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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4863 del 1 marzo 2010
«La prova mediante documenti delle condizioni dell'azione, nonostante queste, in caso di controversia sulle relative circostanze, siano verificabili fino al momento della decisione, da non limitarsi restrittivamente a quella di primo grado, è...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6940 del 7 maggio 2003
«Quando il giudice di merito dichiari il difetto di giurisdizione dell'autorità giudiziaria ordinaria e la statuizione sul punto non formi oggetto di specifica impugnazione, la pronuncia sulla giurisdizione deve ritenersi assistita dall'efficacia...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 288 del 11 gennaio 2006
«In tema di procedimento di cassazione, la declaratoria di improcedibilità del ricorso può essere adottata con procedura camerale. Difatti, pure se l'art. 375 c.p.c. non richiama espressamente l'ipotesi della improcedibilità del ricorso, questa...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 354 del 4 maggio 1988
«La mancanza dei motivi — che ai sensi dell'art. 375 c.p.c. comporta il rigetto del ricorso per cassazione in camera di consiglio — va individuata non nella omessa indicazione dei motivi (che determina l'inammissibilità a termini dell'art. 366 n. 4...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9232 del 25 giugno 2002
«L'irregolarità della comunicazione, all'avvocato della parte, dell'avviso dell'udienza di discussione dinanzi alla Corte di cassazione è sanata dalla partecipazione del difensore alla discussione senza nulla eccepire.»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 24972 del 24 novembre 2006
«In tema di contenzioso tributario, qualora la commissione tributaria regionale, dopo aver accertato la mancata comunicazione dell'avviso di trattazione della controversia in primo grado, invece di disporre la rimessione della causa alla...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 21542 del 12 agosto 2008
«La designazione del giudice di rinvio, operata dalla Corte di Cassazione a seguito dell'annullamento della sentenza impugnata, attribuisce al detto giudice una competenza funzionale ratione materiae che non può essere modificata dal giudice del...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 731 del 15 ottobre 1999
«Il principio dell'alterità del giudice di rinvio, sancito dall'art. 383 c.p.c. ed inteso a tutela dell'imparzialità del giudice e della funzionalità del giudizio, deve ritenersi rispettato non solo quando la causa venga rinviata dopo la cassazione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4948 del 1 agosto 1986
«Allorché la Corte di cassazione, rilevata la nullità assoluta ed insanabile della sentenza d'appello non sottoscritta da uno dei giudici e priva della menzione dell'impedimento del medesimo, abbia cassato detta pronuncia, rimettendo la causa allo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1153 del 4 febbraio 1994
«Il rigetto del ricorso per cassazione non comporta, in favore della parte intimata che si sia limitata a depositare solo la procura speciale e non abbia partecipato alla discussione, né la liquidazione degli onorari, non costituendo detta procura...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10840 del 10 luglio 2003
«La Corte di cassazione, quando decide una questione di giurisdizione, «statuisce» su di essa (art. 382, primo comma, c.p.c.), individua, cioè, il giudice fornito di potere giurisdizionale in relazione a quella specifica controversia, e, se...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7900 del 20 maggio 2003
«Poiché, ai sensi dell'art. 386 c.p.c., la giurisdizione è determinata dall'oggetto della domanda, da identificare sulla base del cosiddetto petitum sostanziale, la domanda con la quale il privato reclama, nei confronti della pubblica...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 16218 del 28 dicembre 2001
«A norma dell'art. 386 c.p.c., la decisione sulla giurisdizione è determinata dall'oggetto della domanda, identificabile non già in base al criterio della cosiddetta prospettazione (ossia avendo riguardo alle deduzioni ed alle richieste formalmente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9229 del 4 maggio 2005
«In tema di cassazione con rinvio, nel codice di rito non si rinviene alcun divieto o impedimento a promuovere separatamente avanti al giudice designato dalla S.C. ai sensi dell'art. 383 c.p.c. il giudizio di rinvio e quello per le restituzioni o...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1922 del 9 marzo 1985
«La rinuncia del difensore contenuta nel controricorso ed avente ad oggetto un credito riconosciuto dalla sentenza impugnata, gravata di ricorso per cassazione proposto dalla controparte, è inefficace e quindi è inidonea a far cessare la materia...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15817 del 6 luglio 2009
«In tema di giudizio di cassazione, l'art. 391, terzo comma, c.p.c., come novellato dall'art. 15 del D.L.vo 2 febbraio 2006, n. 40, nel prevedere che il decreto presidenziale di estinzione del processo abbia efficacia di titolo esecutivo se nessuna...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6828 del 13 luglio 1998
«Il giudizio di rinvio si caratterizza come giudizio rescissorio ai fini di colmare il vuoto aperto, nella controversia di merito, dalla pronuncia di cassazione, ed in esso le parti conservano la stessa posizione processuale del precedente...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5777 del 12 aprile 2012
«In caso di annullamento con rinvio, ove la sentenza di cassazione qualifichi la causa univocamente, seppur implicitamente, come controversia di lavoro, in quanto la sentenza sia pronunciata dalla Sezione lavoro della Corte, nonché riferita alla...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2894 del 10 maggio 1982
«Ai fini della proroga del termine per l'appello, prevista dal secondo comma dell'art. 396 c.p.c., l'appellante deve offrire la prova del recupero, durante il corso di tale termine, di documenti «decisivi», e non già semplicemente «utili», per la...»
