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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4866 del 1 marzo 2007
«La mancata comunicazione al procuratore costituito di una delle parti delle ordinanze pronunziate fuori udienza determina la nullità delle attività riconducibili alle udienze posteriormente celebrate, che si estende agli atti successivi del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6601 del 20 maggio 2000
«Allorché la comunicazione di un provvedimento giurisdizionale serva, oltre che a far conoscere quanto accaduto nel corso del processo, anche a individuare il momento iniziale per la decorrenza di un termine perentorio, contrariamente a quanto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1140 del 15 febbraio 1996
«La comunicazione degli atti processuali è regolata dall'art. 136 c.p.c. e dall'art. 45 att. stesso codice e non può essere sostituita, ai fini della decorrenza del termine d'impugnazione, dalla conoscenza di fatto del provvedimento; essa,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7620 del 5 giugno 2001
«Il principio, secondo cui, anche al di fuori dell'ambito di operatività dell'art. 138, secondo comma, c.p.c., il rifiuto del destinatario di un atto unilaterale recettizio di ricevere lo stesso non esclude che la comunicazione debba ritenersi...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 193 del 16 febbraio 1976
«La regola stabilita dall'art. 138, primo comma, c.p.c., secondo cui l'ufficiale giudiziario può sempre eseguire la notificazione mediante consegna nelle mani proprie del destinatario, ovunque lo trovi, è applicabile anche nei confronti del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13188 del 26 novembre 1999
«Il principio per cui, quando una domanda debba essere proposta entro un termine perentorio nei confronti di più contraddittori, è sufficiente la tempestiva proposizione anche nei confronti di uno solo di essi, dovendo poi il giudice provvedere e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7393 del 25 marzo 2013
«Lo smarrimento del fascicolo d'ufficio e di quello di parte, relativi al giudizio di primo grado, non può considerarsi causa impeditiva della proposizione dell'impugnazione entro il termine di cui all'art. 327 cod. proc. civ., tale da giustificare...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6304 del 13 marzo 2013
«Qualora il giudice dell'impugnazione ravvisi, anche d'ufficio, la grave difficoltà per l'esercizio del diritto di difesa, determinata dal non avere il cancelliere reso conoscibile la data di deposito della sentenza prima della pubblicazione della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9792 del 14 giugno 2012
«L'istituto della rimessione in termini, di cui all'art. 184 bis c.p.c. (nella formulazione anteriore all'abrogazione disposta dall'art. 46 della legge 18 giugno 2009, n. 69, operante nella specie "ratione temporis"), dovendo essere letto alla luce...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4841 del 26 marzo 2012
«La rimessione in termini prevista dall'art. 153, comma 2, c.p.c. (ovvero, in precedenza, dall'art. 184 bis dello stesso codice) deve essere domandata dalla parte interessata senza ritardo e non appena essa abbia acquisito la consapevolezza di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 27086 del 15 dicembre 2011
«L'intervento regolatore delle Sezioni Unite, derivante da un preesistente contrasto di orientamenti di legittimità in ordine alle norme regolatrici del processo, induce ad escludere che possa essere ravvisato un errore scusabile, ai fini...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23561 del 11 novembre 2011
«La rimessione in termini, tanto nella versione prevista dall'art. 184 bis c.p.c., quanto in quella di più ampia portata prefigurata nel novellato art. 153, secondo comma, c.p.c., presuppone la tempestività dell'iniziativa della parte che assuma di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19836 del 28 settembre 2011
«La rimessione in termini, tanto nella versione prevista dall'art. 184 bis c.p.c. che in quella di più ampia portata contenuta nell'art. 153, secondo comma, c.p.c., come novellato dalla legge 18 giugno 2009 n. 69, richiede la dimostrazione che la...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 15144 del 11 luglio 2011
«Il mutamento della propria precedente interpretazione della norma processuale da parte del giudice della nomofilachia (c.d. "overruling"), il quale porti a ritenere esistente, in danno di una parte del giudizio, una decadenza od una preclusione...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 8127 del 11 aprile 2011
«Il principio secondo cui, alla luce della norma costituzionale del giusto processo, la parte che abbia proposto ricorso per cassazione facendo affidamento su una consolidata giurisprudenza di legittimità, successivamente travolta da un mutamento...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7003 del 25 marzo 2011
