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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9552 del 3 luglio 1990
«Il sequestro di persona a scopo di estorsione è configurato come una figura autonoma di reato e quindi non si pone né come ipotesi aggravata dell'estorsione, dalla quale si distingue per il mezzo usato ed anche per la consumazione, che è...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9824 del 7 luglio 1990
«Nel reato continuato l'attenuante del risarcimento del danno può essere concessa anche nel caso in cui il risarcimento sia stato effettuato solo in favore della o delle persone offese dal reato più grave.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9995 del 10 luglio 1990
«Qualora il giudizio conclusivo di comparazione fra le circostanze aggravanti e quelle attenuanti sia di prevalenza, il giudice non è tenuto ad applicare nel massimo l'aumento stabilito per le prime o la riduzione della pena consentita per le...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10271 del 11 ottobre 1991
«In tema di disciplina sanzionatoria del concorso formale di reati e del reato continuato, mentre possono essere unificate pene di specie diversa (reclusione e arresto, multa e ammenda), poiché, per una sorta di finzione giuridica, la pena di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1065 del 30 gennaio 1991
«Deve escludersi l'applicabilità dell'istituto del reato continuato fra un reato di minore gravità deciso con sentenza irrevocabile ed altro reato più grave ancora oggetto di giudizio, perché in tal caso, allo scopo di applicare la continuazione,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10932 del 4 novembre 1991
«Integra il reato di furto aggravato ex artt. 624 e 61, n. 7, c.p., la sottrazione di acque pubbliche derivate da pozzi — escavati nei propri terreni senza preventiva autorizzazione ex art. 95, R.D. 11 dicembre 1933, n. 1775 — e distribuite a terzi...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11027 del 4 novembre 1991
«La sottrazione di un oggetto fatta con l'intento puramente scherzoso non può integrare l'ipotesi di furto, in quanto l'intento ioci causa essendo incompatibile con il fine di trarre profitto, esclude il dolo specifico di detto reato. (Nella...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11395 del 13 novembre 1991
«Configura l'attenuante di cui all'art. 114 c.p., nella discrezionale valutazione del giudice di merito, insindacabile in sede di legittimità se adeguatamente motivata, non la minore efficienza causale dell'attività di un correo rispetto a quella...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12903 del 20 dicembre 1991
«Il quarto comma dell'art. 597 del codice di rito vigente impone che, nella ipotesi di parziale riforma della sentenza di primo grado per la ritenuta non responsabilità dell'imputato per alcuno dei reati concorrenti, si debba diminuire la pena...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1327 del 1 febbraio 1991
«Non esiste un nesso di necessaria correlazione tra la determinazione della pena e la concessione della sospensione condizionale, in quanto la prima va operata in base ai criteri di valutazione della gravità del reato e la seconda si fonda su un...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2224 del 18 febbraio 1991
«Per la configurabilità del reato di rapina (art. 628 c.p.), ad integrare l'elemento della minaccia è sufficiente qualsiasi comportamento o atteggiamento verso il soggetto passivo idoneo ad incutere timore e a suscitare la preoccupazione di un...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2266 del 30 luglio 1991
«Costituisce atto contrario ai doveri d'ufficio quello del dipendente di ospedale che avverta sollecitamente gli impresari delle pompe funebri del decesso imminente o già avvenuto dei ricoverati. (Nella specie, relativa a rigetto di ricorso avverso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2437 del 23 febbraio 1991
«Il giudice nel dichiarare estinto il reato ex art. 152, primo comma c.p.p. (1930) (idem, art. 129 nuovo codice di rito), non ha l'obbligo di esaminare in modo specifico e approfondito, tutte le emergenze processuali né di esporre dettagliatamente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2445 del 23 febbraio 1991
«In tema di concorso nel sequestro di persona a scopo di estorsione, coloro che — pur non avendo partecipato al sequestro — intervengono successivamente con attività dirette al conseguimento del prezzo della liberazione quando l'evento del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2662 del 26 febbraio 1991
«Il comportamento dell'imputato successivo alla commissione del reato può essere preso in considerazione dal giudice per il diniego della concessione delle attenuanti generiche né è necessaria una congrua motivazione allorché la concessione di tali...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2671 del 26 febbraio 1991
