova del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13762 del 12 giugno 2007
«Nel caso in cui l'attività di gestione di patrimoni mediante operazioni aventi ad oggetto valori mobiliari da parte delle società d'intermediazione (sim ), sia stata realizzata in violazione del principio della doppia separazione patrimoniale, nel...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1267 del 3 febbraio 1995
«La rivalutazione monetaria costituisce, a seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 156 del 1991 - la quale, con l'effetto retroattivo proprio di tali decisioni, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 442 c.p.c. nella...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1040 del 16 gennaio 2009
«Il beneficio d'escussione previsto dall'art. 2304 c.c. ha efficacia limitatamente alla fase esecutiva, nel senso che il creditore sociale non può procedere coattivamente a carico del socio se non dopo avere agito infruttuosamente sui beni della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7505 del 16 luglio 1999
«La norma dell'art. 480, terzo comma, c.p.c., attribuisce alla parte che intende promuovere l'esecuzione forzata una facoltà, che consiste nel dichiarare la propria residenza o nell'eleggere domicilio, ma, nel contempo le impone un onere, che...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5266 del 21 aprile 2000
«Nell'esecuzione forzata, l'esistenza e il carattere documentale del titolo esecutivo non sono condizioni dell'intervento dei creditori, essendo sufficiente la preesistenza e l'allegazione di una ragione di credito e potendo farsi luogo al deposito...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24330 del 18 novembre 2011
«Tale stato di insolvenza non deve rivestire i caratteri di gravità e irreversibilità, potendo conseguire anche ad una situazione di difficoltà economica e patrimoniale reversibile, purché idonea ad alterare, in senso peggiorativo, le garanzie...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3235 del 27 maggio 1982
«Al fine della concessione di sequestro conservativo a tutela di un credito, l'obiettiva precarietà della situazione patrimoniale del debitore rileva in quanto sopravvenuta, e, pertanto, va riscontrata in relazione a circostanze diverse da quelle...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6532 del 23 gennaio 1998
«Ne consegue che è giuridicamente configurabile il tentativo anche per i delitti c.d. “unisussistenti”, cioè quelli che unico actu perficiuntur, con la sola avvertenza che non può trattarsi di tentativo “incompiuto”, postulando questo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 47375 del 14 dicembre 2009
«Integra la fattispecie criminosa di riciclaggio "mediato" il mero trasferimento di denaro di provenienza delittuosa da uno ad altro conto corrente diversamente intestato ed acceso presso differente istituto di credito.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4800 del 11 gennaio 1995
«La capacità del condannato di essere assoggettato a pena pecuniaria rimane integra anche dopo la sua dichiarazione di fallimento; in tale ipotesi si realizza una situazione di insolvenza — che rappresenta uno stato transitorio — e non di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4400 del 1 aprile 1980
«Il delitto di falsità materiale previsto dall'art. 488 c.p. si verifica non solo quando colui che commette la falsità sia del tutto sfornito del diritto di riempire il foglio in bianco per averne acquistato il possesso in modo illegittimo, ma...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10116 del 18 maggio 2015
«In tema di rapporti patrimoniali tra coniugi, non sussiste vincolo di solidarietà per le obbligazioni assunte da uno di essi per soddisfare i bisogni familiari pur in presenza di un regime di comunione legale, fatto salvo il principio di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 24633 del 17 luglio 2006
«Ne deriva che il sequestro preventivo, funzionale alla confisca per equivalente, ricade su beni comunque nella disponibilità dell'indagato, senza che a tal fine possano rilevare presunzioni o vincoli posti dal c.c. a regolare rapporti interni tra...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18312 del 27 agosto 2014
«Non si versa in ipotesi di litispendenza nel caso siano proposti avverso lo stesso provvedimento due diversi mezzi di impugnazione, dei quali uno solo previsto dalla legge, perché il giudice dinanzi al quale è stato proposto il gravame ammissibile...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11634 del 26 maggio 2014
«Ne consegue che degli effetti favorevoli al condebitore del lodo reso tra il creditore ed uno dei condebitori solidali prima dell'entrata in vigore del d.lgs. n. 40 del 2006 può giovarsi altro condebitore solidale che non sia stato parte del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7252 del 27 marzo 2014
«In particolare, il significato oggettivo dell'insolvenza, che è quello rilevante agli effetti dell'art. 5 legge fall., deriva da una valutazione circa le condizioni economiche necessarie (secondo un criterio di normalità) all'esercizio di attività...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18998 del 22 settembre 2004
«In tema di revocatoria fallimentare di rimesse di conto corrente eseguite da un terzo — nella dedotta (dall'accipiens) veste di fideiussore — sul conto del fallito, se pure deve ammettersi che il principio di autonomia contrattuale consente che il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13996 del 28 maggio 2008
«Nel caso in cui un immobile di proprietà del fallito, ipotecato a garanzia di un mutuo fondiario, sia stato oggetto di vendita a favore di un terzo, il potere, riconosciuto all'istituto di credito fondiario dall'art. 42 del R.D. n. 645 del 1905...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3765 del 19 febbraio 2007
«Ne consegue che vi trova applicazione il principio generale sull'onere della prova di cui all'art. 2697 c.c., che non subisce deroga neanche quando abbia ad oggetto «fatti negativi» in quanto la negatività dei fatti oggetto della prova non esclude...»