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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9320 del 5 settembre 1995
«Le dichiarazioni rese da coimputati o da imputati di reato connesso o collegato nel corso delle indagini preliminari sono utilizzabili a fini di decisione, e non soltanto per le contestazioni a norma degli artt. 503, quarto comma, e 500, terzo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5618 del 12 maggio 2000
«Il principio di prova, contenuto nel giudicato penale acquisito ai sensi dell'art. 238 bis c.p.p., va considerato alla stregua del criterio valutativo fissato dall'art. 192 comma 3 c.p.p., ma ha come oggetto non solo il “fatto” direttamente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12595 del 1 dicembre 1998
«Il giudicato penale formatosi nei confronti di taluno per un certo fatto non vincola il giudice chiamato a rivalutare lo stesso fatto in relazione alla posizione di altri soggetti imputati quali concorrenti nel medesimo reato; il che comporta, tra...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10107 del 25 settembre 1998
«È legittima l'utilizzazione, ai fini della prova dei fatti accertati, di una sentenza (nella specie di un giudice dell'udienza preliminare), divenuta irrevocabile nel corso del giudizio, a nulla rilevando che al momento dell'acquisizione non lo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2450 del 26 settembre 1997
«È nullo il decreto di perquisizione e sequestro emanato in seguito a denuncia anonima e, quindi, utilizzato come mezzo di acquisizione di una notizia di reato e non come mezzo di ricerca della prova. Infatti, la denuncia confidenziale o anonima —...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1934 del 14 settembre 1998
«È legittimo il sequestro di cose ritenute corpo di reato o pertinenti al reato effettuato dalla polizia giudiziaria all'esito del decreto del P.M. di perquisizione e sequestro anche se la cosa sequestrata non sia stata descritta nel provvedimento...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 23354 del 8 maggio 2002
«Il difensore, qualunque rapporto lo leghi al difeso e chiunque il difeso sia, si trova sempre nella posizione di persona alla quale le cose sono state sequestrate, ove assuma che esse appartengano al fascicolo processuale. Con la conseguenza che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 925 del 21 marzo 1996
«Il difensore dell'indagato può proporre la richiesta di riesame del provvedimento di sequestro disposto dal P.M. (art. 253 c.p.p.), anche se egli non è espressamente menzionato tra le persone a ciò legittimate dall'art. 257 c.p.p. In forza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 255 del 17 maggio 1995
«La banca presso la quale si è proceduto a sequestro probatorio o preventivo di titoli e valori appartenenti all'imputato e sui quali l'istituto non vanta alcun potere dispositivo in virtù di titolo obbligatorio o reale, non è legittimata alla...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 18079 del 16 aprile 2003
«È abnorme, e come tale impugnabile con ricorso per cassazione, il provvedimento con cui il P.M. - richiesto, da parte della pubblica amministrazione, di disporre il dissequestro di un fabbricato abusivo al fine di procedere alla sua demolizione -...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2701 del 17 settembre 1996
«Il Ministero per i beni culturali non è legittimato a proporre istanza di riesame di un provvedimento di sequestro probatorio di un cantiere già sottoposto a vincolo archeologico ai sensi della legge 1 giugno 1939, n. 1089, artt. 1 e 3. Invero...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2724 del 31 maggio 1995
«L'autorità giudiziaria che, ai sensi dell'art. 258, comma primo, c.p.p., può disporre l'estrazione di copia degli atti e dei documenti sequestrati, restituendo gli originali, non è il tribunale del riesame, cui compete la restituzione solo nelle...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2743 del 3 giugno 1997
«In caso di tardiva convalida del sequestro operato dalla polizia giudiziaria, l'interessato, oltre ad attivare il procedimento di restituzione previsto dall'art. 263 c.p.p., con possibilità di opposizione qualora la restituzione venga negata, può...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3123 del 9 settembre 1996
«Per disporre un sequestro probatorio non è necessaria la circostanziata qualificazione giuridica del reato, essendo sufficiente il fumus dello stesso, sicché, nei reati finanziari, è possibile pervenire al sequestro della documentazione contabile...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1929 del 24 giugno 1998
«Il giudice dell'esecuzione può legittimamente disporre il dissequestro di somme di denaro relativamente ad un processo conclusosi con sentenza passata in giudicato con l'avvertenza che il sequestro permane in relazione ad altri procedimenti,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3572 del 1 dicembre 1995
