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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1555 del 3 luglio 1991
«L'art. 381, ultimo comma del nuovo codice di procedura penale, con lo stabilire che, in caso di reato per cui è previsto l'arresto facoltativo in flagranza, si procede all'arresto soltanto se la misura è giustificata dalla gravità del fatto ovvero...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 49124 del 22 dicembre 2003
«In sede di convalida dell'arresto il giudice deve verificare, sia pure secondo il parametro del fumus commissi delicti la configurabilità del reato per il quale l'arresto è stato eseguito e la sua riferibilità alla persona arrestata, avuto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 787 del 4 maggio 1992
«Il numero d'ordine del registro delle notizie di reato istituito dall'art. 335 c.p.p. costituisce un dato estrinseco dell'iscrizione sicché, per determinare il dies a quo ai fini della decorrenza dei termini di durata massima delle indagini...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5689 del 7 giugno 1996
«La S.C. ha anche chiarito che, in tal caso, avendo già il P.M. manifestato, con la richiesta di archiviazione, di non voler esercitare l'azione penale in ordine alla notizia di reato devolutagli, spetta solo al procuratore generale presso la corte...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1695 del 13 maggio 1994
«Pertanto, al fine di stabilire se l'uccisione di più soggetti integri il delitto di strage ovvero quello di omicidio volontario plurimo, l'indagine di fatto deve essere globale, con speciale riguardo ai mezzi usati, alle modalità esecutive del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10795 del 22 settembre 1999
«Il fondamento della particolare ipotesi di concorso nel reato di cui all'art. 116 c.p., deve essere ravvisato nel fatto che, mentre colui il quale commetta da solo il reato è in grado, in ogni momento, di controllare lo sviluppo della sua condotta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1488 del 7 luglio 1992
«L'omicidio della vittima in occasione di una rapina (anche non a mano armata) si raccorda di regola alla disciplina dell'art. 116 c.p., giacché tale reato determina sempre un gravissimo pericolo per la vita del rapinato, il quale per impulso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11993 del 6 dicembre 1995
«...incidenza alcuna ai fini della esclusione del divieto del giudizio abbreviato in caso di reato astrattamente punibile con la pena dell'ergastolo. (Nella specie era stata indicata la diminuente del c.d. «concorso anomalo» di cui all'art. 116 c.p.).»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 45276 del 24 novembre 2003
«In tema di concorso di persone nel reato, la circostanza che il contributo causale del concorrente morale possa manifestarsi attraverso forme differenziate e atipiche della condotta criminosa (istigazione o determinazione all'esecuzione del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4603 del 8 febbraio 2011
«È illegittima la declaratoria di estinzione del reato pronunciata in dipendenza dell'applicazione dell'art. 425, comma secondo, c.p.p. - per il quale "ai fini della pronuncia della sentenza di non luogo a procedere, il giudice tiene conto delle...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 44970 del 3 dicembre 2008
«La comunicazione della notizia di reato contenente dichiarazioni accusatorie rese dalla persona offesa nei confronti dell'imputato può essere acquisita al fascicolo del dibattimento ed utilizzata per la decisione ai sensi dell'art. 512 c.p.p.,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 39340 del 21 novembre 2002
«Ne deriva che non possono qualificarsi come atti irripetibili le “informative” o le “relazioni di servizio” della polizia giudiziaria, qualora esse riflettano una mera attività di constatazione e osservazione, ovvero documentino semplicemente le...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10278 del 23 maggio 2006
«Ne deriva che non possono qualificarsi come atti irripetibili le «informative» o le «relazioni di servizio» della polizia giudiziaria, qualora esse riflettano una mera attività di constatazione e osservazione, ovvero documentino semplicemente le...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 37286 del 7 novembre 2002
«Ne deriva che non possono qualificarsi come atti irripetibili le «informative» o le «relazioni di servizio» della polizia giudiziaria, qualora esse riflettano una mera attività di constatazione e osservazione, ovvero documentino semplicemente le...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5709 del 4 giugno 1993
«Il requisito probatorio necessario per l'instaurazione del giudizio immediato e quello richiesto per il giudizio abbreviato sono tra loro distinti, dal momento che la prova evidente, idonea all'accoglimento - da parte del giudice - della richiesta...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 7707 del 24 luglio 1991
