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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21055 del 28 settembre 2006
«La trascrizione della vendita di autoveicolo nel pubblico registro automobilistico non incide sulla validità, né è requisito di efficacia del contratto, in cui l'effetto traslativo della proprietà si verifica a seguito del mero consenso delle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3214 del 18 luglio 1977
«Qualora il compratore, invocando la garanzia di buon funzionamento, chieda, in primo grado, la condanna del venditore ad eliminare i difetti che impediscono alla cosa venduta di funzionare normalmente, è inammissibile, a norma dell'art. 345...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 208 del 7 gennaio 1975
«La garanzia di buon funzionamento della cosa mobile venduta per un determinato periodo di tempo (art. 1512 c.c.), avente origine negoziale o eventualmente dagli usi, è un mezzo di rafforzamento della tutela del compratore, nel senso che si...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6369 del 3 maggio 2002
«In tema di leasing traslativo, la clausola contrattuale che pone a carico dell'utilizzatore il rischio per la perdita del bene oggetto del contratto non ha carattere vessatorio, poiché essa si limita a regolare la responsabilità per la perdita del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6771 del 15 giugno 1991
«Nel contratto di permuta l'oggetto, che deve essere determinato (e determinabile) a norma dell'art. 1346 c.c., è costituito dai beni che vengono scambiati e non dall'utilità che le parti conseguono con lo scambio. Tale utilità considerata in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3485 del 26 aprile 1990
«Ai fini della distinzione del contratto estimatorio dal mandato; è da considerare elemento caratteristico del primo, ai sensi dell'art. 1556 c.c., l'attribuzione alla parte, che ha ricevuto una o più cose mobili dall'altra, della facoltà di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9624 del 2 ottobre 1997
«Il contratto di utenza telefonica è inquadrabile nello schema del contratto di somministrazione e pertanto la clausola contrattuale che prevede la facoltà del somministrante di sospendere la fornitura nel caso di ritardato pagamento anche di una...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2523 del 17 giugno 1977
«Giustamente il giudice del merito dichiara cessata la materia del contendere in una causa di risoluzione della locazione per avere l'inquilino, attraverso l'asportazione del mobilio, sottratto le garanzie idonee ad assicurare il pagamento della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4496 del 20 ottobre 1977
«Nel caso in cui l'estensione di un fondo rustico concesso in affitto venga a ridursi per parziale destinazione del fondo stesso ad uso non agricolo da parte del concedente, il canone deve considerarsi indeterminato per causa sopravvenuta ed il suo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1588 del 19 marzo 1979
«Per la determinazione dell'oggetto del contratto di appalto non è necessario che l'opera sia specificata in tutti i suoi particolari, ma è sufficiente che ne siano fissati gli elementi fondamentali, ben potendo le parti contraenti rinviare a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4656 del 23 maggio 1990
«Le obbligazioni costituite con il contratto di subappalto, ancorché dipendenti dal contratto d'appalto, hanno propria autonomia ed individualità, e, in particolare, non si sottraggono alla regola secondo cui l'impossibilità sopravvenuta è ragione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9129 del 28 agosto 1993
«Nel contratto d'appalto l'art. 1657 c.c. deroga alla disposizione generale dell'art. 1346, nel senso che la mancata determinazione del corrispettivo non è causa di nullità del contratto, potendo la determinazione avvenire «a posteriori» in base...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2290 del 27 febbraio 1995
«Nel contratto di appalto, le variazioni al progetto che il committente, ai sensi dell'art. 1661 c.c. ha il potere di apportare assumendone i costi, quando queste non importino notevoli modificazioni della natura dell'opera o dei quantitativi delle...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4937 del 14 novembre 1977
«Il corrispettivo della locazione può consistere in cose diverse dal denaro ed essere rappresentato da utilità di varia natura, ma è pur sempre necessario che ricorra il duplice requisito della sua determinatezza (o, almeno, della determinabilità)...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 25125 del 27 novembre 2006
«In ipotesi di leasing sia di godimento che traslativo, l'opzione di acquisto (che nel primo caso è normalmente prevista per un prezzo di modesta entità, costituendo una pattuizione marginale ed accessoria in vista dell'eventuale interesse alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17145 del 27 luglio 2006