«La mancata trasmissione al pubblico ministero, nel termine di cui all'art. 355 c.p.p., del verbale di sequestro probatorio effettuato di propria iniziativa dalla polizia giudiziaria ovvero la mancata convalida del sequestro stesso, ad opera del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20296 del 28 luglio 1995
«Avverso il provvedimento di rigetto dell'istanza di restituzione delle cose sequestrate emesso dal giudice nel corso del giudizio di cognizione ai sensi dell'art. 263, n. 1, c.p.p., è possibile esperire l'opposizione prevista per gli incidenti di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2821 del 26 agosto 1994
«Qualora il giudice per le indagini preliminari, ricevuta direttamente un'istanza di restituzione di cose sottoposte a sequestro probatorio, in luogo di trasmetterla, come dovrebbe, al P.M. per quanto di sua competenza, ai sensi dell'art. 263,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2196 del 26 agosto 1994
«Applicata ad un soggetto, con diversi provvedimenti, la misura di sicurezza della libertà vigilata, non è consentito, in sede di unificazione disposta ai sensi dell'art. 209, comma 1, c.p.p., aggiungere alla detta misura il divieto di soggiorno,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6339 del 8 febbraio 2013
«Non è riconducibile alla nozione di intercettazione la registrazione fonografica di un colloquio svoltosi tra presenti o mediante strumenti di trasmissione, operata, sebbene clandestinamente, da un soggetto che ne sia partecipe o, comunque, sia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4561 del 27 luglio 1999
«Mentre nelle intercettazioni di conversazioni o comunicazioni effettuate mediante l'uso del telefono, nonché di altre forme di telecomunicazione ovvero di sistemi informatici o telematici presuppongono l'esistenza di una specifica apparecchiatura...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3133 del 12 marzo 1998
«I limiti imposti dall'art. 270 c.p.p., circa l'utilizzabilità dei risultati di intercettazioni in procedimenti diversi da quelli nei quali sono state disposte, riguardano l'utilizzabilità come elementi di prova, ma non precludono la possibilità di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2103 del 19 febbraio 1998
«Ai fini dell'ammissibilità ed utilizzabilità delle intercettazioni tra presenti di cui all'ultimo comma dell'art. 266 c.p.p., la cella di un carcere non può essere considerata luogo di privata dimora, dovendosi intendere come tale quello adibito...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1106 del 27 marzo 2000
«Il giudice per le indagini preliminari ben può utilizzare e porre a base dell'ordinanza di adozione della misura della custodia cautelare in carcere le intercettazioni telefoniche anche se contenute in «brogliacci» ovvero se riportate in forma...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2563 del 27 gennaio 2005
«I «casi di urgenza» che, ai sensi dell'art. 267, comma 2, c.p.p., abilitano il pubblico ministero a disporre l'effettuazione di operazioni di intercettazione di comunicazione, comprendono, di norma, anche le «eccezionali ragioni di urgenza» che,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5992 del 12 maggio 1999
«In tema di intercettazioni le eccezionali ragioni d'urgenza, che facultano il pubblico ministero a disporre il compimento delle operazioni con impianti diversi da quelli installati nella procura della Repubblica e risultati insufficienti o...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2852 del 30 ottobre 1998
«Alla luce della sentenza della Corte costituzionale del 15 marzo 1996, n. 71, pur dovendosi riconoscere l'autonomia del provvedimento de libertate, impositivo di una misura cautelare, ove intervenga una decisione sul merito (quale quella di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2471 del 28 novembre 1995
«In tema di misure cautelari, l'attendibilità degli indizi non può essere valutata in astratto, né rapportata alle conclusioni logicamente infinite che sono compatibili con i fatti noti, ma deve essere riferita alle diverse «storie» alternative che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1700 del 4 maggio 1998
«Il controllo di legittimità sulla motivazione delle ordinanze di riesame dei provvedimenti restrittivi della libertà personale è diretto a verificare, da un lato, la congruenza e la coordinazione logica dell'apparato argomentativo che collega gli...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 27001 del 4 luglio 2001
«La preclusione all'applicazione di misure cautelari personali sancita dalla disposizione contenuta nell'art. 273, comma 2, c.p.p., secondo la quale nessuna misura può essere applicata se risulta che il fatto è stato compiuto in presenza di una...»