«La diminuente prevista dall'art. 442, secondo comma, c.p.p. in caso di condanna pronunciata all'esito di giudizio abbreviato, per la sua sostanziale e funzionale diversità rispetto alle circostanze del reato, non è a queste assimilabile e non può...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20944 del 23 marzo 2001
«Analogamente a quanto accade per la definizione di procedimento mediante sentenza di patteggiamento ai sensi dell'art. 444 c.p.p., anche nel giudizio d'appello definito ai sensi dell'art. 599, comma 4, c.p.p., nel quale le parti abbiano dichiarato...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 35738 del 5 ottobre 2010
«Una volta contestata la recidiva nel reato, anche reiterata, purché non ai sensi dell'art. 99, comma quinto, c.p., qualora essa sia stata esclusa dal giudice, non solo non ha luogo l'aggravamento della pena, ma non operano neanche gli ulteriori...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 10503 del 16 ottobre 1991
«La riduzione della pena conseguente alla adozione del procedimento speciale previsto dagli artt. 444 ss. c.p.p. non è assimilabile all'applicazione di una circostanza attenuante del reato e, pertanto, dev'essere calcolata sulla pena complessiva,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2061 del 25 gennaio 2005
«Infatti, il giudice di legittimità, oltre a non poter entrare nel merito delle pattuizioni, non può sindacare la congruità della pena, il titolo del reato (a meno che sia palesemente erroneo) e la concessione delle attenuanti, né può rimettere in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3093 del 4 luglio 1995
«La disposizione di cui all'art. 4 del D.P.R. 22 dicembre 1990 n. 394 la quale stabilisce che il beneficio dell'indulto concesso con lo stesso decreto va revocato di diritto ove colui che ne ha usufruito commetta, nell'arco di cinque anni dalla...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 176 del 5 gennaio 2006
«Il reato di falsità ideologica in atti pubblici è configurabile anche con riguardo ad atti dispositivi o negoziali della pubblica amministrazione. Tuttavia, quando la loro adozione risulta rimessa dalla legge ad apprezzamento discrezionale della...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2853 del 8 settembre 1995
«Non si ha insufficiente indicazione dell'enunciazione del fatto, delle circostanze aggravanti e di quelle che possono comportare l'applicazione di misure di sicurezza, qualora si abbia l'individuazione dei tratti essenziali del fatto di reato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 32505 del 26 luglio 2004
«La relazione di servizio proveniente dalla polizia giudiziaria e finalizzata alla comunicazione della notizia di reato può essere acquisita al fascicolo del dibattimento qualora per circostanze obiettive debba essere qualificata come atto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 382 del 14 gennaio 2000
«Non si ha insufficiente indicazione dell'enunciazione del fatto, delle circostanze aggravanti e di quelle che possono comportare l'applicazione di misure di sicurezza, qualora si abbia l'individuazione dei tratti essenziali del fatto di reato...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 24537 del 28 maggio 2004
«In tema di contestazione dibattimentale di reato concorrente o circostanze aggravanti, benchè l'art. 517 c.p.p. preveda testualmente che l'uno e le altre devono emergere nel corso della istruttoria innanzi al giudice del dibattimento, non è...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6251 del 29 maggio 2000
«...azione. Ne consegue che la contestazione suppletiva di un reato concorrente non emergente dalla istruttoria dibattimentale, ma già conosciuto dal P.M., è illegittima e comporta la nullità del relativo giudizio perché lesiva del diritto alla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6753 del 13 gennaio 1998
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 640 bis c.p. (truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche), debbono considerarsi tra le “erogazioni pubbliche” anche le prestazioni economiche elargite dall'Inps nel caso di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 34655 del 28 settembre 2005
«Ai fini della preclusione connessa al principio ne bis in idem, l'identità del fatto sussiste quando vi sia corrispondenza storico-naturalistica nella configurazione del reato, considerato in tutti i suoi elementi costitutivi (condotta, evento,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9141 del 11 settembre 1991
«Fuori di questo caso anche l'uso di espressioni come «pena congrua», «pena equa», «congrua riduzione», «congruo aumento» o il richiamo alla gravità del reato o alla capacità a delinquere dell'imputato sono sufficienti a far ritenere che il giudice...»