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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11909 del 22 novembre 1991
«Il ritenere che possa ravvisarsi la continuazione, per l'esistenza di un medesimo disegno criminoso, tra fatti già giudicati con precedente sentenza irrevocabile e fatti commessi successivamente alla data in cui la stessa decisione è stata emessa,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1711 del 11 febbraio 1999
«L'imputato che chiede l'applicazione della continuazione tra i fatti oggetto del procedimento e quelli già giudicati con sentenza irrevocabile di condanna ha l'onere di esibire copia della decisione emessa o, almeno, di fornire tutti i dati...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1534 del 12 maggio 1992
«L'eventuale ineseguibilità, in concreto, anche per l'intervento di cause estintive della pena, di uno dei provvedimenti presi in esame ai fini del cumulo — fosse anche quello divenuto per ultimo irrevocabile — non incide sull'attribuzione della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1155 del 5 agosto 1999
«...della sentenza di condanna divenuta irrevocabile trae origine non da un riesame critico delle identiche risultanze probatorie, interno al giudicato, ma da una ricostruzione che muove da ciò che anteriormente il giudice non aveva valutato.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11206 del 9 novembre 1994
«Corollario di tale principio è che la remissione di querela è idonea ad estinguere il reato perseguibile a querela di parte, per il quale non è stata ancora pronunciata condanna e, quindi, non si è ancora formato il giudicato, avendo soltanto...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 15441 del 12 aprile 2001
«In tema di reato permanente, il divieto di un secondo giudizio riguarda la condotta delineata nell'imputazione ed accertata con sentenza, di condanna o di assoluzione, divenuta irrevocabile e non anche la prosecuzione della stessa condotta o la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2970 del 16 novembre 1995
«L'art. 649 c.p.p. (divieto di un nuovo giudizio) attribuisce alla sentenza di condanna e di assoluzione che sia divenuta irrevocabile — cioè assistita dal cosiddetto giudicato formale — efficacia di giudicato sostanziale, inteso come vincolo a non...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 26725 del 19 giugno 2013
«In tema di associazione per delinquere di stampo mafioso, non può invocarsi il principio del "ne bis in idem" quando la partecipazione all'associazione venga desunta anche dalla commissione di altro reato per il quale sia già intervenuta condanna...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2071 del 6 maggio 2000
«Attesa la regola generale della formazione progressiva del giudicato, consacrata dall'art. 624 c.p.p., deve ritenersi che quando la decisione divenga irrevocabile in relazione all'affermazione di responsabilità e contenga già l'indicazione della...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 6019 del 14 giugno 1993
«Nel caso di annullamento parziale da parte della Corte di cassazione che abbia ad oggetto statuizioni diverse dall'accertamento del fatto-reato e della responsabilità dell'imputato, la pronuncia di condanna diviene irrevocabile, con conseguente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8714 del 21 febbraio 2013
«È inammissibile il ricorso straordinario per errore materiale o di fatto avverso la sentenza della Corte di Cassazione che ha deciso in materia di misure cautelari reali, trattandosi di pronuncia di legittimità che non ha reso irrevocabile una...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 30004 del 12 luglio 2013
«L'art. 665, comma quarto, c.p.p. allorchè, in caso di esecuzione di una pluralità di provvedimenti emessi da giudici diversi, attribuisce la competenza al giudice che ha emesso il provvedimento divenuto irrevocabile per ultimo, si riferisce ai...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1224 del 26 marzo 1998
«Quando nei confronti di un soggetto sono state emesse più sentenze di condanna, competente a provvedere in sede di esecuzione è sempre il giudice che ha pronunciato la sentenza di condanna divenuta irrevocabile per ultima: trattasi di competenza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 911 del 23 marzo 1994
«Ne consegue che giudice competente a provvedere sull'applicazione dell'amnistia o di indulto in favore di un soggetto raggiunto da più condanne emesse da giudici diversi, deve sempre essere quello che ha pronunciato il provvedimento divenuto per...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4459 del 2 dicembre 1992
«Allorquando un soggetto abbia subito più condanne definitive da giudici diversi, l'applicazione della revoca del condono spetta sempre, ex art. 665 comma quarto, c.p.p., al giudice che ha emesso il provvedimento divenuto per ultimo irrevocabile,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8462 del 18 settembre 1997
