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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6466 del 26 giugno 1990
«Prima dell'entrata in vigore della L. 28 gennaio 1977, n. 10 che all'art. 15 ha sancito la nullità degli atti di trasferimento di immobili costruiti senza concessione edilizia, ove dall'atto stesso non risulti che l'acquirente sia a conoscenza...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6570 del 10 giugno 1991
«Il contratto preliminare, pur lasciando alle parti la possibilità di addivenire ad ulteriori pattuizioni marginali, deve contenere gli elementi essenziali della futura convenzione, fra cui la determinazione o determinabilità dell'oggetto, non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4584 del 3 settembre 1985
«Allorché l'oggetto del contratto definitivo sia una species , il contratto preliminare deve contenere i tratti identificatori di esso convenuti tra le parti, ovvero i dati, da loro fissati, idonei alla sua individuazione attraverso un'operazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6214 del 21 giugno 1999
«Per i contratti per i quali è prescritta la forma scritta ad substantiam la volontà comune delle parti deve rivestire tale forma per tutti gli elementi essenziali e pertanto l'oggetto di esso deve esser almeno determinabile in base ad elementi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7279 del 29 marzo 2006
«La vendita di cose generiche, appartenenti ad un genus limitandum è ammissibile, in virtù del principio di conservazione del negozio giuridico sancito dall'articolo 1367 c.c., anche rispetto agli immobili, relativamente al genus limitatum...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5757 del 23 marzo 2004
«Il contratto in tal modo concluso, di natura obbligatoria, acquista effetti reali allorquando si procederà alla concreta individuazione del bene venduto sulla base della scelta che dovrà operare il soggetto indicato nel contratto stesso e, ove si...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11599 del 8 novembre 1995
«Nel contratto di edizione di opera da crearsi, cui si applicano i principi generali dettati in tema di contratto con prestazione di cosa futura (art. 1348 c.c.), l'editore non può sindacare bontà e valore intrinseci all'opera, una volta che abbia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2065 del 4 maggio 1989
«...il contratto e sia posto in essere dalle parti al fine specifico di manifestare tale volontà. Tale non è una dichiarazione di quietanza, che presuppone il contratto e dà la prova dell'avvenuto adempimento, ma non pone in essere il contratto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11409 del 16 maggio 2006
«In tema di contratti per i quali la legge richiede la forma scritta ad substantiam, la produzione in giudizio della scrittura da parte del contraente che non l'ha sottoscritta equivale a sottoscrizione, perfezionando il contratto, solo a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3407 del 13 ottobre 1976
«In tema di contratti richiedenti la forma scritta ad substantiam , la produzione in giudizio del documento difettante della sottoscrizione di una delle parti, fatta con il proposito di far valere il negozio in esso contenuto, può sopperire a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7274 del 7 aprile 2005
«In tema di contratti aventi ad oggetto il trasferimento della proprietà immobiliare (e relativi preliminari), il requisito della forma scritta prevista ad substantiam comporta che l'atto scritto, costituendo lo strumento necessario ed...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17891 del 25 novembre 2003
«In tema di contratti stipulati dalla pubblica amministrazione, la delibera dell'ente pubblico, quale atto avente mera efficacia interna, di carattere autorizzatorio nei confronti del diverso organo destinato ad esprimere all'esterno la volontà...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7913 del 30 maggio 2002
«Ne consegue la inammissibilità di una conclusione del contratto stesso per facta concludentia , essendo altresì necessario che l'intera vicenda negoziale, salva diversa previsione di legge, sia consacrata in un unico documento contenente tutte le...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20623 del 24 settembre 2009
«L'accordo preliminare diretto alla cessione di cubatura - con cui una parte (proprietario cedente) si impegna a prestare il proprio consenso affinché la cubatura o parte di essa che, in base agli strumenti urbanistici, gli compete venga attribuita...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17346 del 23 luglio 2009
«Nei contratti aventi ad oggetto il trasferimento di beni immobili, per i quali è richiesta la forma scritta "ad substantiam", qualora uno degli stipulanti agisca in nome e per conto di un soggetto diverso, la "contemplatio domini", pur non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5749 del 10 marzo 2011
