-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11210 del 12 novembre 1997
«...un procedimento che sia o possa essere di competenza del giudice al quale il notificante è addetto. Ma la conseguente nullità per violazione di tale disposizione è sanata dalla costituzione in giudizio della persona cui l'atto è stato notificato.»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5000 del 21 maggio 1994
«La nullità si verifica anche se detta notifica è effettuata dal messo di conciliazione a mezzo del servizio postale, essendo applicabile soltanto nei confronti degli ufficiali giudiziari la disposizione dell'art. 107 D.P.R. n. 1229/59 che prevede...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4678 del 11 ottobre 1996
«In mancanza di una disposizione transitoria analoga a quella dell'art. 40 della legge n. 689 del 1981, la nuova sanzione amministrativa non ha efficacia retroattiva e non si applica, perciò, alle violazioni commesse prima dell'entrata in vigore...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 448 del 19 gennaio 1994
«Neppure la sanzione amministrativa può comunque applicarsi alle medesime violazioni, se commesse in tempi antecedenti all'entrata in vigore del nuovo codice della strada; infatti la formulazione da parte del legislatore di un'ipotesi di illecito...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12706 del 18 ottobre 2001
«Posto che, ai sensi dell'art. 166 c.p.c., la costituzione del convenuto in autonomi e separati processi non può che avvenire con separate comparse di risposta, in via eccezionale, qualora dalle risultanze e dagli atti del processo emerga che il...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10598 del 2 agosto 2001
«Il mancato rinvenimento al momento della decisione della causa, di documenti che la parte invoca, comporta per il giudice l'obbligo di disporre la ricerca di essi con i mezzi a sua disposizione ed eventualmente l'attività ricostruttiva del...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 790 del 3 agosto 1999
«Non è infatti sostenibile che tale istituto possa trovare applicazione solo per il soddisfacimento della esigenza di cui alla lettera a) della predetta disposizione. Ciò si ricava non solo dalla lettera della norma, che non richiama in particolare...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1487 del 23 marzo 1989
«La disposizione del secondo comma dell'art. 174 c.p.c. — concernente la possibilità di sostituzione del giudice istruttore nel rito ordinario, sia nei giudizi davanti al tribunale che, ai sensi dell'art. 311 c.p.c., in quelli davanti al pretore —...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4283 del 15 maggio 1997
«La rinuncia ai singoli capi della domanda rientra nella fattispecie di cui all'art. 184 c.p.c. (modifica della domanda), non in quella di cui all'art. 306 stesso codice (rinuncia agli atti del giudizio), per cui, rispetto ad essa, non trova...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 20777 del 23 novembre 2012
«Anche nel rito del lavoro, la mancata notifica dell'ordinanza ammissiva del giuramento decisorio nei termini fissati dal provvedimento comporta l'impossibilità di considerare soccombenti le parti alle quali il giuramento è stato deferito e non...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3216 del 1 marzo 2012
«Tuttavia, è inammissibile la surrogazione, allorché il pagamento effettuato dal coobbligato o dal fideiussore non risulti interamente satisfattivo della pretesa del creditore, ostando a ciò l'art. 61, secondo comma, l. fall., il quale costituisce...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4486 del 24 febbraio 2011
«Invero, la confessione giudiziale produce effetti nei confronti della parte che la fa e della parte che la provoca, ma non può acquisire il valore di prova legale nei confronti di persone diverse dal confitente, in quanto costui non ha alcun...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3258 del 14 febbraio 2007
«In tema di prove, con riferimento all'interrogatorio formale, la disposizione dell'articolo 232 c.p.c. non ricollega automaticamente alla mancata risposta all'interrogatorio, per quanto ingiustificata, l'effetto della confessione, ma dà solo la...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4426 del 20 aprile 1995
«La disposizione dell'art. 244 c.p.c. sulla necessità di un'indicazione specifica dei fatti da provare per testimoni non va intesa in modo rigorosamente formalistico, ma in relazione all'oggetto della prova, cosicché, qualora questa riguardi un...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8957 del 18 aprile 2006
«La concessione di un termine per la formulazione delle indicazioni relative ai capitoli di prova testimoniale ed alle persone da interrogare, - costituente tanto in primo che in secondo grado una facoltà meramente discrezionale del giudice non...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5478 del 9 giugno 1997
«Né alcun rilievo assume la comparizione dell'imputato al dibattimento di secondo grado, la quale non può, di per sé, valere come ratifica dell'impugnazione proposta dal difensore privo di specifico mandato (vedi la sentenza della Corte cost. 5...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3 del 7 gennaio 1988
«Nel rito del lavoro sia l'attore che il convenuto sono tenuti — a pena di decadenza — a specificare, nei rispettivi atti introduttivi della controversia, i mezzi di prova dei quali intendono avvalersi e in particolare, quando si tratta di prova...»