«L'ordinanza con la quale il sindaco richiama al rispetto degli obblighi sulle vaccinazioni obbligatorie non configura il provvedimento dell'autorità la cui inosservanza è punita ai sensi dell'art. 650 c.p., perché l'illiceità della condotta in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2721 del 31 luglio 1991
«Una volta introdotta la possibilità di applicazione della disciplina del concorso formale o del reato continuato in sede esecutiva, deve riconoscersi al giudice dell'esecuzione il potere - dovere di rideterminazione completa delle pene in aumento...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3018 del 8 marzo 1991
«Se, da una parte, l'imputato non ha il dovere di rispondere alle domande e di ammettere fatti rivelatori della sua responsabilità, dall'altra il giudice può trarre, dai suoi diversi possibili atteggiamenti di fronte alle contestazioni, le proprie...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3286 del 28 ottobre 1991
«Anche dopo la completa espiazione delle pene inflitte, sussiste sempre l'interesse del condannato a chiedere e ottenere l'applicazione della disciplina del concorso formale o del reato continuato, sia al fine di imputare eventualmente ad altra...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3325 del 26 marzo 1991
«Il reato di violazione di sigilli di cui all'art. 349 c.p. è configurabile anche se questi siano costituiti da semplici cartelli apposti dall'autorità, purché dagli stessi risulti chiaramente il divieto di mutare l'identità attuale della cosa....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3385 del 28 ottobre 1991
«La circostanza aggravante prevista dal quarto e quinto comma dell'art. 416 bis c.p. è costituita dalla disponibilità delle armi, cioè da una situazione di fatto che non coincide con i fatti di illegale detenzione e porto; non solo perché la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3496 del 14 dicembre 1991
«In tema di sequestro probatorio (nella specie di uno stabile asseritamente abusivo), requisito indispensabile per l'ammissione del provvedimento è l'astratta configurabilità del reato. Con l'espressione «astratta» ci si deve però riferire ad una...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3503 del 27 marzo 1991
«L'esimente di cui all'art. 384 c.p., se ritenuta sussistente, elimina dal fatto il carattere di penale antigiuridicità, cosicché, come ulteriore conseguenza, non potrà dar luogo a responsabilità dell'agente in ordine ad un evento diverso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 354 del 2 aprile 1991
«Ai fini della configurabilità della continuazione dei reati, venuto meno con la riforma del 1974, il requisito dell'omogeneità delle violazioni, rilevanza decisiva ha acquistato l'identità del disegno criminoso, che si orienta ancora più...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 383 del 16 gennaio 1991
«La concessione o il diniego del beneficio della sospensione condizionale della pena sono rimessi alla valutazione discrezionale del giudice di merito, il quale, nell'esercizio del relativo potere, deve formulare la prognosi di ravvedimento di cui...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3912 del 9 aprile 1991
«Ai fini dell'applicazione della circostanza attenuante di cui all'art. 62 n. 6 c.p. è necessario che il riconoscimento sia pieno ed integrale e cioè deve comprendere tutti i danni derivanti dal reato, che vanno individuati con gli stessi criteri...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4055 del 16 gennaio 1991
«Ai fini della concessione della liberazione condizionale, il ravvedimento ha una valenza più ampia della buona condotta carceraria, richiesta nell'originaria formulazione della norma, sicché non può ritenersi sufficiente una indagine limitata alla...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4441 del 22 aprile 1991
«L'attenuante della riparazione del danno non è applicabile qualora il risarcimento sia stato effettuato da un ente assicuratore, perché il contratto di assicurazione viene stipulato prima della commissione del reato, mentre la ragione ispiratrice...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5247 del 15 maggio 1991
«La possibilità, riconosciuta dall'art. 620 lett. l) c.p.p. alla Corte di cassazione, di procedere direttamente alla determinazione della pena, deve ritenersi circoscritta alle ipotesi in cui alla situazione da correggere possa porsi rimedio senza...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5428 del 17 maggio 1991
«È da escludersi l'applicabilità del condono alla pena irrogata per il delitto di rapina pluriaggravata, anche se in sede di comparazione le concesse attenuanti generiche siano ritenute prevalenti sulle aggravanti, trattandosi di reato...»