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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3082 del 17 novembre 1973
«Per determinare la comune intenzione delle parti è lecito tenere conto solo dei comportamenti che siano in rapporto diretto, se non immediato, con la stipulazione e l'esecuzione del contratto da interpretare. Tali non possono essere considerati i...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1877 del 21 febbraio 1995
«In base ai principi che regolano la successione delle leggi nel tempo, l'illiceità (e la conseguente invalidità) del contratto deve essere riferita alle norme in vigore nel momento della sua conclusione e, pertanto, il negozio giuridico nullo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1666 del 29 aprile 1975
«A norma dell'art. 1372 c.c., il contratto produce effetti soltanto nei confronti delle parti e dei loro eredi e non anche nei confronti dei successori a titolo particolare mortis causa o per atto fra vivi; pertanto le obbligazioni assunte dal...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6582 del 15 dicembre 1984
«Il principio che il diritto della parte di recedere dal contratto, anche se collegato alla prestazione di una caparra penitenziale, non si sottrae alla regola generale, stabilita dall'art. 1373, primo comma c.c., secondo cui il recesso non può...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20106 del 18 settembre 2009
«Sotto il primo profilo, essi impongono alle parti di adempiere obblighi anche non espressamente previsti dal contratto o dalla legge, ove ciò sia necessario per preservare gli interessi della controparte; sotto il secondo profilo, consentono al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5724 del 23 marzo 2004
«Gli atti contrattuali con i quali una società cooperativa trasferisca ad alcuni soci la proprietà di alloggi, da essa costruiti, a condizioni più favorevoli rispetto a quelle praticate (o che in futuro è prevedibile possano essere praticate) ad...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8872 del 28 novembre 1987
«Nell'ipotesi in cui, locato un immobile adibito all'esercizio di un'attività commerciale o artigianale e ceduta dal conduttore l'azienda insieme al contratto di locazione, il conduttore cedente, anziché effettuare la consegna al cessionario,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5216 del 5 maggio 1993
«Quando l'inserimento della promessa del fatto del terzo è operato nel contesto di un contratto a prestazioni corrispettive, con effetti integrativi dell'obbligazione gravante su uno dei contraenti a vantaggio dell'altro, sì da condizionare la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1306 del 3 febbraio 1995
«L'estensione all'intero contratto della nullità delle singole clausole o del singolo patto, secondo la previsione dell'art. 1419 c.c., ha carattere eccezionale perché deroga al principio generale della conservazione del contratto e può essere...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10121 del 2 maggio 2007
«La regola dettata dall'art. 157 c.p.c., secondo cui la nullità non può essere opposta dalla parte che vi ha dato causa, è propria della materia processuale ma è estranea alla materia sostanziale, nella quale l'azione è concessa anche a chi abbia...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21632 del 6 ottobre 2006
«La rilevabilità d'ufficio della nullità del contratto opera quando si chieda l'adempimento del contratto, in considerazione del potere del giudice di verificare la sussistenza delle condizioni dell'azione, e non quando la domanda sia diretta a far...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6003 del 17 marzo 2006
«È improponibile in appello la domanda di risarcimento danni, che, a seguito della dichiarata nullità, da parte del giudice di primo grado, del contratto di cessione volontaria, in relazione al quale si fondava la pretesa di pagamento del residuo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6004 del 5 marzo 2008
«Per decidere se ricorra la possibilità di conversione del contratto nullo, ai sensi dell'articolo 1424 c.c., deve procedersi ad una duplice indagine, l'una rivolta ad accertare la obiettiva sussistenza di un rapporto di continenza tra il negozio...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16031 del 19 luglio 2007
«Pertanto, le carenze o i vizi relativi alle caratteristiche e al valore dei beni ricompresi nel patrimonio sociale — e, di riverbero, alla consistenza economica della partecipazione — possono giustificare l'annullamento del contratto per errore o,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5139 del 3 aprile 2003
«L'errore sulla valutazione economica della cosa oggetto del contratto non rientra nella nozione di errore di fatto idoneo a giustificare una pronuncia di annullamento del contratto, in quanto il difetto di qualità della cosa deve alienere solo ai...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8290 del 24 luglio 1993