-
Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 21 del 11 febbraio 1995
«La mancanza, nell'atto di impugnazione, dei requisiti prescritti dall'art. 581 c.p.p., compreso quello della specificità dei motivi, rende l'atto medesimo inidoneo ad introdurre il nuovo grado di giudizio ed a produrre, quindi, quegli effetti cui...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7800 del 14 luglio 1993
«L'escussione di un teste che abbia assistito alle deposizioni dei testimoni precedentemente sentiti, in violazione del disposto dell'art. 251, primo comma, c.p.c. — secondo cui i testimoni sono esaminati separatamente — non comporta la nullità...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18607 del 5 dicembre 2003
«L'azione revocatoria ordinaria prevista dall'art. 66, l. fall., si identifica con l'azione che i creditori, anteriormente alla dichiarazione di fallimento, possono esercitare ai sensi degli artt. 2901 ss., c.c., in riferimento agli atti di...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7527 del 12 agosto 1997
«In tal caso, però, il giuramento non può avere ad oggetto singole partite del conto, sia perché esse non coincidono con il risultato complessivo della gestione, sia perché, essendo il conto presentato dal gestore totalmente inidoneo alla...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12505 del 7 luglio 2004
«In tema di effetti del fallimento sui rapporti giuridici preesistenti, diversamente da quanto avviene nella vendita, in caso di permuta — dove il reciproco trasferimento delle cose (o dei diritti) oggetto del contratto comporta che ciascuno dei...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3278 del 11 dicembre 1995
«Ed infatti, la mancata instaurazione del contraddittorio nei confronti del terzo proprietario non è irrilevante, posto che il citato art. 100, comma 2, prevede anche che si applichino, in quanto compatibili, le norme del codice di procedura penale...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1497 del 20 maggio 1996
«Ed invero, la finalità della confisca non obbligatoria prevista da tale disposizione, alla quale è prodromico il sequestro del corpo del reato disposto a fini non probatori, è quella di sottrarre al colpevole la disponibilità di cose che, se...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7406 del 25 febbraio 2002
«Le sommarie trascrizioni, effettuate a norma dell'art. 268, comma 2, c.p.p., delle conversazioni intercettate nei verbali redatti dalla polizia giudiziaria, possono essere utilizzate, in sede cautelare, come fonte dei gravi indizi di colpevolezza...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7617 del 14 agosto 1997
«La rinnovazione della notificazione nulla di un atto di citazione a giudizio (disposta ed eseguita a mente del disposto dell'art. 291 c.p.c.) non può ritenersi idonea a determinare effetti interruttivi del corso della prescrizione (ex art. 2943,...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6882 del 3 luglio 1999
«La disposizione dell'art. 292 c.p.c. nel testo emendato a seguito della sentenza della Corte cost. n. 317 del 18 giugno 1989, a tenore della quale va notificato, alla controparte rimasta contumace, il verbale in cui dia dato atto della produzione...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 30576 del 30 dicembre 2011
«L'ordinanza che dispone il tentativo di conciliazione, emessa dal giudice onorario aggregato a norma dell'art. 13, comma 2, della legge 22 luglio 1997, n. 276, deve essere comunicata alla parte contumace, non ostandovi la mancata inclusione...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10112 del 30 aprile 2009
«In tema di interruzione del processo, qualora il giudice abbia pronunciato sentenza nonostante l'avverarsi, prima della chiusura della discussione, di uno degli eventi che, ai sensi dell'art. 301 c.p.c., comportano l'interruzione automatica del...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1997 del 13 novembre 1993
«Il nuovo codice di procedura penale, a differenza del precedente, contempla all'art. 582 la figura del nuncius, incaricato di presentare l'atto di impugnazione; poiché la disposizione non specifica le modalità di manifestazione dell'incarico, deve...»