«L'art. 630 comma 1 lett. a) c.p.p., che autorizza la richiesta di revisione qualora i fatti stabiliti a fondamento della sentenza di condanna non possano conciliarsi con quelli stabiliti in un'altra sentenza irrevocabile, si riferisce agli...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 381 del 15 gennaio 1993
«La situazione d'incompatibilità fra giudicati prevista nell'art. 630, primo comma, lettera a) c.p.p. può eccezionalmente sorgere anche fra sentenze emesse nello stesso procedimento quando il fatto incompatibile con la sentenza irrevocabile di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 14216 del 12 aprile 2002
«Per addivenire ad un giudizio di revisione di una sentenza di condanna divenuta irrevocabile sono necessarie «nuove prove», ai sensi dell'art. 630, lett. c) c.p.p., e non dei meri elementi di prova, come la chiamata in correità o in reità...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 649 del 10 marzo 1997
«Con riferimento al caso di revisione previsto dall'art. 630, lett. c) c.p.p., per «nuove prove», dimostrative che il condannato deve essere prosciolto a norma degli artt. 529, 530 e 531 c.p.p., devono intendersi le prove costituite da elementi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3020 del 14 settembre 1994
«Poiché, una volta divenuta irrevocabile la sentenza di condanna, lo stato di privazione della libertà in regime di arresti domiciliari, nel quale si trovi l'imputato, si trasforma automaticamente in espiazione di pena, ne deriva che in detta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8030 del 18 febbraio 2003
«...il giudicato e a renderne esplicito il contenuto e i limiti, desumendo dalla decisione irrevocabile tutti quegli elementi, anche non chiaramente espressi, necessari all'applicazione o al diniego .della disciplina dettata dal citato art. 673 c.p.p.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 20693 del 22 maggio 2001
«Nell'ipotesi in cui vi sia stata sentenza di condanna irrevocabile per più reati unificati dalla continuazione ad una pena complessiva ostativa alla concessione della sospensione condizionale della pena, e successivamente intervenga una revoca...»
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Cassazione penale, Sez. VI, ordinanza n. 3106 del 13 settembre 1994
«Egli, invece, non può ricostruire la vicenda, per cui vi è stata condanna, in termini diversi da quelli delineati con la sentenza irrevocabile, né valutare i fatti accertati, in modo difforme da quanto ritenuto dal giudice di merito, poiché...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2138 del 8 giugno 1994
«...il giudicato ed a renderne esplicito il contenuto ed i limiti, desumendo dalla decisione irrevocabile tutti quegli elementi, anche non chiaramente espressi, necessari all'applicazione o al diniego della disciplina dettata dal suddetto art. 673.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1542 del 20 agosto 1994
«...giudicato e di renderne esplicito il contenuto ed i limiti, ricavando dalla decisione irrevocabile tutti gli elementi, ancorché non chiaramente espressi, che si rendano necessari ai fini della disciplina prevista dal più volte ricordato art. 673.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1175 del 20 agosto 1994
«Il giudice dell'esecuzione, cui sia richiesta la revoca della sentenza per sopravvenuta estinzione del reato, è tenuto ad interpretare il giudicato ed a renderne espliciti il contenuto e i limiti, ricavando dalla decisione irrevocabile tutti gli...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2116 del 10 maggio 2000
«Ne consegue che detta sanzione deve trovare immediata esecuzione non appena la sentenza di condanna diviene irrevocabile, al pari della pena dell'ergastolo con questa inflitta, anche se il ritardo nell'esecuzione potrebbe giovare al condannato,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 555 del 10 aprile 1995
«...condanna sia passata in giudicato poiché nel sistema penale sostanziale ogni volta che il legislatore fa uso del termine «condanna», senza ulteriore specificazione, si riferisce esclusivamente a quella derivante da sentenza divenuta irrevocabile.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6191 del 15 febbraio 2001
«Conseguentemente, in difetto di detta comunicazione, non è configurabile il reato di cui all'art. 347, comma 2, c.p. a carico del pubblico ufficiale (nella specie, sindaco) il quale, pur avendo avuto notizia della condanna divenuta irrevocabile,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 897 del 13 gennaio 2012
«L'accertamento del vincolo della continuazione tra il reato giudicato ed altro precedente per il quale è intervenuta condanna con sentenza irrevocabile richiede al giudice la sola applicazione dell'aumento dovuto per la continuazione, mentre non...»