«La rimessione in termini, tanto nella versione prevista dall'art. 184 bis cod.proc. civ. che in quella di più ampia portata contenuta nell'art. 153, secondo comma, cod. proc. civ., richiede la dimostrazione che la decadenza sia stata determinata...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5260 del 4 marzo 2011
«La rimessione in termini, disciplinata dall'art. 184 bis c.p.c., "ratione temporis" applicabile, non può essere riferita ad un evento esterno al processo, impeditivo della costituzione della parte, quale la circostanza dell'infedeltà del legale...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 2799 del 5 febbraio 2011
«Il principio secondo cui, alla luce della norma costituzionale del giusto processo, la parte che abbia proposto ricorso per cassazione facendo affidamento su una consolidata giurisprudenza di legittimità, successivamente travolta da un mutamento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17704 del 29 luglio 2010
«L'istituto della rimessione in termini di cui all'art. 184 bis c.p.c. (nella formulazione anteriore all'abrogazione disposta dall'art. 46 della legge 18 giugno 2009, n. 69) applicabile "ratione temporis", deve essere letto alla luce dei principi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14627 del 17 giugno 2010
«Alla luce del principio costituzionale del giusto processo, la parte che abbia proposto ricorso per cassazione facendo affidamento su una consolidata giurisprudenza di legittimità in ordine alle norme regolatrici del processo, successivamente...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1014 del 23 gennaio 2003
«L'art. 184 bis c.p.c. (introdotto dall'art. 19 della legge 26 novembre 1990, n. 353 e modificato quanto al primo comma dall'art. 6 del decreto legge 18 ottobre 1995, n. 432, convertito nella legge 29 dicembre 1995, n. 534) consente, nella sua...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11279 del 28 agosto 2000
«La rimessione in termini è un istituto certamente non incompatibile con il rito del lavoro che, prima della novella introdotta dalla legge n. 353 del 1990 (in vigore dal 30 aprile 1995), trovava il suo fondamento nell'art. 421 c.p.c., e, a seguito...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5220 del 7 marzo 2007
«Nel procedimento di reclamo ai sensi dell'art. 22 legge fall., la regolare instaurazione del contraddittorio è adeguatamente realizzata con la costituzione del debitore, senza che rilevino nè l'inesistenza della notificazione del decreto di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4741 del 27 dicembre 2000
«Il giudice italiano è competente a conoscere della diffamazione compiuta mediante l'inserimento nella rete telematica (Internet) di frasi offensive e/o immagini denigratorie, anche nel caso in cui il sito web sia stato registrato all'estero e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22476 del 29 novembre 2004
«In sede di reclamo avverso il decreto di rigetto del ricorso di fallimento, la Corte d'Appello, a seguito della dichiarazione di illegittimità costituzionale dell'art. 22, legge fall., (corte cost., n. 328 del 1999), è tenuta a provvedere sulla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19514 del 6 ottobre 2005
«Nei procedimenti camerali attivati su istanza di parte, il giudice adito è tenuto a fissare con decreto l'udienza di comparizione con termine per la notifica del ricorso e del decreto alle controparti, ed è altresì tenuto al deposito di tale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3981 del 27 febbraio 2004
«Il procedimento camerale introdotto, ai sensi dell'art. 26 della legge fallimentare, dal reclamo avverso il provvedimento del giudice delegato dal soggetto al quale sia negato un diritto di prelazione (nella specie, a norma della legge 23 luglio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13212 del 10 settembre 2003
«In tema di reclamo ai sensi dell'art. 25 legge fall. avverso i provvedimenti del giudice delegato, la fissazione dell'udienza collegiale da parte di quest'ultimo non determina alcuna nullità, poiché manca un'espressa previsione, sia nella legge...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13487 del 16 settembre 2002
«La fissazione dell'udienza di comparizione delle parti nel periodo feriale, deve ritenersi affetta da nullità anche nei procedimenti in camera di consiglio di carattere contenzioso, per violazione del principio del contraddittorio e del diritto di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12969 del 13 luglio 2004
«Il nuovo testo dell'art. 111 Cost., novellato dalla legge costituzionale 23 novembre 1999, n. 2, non impone alcuna interpretazione correttiva della disciplina del reclamo fallimentare tale da richiedere, in nome del principio di imparzialità del...»