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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9911 del 24 maggio 2004
«In tema di distanze legali il principio della prevenzione opera, nei rapporti fra privati, anche nel caso in cui la prima costruzione sia stata realizzata senza la prescritta concessione o licenza edilizia e sia quindi illegittima sotto il profilo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1020 del 10 febbraio 1984
«...come nel caso in cui l'opera medesima risulti irrealizzabile, per la presenza di norme degli strumenti urbanistici locali, integrative delle disposizioni del codice civile, che vietino ogni possibilità di costruzione in appoggio o in aderenza.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8619 del 29 agosto 1998
«Una strada privata può legittimamente dirsi asservita ad uso pubblico, ai fini dell'esenzione dal rispetto delle distanze stabilite dagli artt. 873 ed 878 (Recte: 879 - N.d.R.) dal codice civile qualora l'uso predetto trovi titolo in una...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10709 del 7 luglio 2003
«Poiché le norme tecniche di attuazione dei piani territoriali paesaggistici della Regione, che hanno la finalità di tutelare interessi generali o urbanistici o di salvaguardia dell'ambiente, non sono integrative del codice civile, le disposizioni...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17692 del 29 luglio 2009
«Le norme dei regolamenti comunali edilizi e i piani regolatori sono, per effetto del richiamo contenuto negli artt. 872, 873 c.c., integrative delle norme del codice civile in materia di distanze tra costruzioni, sicché il giudice deve applicare...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14354 del 3 novembre 2000
«...e quindi la possibilità di chiedere ai sensi dell'art. 872, comma secondo c.c., la riduzione in pristino indipendentemente dallo stabilire se tali norme regolamentari o regionali siano integrative o non delle disposizioni del codice civile.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10061 del 12 ottobre 1993
«L'art. 891 c.c., attinente alle distanze dal confine di canali e fossi, si applica anche alle escavazioni non provvisorie eseguite per l'estrazione di materiale di qualunque specie, con la conseguenza che, nell'esercizio delle cave, debbono...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3289 del 6 marzo 2003
«Pertanto, anche qualora non esista un vero confine tra due fondi, ma (come nella specie) dell'unico fondo appartenente al medesimo soggetto una parte sia gravata da un diritto di superficie arborea (anteriore al codice civile vigente, e relativo a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3742 del 18 giugno 1982
«...che non venga effettuata sul filo della preesistente costruzione, deve osservare dall'altro fabbricato, indipendentemente dal superamento o meno del livello di quest'ultimo, il distacco minimo previsto dal codice civile o dai regolamenti locali.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12635 del 9 dicembre 1995
«La normativa sulle acque, contenuta nella sezione nona, del capo secondo, del libro terzo del codice civile riguarda esclusivamente le acque scorrenti naturalmente (ossia, il cui deflusso non è stato corretto, modificato od alterato ad opera...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11563 del 25 luglio 2003
«L'acquisto di un'autovettura all'asta pubblica disposta in sede penale, diversamente dall'acquisto in sede di espropriazione forzata civile, è riconducibile tra i modi di acquisto della proprietà a titolo originario ai quali fa riferimento...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 565 del 19 gennaio 2000
«Ne consegue che l'entrata in vigore del suindicato art. 945 del codice civile del 1942, innovativo rispetto ali art. 458 del codice civile del 1865, che ammetteva la proprietà privata per le isole nate nei fiumi o torrenti non navigabili né atti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7886 del 11 agosto 1998
«Le opere di manutenzione e ripristino dei fossati non sono comprese tra quelle di riparazione straordinaria elencate nell'art. 1004 del codice civile (per tale norma sono riparazioni straordinarie quelle necessarie ad assicurare la stabilità dei...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8245 del 29 agosto 1997
«...per destinazione del padre di famiglia — pur nella vigenza del codice civile abrogato, essendo i rami visibili e permanenti — mentre non è usucapibile, potendo il proprietario del fondo costringere in qualunque tempo il vicino a tagliarli.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10460 del 2 luglio 2003
«Qualora si sia proceduto alla ristrutturazione del preesistente sottotetto trasformandolo in casa di civile abitazione con apertura di finestre in corrispondenza dei vani di abitazione di nuova realizzazione, non costituisce aggravamento della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 22831 del 11 novembre 2005