«L'errore sul valore della cosa oggetto della compravendita può dar luogo, se ne ricorrono i presupposti, all'azione di rescissione per lesione e non a quella di annullamento del contratto per vizi della volontà.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16937 del 25 luglio 2006
«Ne consegue che, stipulato un contratto preliminare (avente ad oggetto, nel caso specifico, la cessione esclusiva dei futuri diritti di sfruttamento industriale di un'invenzione) con un soggetto incapace (legalmente presunto tale per effetto di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 621 del 15 gennaio 2007
«Riguardo ad atto di cessione volontaria nell'ambito del procedimento espropriativo, ritenuta dal giudice annullabile per mancanza di autorizzazione preventiva e di approvazione successiva dell'organo amministrativamente competente, non è...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2842 del 28 marzo 1996
«La stipulazione di un contratto da parte del sindaco (nella specie, scrittura privata di cessione volontaria del fondo espropriando, in attuazione dell'art. 12 della legge n. 865 del 1971), non preceduta dalla delibera del consiglio comunale, ne...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 981 del 21 gennaio 2010
«II giudicato sull'annullamento del contratto (nella specie, la cessione della quota di partecipazione ad una società in accomandita semplice), è opponibile nei confronti del successore a titolo particolare nel diritto controverso salvo il caso in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3385 del 20 febbraio 2004
«Il conflitto di interessi di cui all'art. 1394 c.c. postula un rapporto d'incompatibilità fra le esigenze del rappresentato e quelle personali del rappresentante o di un terzo che egli a sua volta rappresenti, rapporto che va riscontrato non in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2992 del 17 febbraio 2004
«Nel valutare la sussistenza o meno di un inadempimento contrattuale, occorre interpretare le clausole contrattuali e valutare il comportamento delle parti nell'esecuzione del contratto anche in relazione al rispetto da parte dei contraenti dei...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13874 del 15 giugno 2009
«Non è accoglibile la domanda di risoluzione per inadempimento di un contratto preliminare relativo alla compravendita di un, immobile parzialmente abusivo per il quale il promittente venditore abbia presentato legittimamente la domanda di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13079 del 14 luglio 2004
«Nei contratti a prestazione continuata o periodica, la domanda di risoluzione del contratto per inadempimento è alternativa alla domanda di accertamento dell'esercizio del recesso, atteso che, mirando essa a una pronuncia di carattere costitutivo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13923 del 25 settembre 2002
«In un contratto preliminare di compravendita immobiliare, la clausola che prevede che il promissario acquirente acquisti per sé o per persona da nominare può comportare la configurabilità sia della cessione del contratto ai sensi dell'art. 1406 e...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3401 del 5 giugno 1984
«In ipotesi di preliminare di compravendita immobiliare, stipulato dal promissario acquirente per sé o per persona da nominare, la circostanza che quest'ultimo provveda a tale nomina dopo la scadenza del termine all'uopo fissato, in esecuzione di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3644 del 20 dicembre 1972
«Il termine per la dichiarazione di nomina della persona contraente (art. 1402 c.c.) è da qualificare termine di decadenza, e dalla inosservanza di esso consegue che il contratto produce i suoi effetti fra i contraenti originari. La relativa...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1204 del 22 gennaio 2010
«Poiché, ai sensi dell'art. 1406 c.c., oggetto della cessione del contratto è la trasmissione del complesso unitario delle situazioni giuridiche attive e passive che derivano per ciascuna delle parti dalla conclusione del contratto, ai fini della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5244 del 15 marzo 2004
«La cessione del contratto è essa stessa un contratto e, a prescindere dalla natura del contratto ceduto, può essere stipulata a titolo oneroso (in tal caso il corrispettivo convenuto per la sua conclusione assume rilievo autonomo rispetto al...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16635 del 5 novembre 2003
«La cessione del contratto comporta il trasferimento soggettivo del complesso unitario di diritti ed obblighi derivanti dal contratto, lasciando immutati gli elementi oggettivi essenziali e realizzando soltanto una sostituzione soggettiva, il che...»