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Cassazione civile, sentenza n. 2993 del 9 novembre 1960
«Per la proponibilità della revocazione da parte del pubblico ministero non è necessaria la circostanza di uno dei motivi per i quali la revocazione è consentita alle parti; è necessario e sufficiente, invece, che il pubblico ministero non sia...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7584 del 20 aprile 2004
«Ai sensi dell'art. 403, comma 1, c.p.c., la sentenza pronunciata nel giudizio di revocazione (nella specie, resa in sede di Cassazione) non è assoggettabile ad ulteriore impugnazione per revocazione, contro di essa essendo, viceversa, ammissibili...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11517 del 4 novembre 1995
«La disposizione di cui al secondo comma dell'art. 431 c.p.c. nel testo modificato dalla L. 11 agosto 1973, n. 533, la quale riconosce al lavoratore la facoltà di procedere ad esecuzione «con la sola copia del dispositivo in pendenza del termine...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15806 del 2 luglio 2010
«In materia di diritti dei lavoratori, la transazione intervenuta innanzi al giudice straniero può essere qualificata transazione giudiziale, per gli effetti di cui all'art. 410 c.p.c., ove siano assicurate dinanzi all'autorità giudiziaria...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13217 del 22 maggio 2008
«L'accordo tra il lavoratore ed il datore di lavoro, nel quale sia identificata la lite da definire ovvero quella da prevenire (unitamente, in tal caso, all'individuazione dell'interesse del lavoratore ) e che contenga lo scambio tra le parti di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 18343 del 13 settembre 2004
«Ai fini dell'applicazione dell'art. 68 della legge professionale forense 27 novembre 1933, n. 1578, mentre la nozione di transazione della lite deve essere intesa nella più ampia accezione di ogni accordo che abbia l'effetto di estinguere la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16620 del 28 luglio 2011
«La controversia fra il socio e la cooperativa di produzione e lavoro, attinente a prestazioni lavorative comprese fra quelle che il patto sociale pone a carico dei soci per il conseguimento dei fini istituzionali, per effetto dell'art. 5 della l....»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6508 del 27 giugno 1990
«Ai fini della competenza territoriale in ordine alla controversia relativa al rapporto di agenzia, il luogo di nascita del rapporto medesimo deve essere individuato in quello in cui, ai sensi dell'art. 1326 c.c., si è perfezionato il contratto con...»
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Cassazione civile, Sez. VI-3, ordinanza n. 21506 del 19 settembre 2013
«Con riguardo alla controversia relativa ad un rapporto di lavoro ancora da costituire fra le parti, non possono operare - al fine della determinazione della competenza territoriale - né il foro del luogo in cui è sorto il rapporto (che presuppone...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2723 del 22 marzo 1994
«Per dipendenza dell'azienda, ai fini dell'applicazione del relativo foro, ai sensi dell'art. 413, secondo comma, c.p.c., con riguardo a controversia concernente un rapporto di lavoro subordinato, deve intendersi una struttura organizzativa di...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 13530 del 27 luglio 2012
«Nel rito del lavoro, si applica anche alle controversie introdotte dal datore di lavoro il principio secondo il quale i fori speciali esclusivi, alternativamente concorrenti tra loro, indicati dall'art. 413, secondo e terzo comma, c.p.c., per...»