«In tema di servitù di passaggio, ricorre l'aggravamento della servitù di cui all'art. 1067 c.c. qualora alla destinazione esclusivamente agricola del fondo dominante si aggiunga quella per civile abitazione, poiché in tal caso la funzione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1125 del 3 febbraio 1994
«La stipulazione con il comune di una convenzione di lottizzazione implica che i proprietari dei terreni interessati alla urbanizzazione pongano in essere un negozio (interno) di costituzione di un consorzio urbanistico volontario — con assunzione...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2046 del 31 gennaio 2006
«La disciplina dettata dal codice civile per il condominio di edifici trova applicazione anche in caso di condominio minimo, cioè di condominio composto da due soli partecipanti, tanto con riguardo alle disposizioni che regolamentano la sua...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2609 del 19 marzo 1994
«La disciplina del codice civile nel condominio negli edifici deve essere applicata ad ogni parte, bene e servizio comune che rientri, per la sua struttura e destinazione, tra quelli indicati dall'art. 1117 c.c., a nulla rilevando che i piani o...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8861 del 28 novembre 1987
«Il codice civile, in materia di condominio di edifici, nel riferirsi, quanto alle sopraelevazioni, all'aspetto architettonico dell'edificio e, quanto alle innovazioni, al decoro architettonico dello stesso, adotta nozioni di diversa portata,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10719 del 28 ottobre 1993
«...i rapporti tra locatore e conduttore, senza innovare in ordine alla normativa del codice civile relativa ai soggetti tenuti nei confronti dell'amministrazione di un condominio di un edificio al pagamento dei contributi e delle spese di cui sopra.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9942 del 13 novembre 1996
«Il provvedimento di nomina dell'amministratore adottato dal presidente del tribunale, a norma dell'art. 1129 primo comma del codice civile, sul presupposto che il condominio ne sia sprovvisto, costituisce attività di carattere non giurisdizionale...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10397 del 3 dicembre 1994
«L'art. 1127 del codice civile, disciplinante il regime legale delle sopraelevazioni, è derogabile, come emerge dall'espressa riserva contenuta nel comma 1, da una convenzione preesistente o coeva alla costituzione del condominio. Ne consegue che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1263 del 15 febbraio 1999
«...altro materiale che non dia luogo alla delimitazione con pareti, non possono annoverarsi nel concetto di «nuova fabbrica» che faccia sorgere il diritto, per gli altri condomini, all'indennità prevista dall'art. 1127 ult. comma del codice civile.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5163 del 10 giugno 1997
«...il suo fondamento giuridico nella norma di cui all'art. 1132 comma primo, c.c., sul duplice presupposto che la lite riguardi le parti comuni dell'edificio e che la proposizione della controversia in sede civile sia stata deliberata dall'assemblea.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 805 del 5 febbraio 1985
«...e dell'amministratore medesimi in tema di difesa e conservazione delle parti comuni dell'edificio, implicando tali poteri la facoltà di ricorrere non soltanto all'azione civile, ma ad ogni altro mezzo di tutela consentito dall'ordinamento.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14078 del 15 dicembre 1999
«Dall'entrata in vigore del codice civile la competenza a decidere l'impugnazione di una delibera assembleare da parte di un condomino non appartiene più, ratione materiae, al Tribunale perché l'art. 1137 c.c. non riproduce il contenuto dell'art....»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8755 del 18 agosto 1993
«...del codice civile concernenti l'assemblea dei condomini, il diritto dell'inquilino di impugnare le deliberazioni viziate, sempreché abbiano ad oggetto le spese e le modalità di gestione dei servizi di riscaldamento e di condizionamento d'aria.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5914 del 26 maggio 1993
«In base all'art. 1139 c.c., la disciplina del capo II del titolo VII del terzo libro del codice civile (artt. 1117-1138) è applicabile — e solo per quanto in tali norme non espressamente previsto possono osservarsi le disposizioni sulla comunione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4698 del 25 maggio 1987
«Il possesso, secondo la dizione testuale dell'art. 1141 del codice civile, si presume in chi esercita il potere di fatto sulla cosa, sia cioè in relazione di contiguità fisica con la stessa sicché detta presunzione opera a vantaggio di chi è in...»