«Il d.l.vo 20 giugno 2005, n. 122 detta una disciplina di tutela dell'acquirente o del promissario acquirente di immobili da costruire in ragione dell'elevato rischio di inadempienze della parte alienante ovvero del pericolo di sottoposizione del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17682 del 14 agosto 2007
«Al fine di stabilire se le parti abbiano concluso un contratto preliminare ovvero definitivo di compravendita, non sono decisive le espressioni usate (come, ad esempio, «preliminare» nell'intestazione del contratto ovvero «vende» nel testo),...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 21381 del 4 ottobre 2006
«Il contratto preliminare e il contratto definitivo di compravendita si differenziano per il diverso contenuto della volontà dei contraenti, che è diretta nel primo caso ad impegnare le parti a prestare, in un momento successivo, il loro consenso...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7273 del 29 marzo 2006
«La funzione del contratto preliminare è quella di impegnare i contraenti alla futura stipula, alle condizioni e nei termini in esso convenuti, di un successivo contratto definitivo, e la prestazione essenziale che ne forma oggetto è costituita da...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3733 del 21 giugno 1985
«Nell'indagine diretta ad individuare la natura preliminare o definitiva di un contratto di vendita occorre ricercare l'effettiva volontà dei contraenti, per accertare se essa sia stata rivolta direttamente al trasferimento della proprietà ovvero a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5641 del 26 giugno 1987
«L'art. 1350 c.c. stabilisce l'obbligo della forma scritta per la conclusione o la modifica dei contratti relativi a diritti reali immobiliari, ma né esso, né altra disposizione di legge prevedono analogo requisito di forma per ogni comunicazione o...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4436 del 13 agosto 1985
«L'accordo transattivo concernente la proroga del termine per la stipulazione del contratto definitivo di compravendita immobiliare (nella specie, indicato dal promesso venditore nella diffida ad adempiere notificata al promesso compratore ai sensi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 100 del 9 gennaio 1991
«In tema di contratto di agenzia, la sostanziale diversità, per natura ed effetti, fra il recesso il quale consiste in una dichiarazione unilaterale ricettizia, volta a far cessare il rapporto a tempo indeterminato, che non richiede accettazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3559 del 5 agosto 1977
«Mentre la condizione propriamente detta ( condicio facti ) è un avvenimento futuro e incerto dal quale le parti fanno dipendere l'efficacia di un contratto (condizione sospensiva) o la risoluzione di esso (condizione risolutiva), la condizione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1181 del 16 febbraio 1983
«Ciò, tuttavia, non esclude che, in particolari ipotesi (da accertare sulla base dell'allegazione di una precisa volontà contrattuale in tal senso), il concreto adempimento di una delle prestazioni concordate possa essere dedotta ex professo come...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1453 del 9 febbraio 1995
«Pertanto il patto con il quale, in un contratto preliminare di compravendita, le parti hanno subordinato l'attualità dell'obbligo di vendere e, rispettivamente, di acquistare un terreno destinato alla edificazione di un unico immobile, al rilascio...»
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Cassazione civile, sentenza n. 2504 del 18 settembre 1974
«La differenza fra il recesso dal contratto e la condizione potestativa risolutiva, la cui validità si desume dall'art. 1355 c.c., consiste nell'effetto retroattivo di quest'ultima rispetto a quello del recesso. Deve pertanto ravvisarsi la ipotesi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6423 del 22 aprile 2003
«Il contratto sottoposto a condizione mista è soggetto alla disciplina tanto dell'art. 1358 c.c., che impone alle parti di comportarsi secondo buona fede durante lo stato di pendenza, quanto dell'art. 1359 c.c., secondo cui la condizione si...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5360 del 5 novembre 1985
«La parte avente interesse contrario all'avveramento della condizione va individuata con riferimento alla natura del negozio condizionato e alla posizione in esso assunta dalle parti, non rilevando la circostanza che una di loro tragga vantaggio...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2464 del 13 aprile 1985
«Ai fini dell'applicazione della norma dell'art. 1359 c.c. è necessario il dolo o la colpa della parte che ha interesse contrario all'avveramento della condizione, ma tale stato soggettivo non è ravvisabile in un semplice comportamento inattivo...»