«Il leasing finanziario non dà luogo ad un unico contratto trilaterale o plurilaterale ma realizza un'ipotesi di collegamento negoziale tra il contratto di leasing ed il contratto di fornitura, dalla società di leasing concluso allo scopo noto al...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5125 del 12 marzo 2004
«Nel contratto di locazione finanziaria («leasing») il concedente è litisconsorte necessario nel processo promosso dall'utilizzatore nei confronti del fornitore per ottenere la risoluzione del contratto per vizi della cosa, ovvero per far valere il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3991 del 27 febbraio 2004
«In relazione ai contratti di locazione di immobili urbani, qualora l'immobile locato venga a versare, anche se non per colpa del locatore, in condizioni tali da non consentire il normale godimento del bene in relazione alla sua destinazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1878 del 30 gennaio 2006
«L'obbligo di manutenzione ordinaria dell'immobile locato grava sul conduttore e, conseguentemente, è quest'ultimo e non il proprietario che deve ritenersi responsabile dei danni subiti da un immobile confinante a causa della sua violazione. (In...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2605 del 6 marzo 1995
«Anche in presenza di un vizio della cosa locata rilevante ai sensi dell'ari. 1578 c.c. è operante l'obbligo del conduttore, previsto dall'ari. 1577, comma 1, di dare avviso al locatore della necessità di riparazioni, dovendosi distinguere tra la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3247 del 16 maggio 1981
«In tema di contratto di locazione d'immobile urbano, qualora, per causa non imputabile al locatore (nella specie, evento sismico), l'immobile venga a perdere, in modo non transitorio e senza possibilità di porvi rimedio con le normali opere di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3343 del 7 marzo 2001
«Allorché le parti del contratto di locazione, nell'ambito dei propri poteri di autonomia contrattuale, abbiano convenzionalmente stabilito, per quanto attiene all'uso della cosa locata, il, divieto di ogni forma di innovazione, consentita solo con...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3590 del 23 marzo 1992
«Il mancato godimento del bene locato durante l'esecuzione di riparazioni da parte del locatore, che di per sé non implica il diritto del conduttore al risarcimento del danno, bensì, ai sensi dell'art. 1584 c.c., la facoltà di chiedere una...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24805 del 24 novembre 2005
«L'art. 1585, secondo comma, c.c., attribuisce al conduttore la legittimazione ad agire contro i terzi che arrechino pregiudizio al godimento dell'immobile (cosiddetta molestia di fatto), e tale legittimazione non riguarda soltanto i danni causati...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5951 del 5 marzo 2008
«In materia di appalto di opere pubbliche, la revisione legale dei prezzi presuppone la mancanza di colpa da parte dell'Amministrazione, mentre se vi è colpa di quest'ultima e, quindi, risultano ad essa addebitabili fatti per effetto dei quali la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4463 del 28 marzo 2001
«La previsione dell'art. 1664 c.c., sulla base della quale l'appaltatore ha diritto ad un equo compenso a ristoro delle difficoltà incontrate nell'esecuzione dell'opera, ha riguardo alle sole ipotesi di difficoltà sopravvenute derivanti da causa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6393 del 15 luglio 1996
«La deroga alla disciplina dell'art. 1664 c.c. (onerosità o difficoltà dell'esecuzione) nel cosiddetto appalto a forfait non comporta alcuna alterazione della struttura o della funzione dell'appalto, nel senso di renderlo un contratto aleatorio, ma...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 169 del 10 gennaio 1996
«Il principio che, salva inequivoca volontà contraria del committente, ricollega alla ricezione, senza riserve, della consegna dell'opera eseguita dall'appaltatore la presunzione di tacita accettazione, la quale, implicando rinuncia del committente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3782 del 29 marzo 2000
«Nei contratti d'appalto, il diritto dell'appaltatore al corrispettivo sorge non già al momento della stipulazione del contratto, ma solo dopo e a causa della esecuzione. Ne consegue che, ove l'appaltatore abbia ceduto il suo credito (futuro), e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10141 del 14 ottobre 1998
«In tema di contratto di appalto, il diritto dell'appaltatore al corrispettivo non sorge al momento della stipulazione del contratto, ma solo dopo e a causa dell'esecuzione (totale o parziale, secondo le specifiche previsioni) dei lavori; ne...»