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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 898 del 24 marzo 2006
«In tema di procedimento per la modificazione dell'assegno di divorzio, al giudizio di secondo grado nascente dal reclamo è applicabile, pur in difetto di un espresso richiamo all'art. 342 c.p.c., il principio della specificità dei motivi di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3808 del 21 aprile 1994
«Il divieto di prendere conclusioni nuove in sede di rinvio (art. 394, terzo comma, c.p.c.), non opera quando la necessità di una nuova attività assertiva e probatoria sorga nella nuova fase, in conseguenza delle statuizioni della Corte di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2687 del 29 aprile 1982
«Il giudizio di revisione dell'assegno di divorzio di cui all'art. 9 della legge 1 dicembre 1970, n. 898, pur svolgendosi in camera di consiglio e nonostante la particolarità di talune forme, configura un procedimento contenzioso che si svolge in...»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 32529 del 14 dicembre 2018
«L'obbligo di mantenere il figlio non cessa automaticamente con il raggiungimento della maggiore età, ma si protrae, qualora questi, senza sua colpa, divenuto maggiorenne, sia tuttavia ancora dipendente dai genitori. In tale ipotesi, il coniuge...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, ordinanza n. 21053 del 1 ottobre 2009
«In tema di obbligazioni alimentari, il criterio di collegamento previsto dall'art. 5 della Convenzione di Bruxelles del 27 settembre 1968, resa esecutiva con legge 21 giugno 1971, n. 804, ai sensi del quale il convenuto domiciliato nel territorio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 399 del 13 gennaio 2010
«Il passaggio in giudicato, in pendenza del giudizio di separazione dei coniugi, della sentenza che rende esecutiva nello Stato la sentenza ecclesiastica di nullità canonica del matrimonio concordatario contratto dalle parti, fa venir meno il...»
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Cassazione civile, Sez. VI-1, ordinanza n. 1562 del 23 gennaio 2020
«In tema di mantenimento della prole, devono intendersi spese "straordinarie" quelle che, per la loro rilevanza, imprevedibilità e imponderabilità, esulano dall'ordinario regime di vita dei figli, cosicché la loro inclusione in via forfettaria...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2953 del 3 febbraio 2017
«Ai sensi dell'art. 9 della l. n. 898 del 1970 (così come modificato dall'art. 2 della l. n. 436 del 1978 e dall'art. 13 della l. n. 74 del 1987), le sentenze di divorzio passano in cosa giudicata "rebus sic stantibus", rimanendo cioè suscettibili...»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 283 del 9 gennaio 2020
«I provvedimenti in tema di mantenimento dei figli minori di genitori divorziati passano in giudicato, ma essendo sempre rivedibili, divengono definitivi solo "rebus sic stantibus", sicché il giudice in sede di revisione non può procedere ad una...»
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Cassazione civile, Sez. VI-1, ordinanza n. 13609 del 4 luglio 2016
«Il carattere sostanzialmente alimentare dell'assegno di mantenimento a favore del figlio maggiorenne, in regime di separazione, comporta che la normale retroattività della statuizione giudiziale di riduzione al momento della domanda vada...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 18287 del 11 luglio 2018
«All'assegno divorzile in favore dell'ex coniuge deve attribuirsi, oltre alla natura assistenziale, anche natura perequativo-compensativa, che discende direttamente dalla declinazione del principio costituzionale di solidarietà, e conduce al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21234 del 9 agosto 2019
«Ai fini dell'attribuzione e della quantificazione dell'assegno divorzile si deve tenere conto della funzione assistenziale e, a determinate condizioni, anche compensativo-perequativa cui tale assegno assolve. Da ciò consegue che, nel valutare...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 213 del 22 luglio 1985
«L'art. 2122 c.c. non può essere interpretato nel senso di attribuire le indennità previste dagli artt. 2118 e 2120 c.c. anche al coniuge separato per colpa, o al quale, anche in concorso con l'altro coniuge, sia stata addebitata la separazione con...»
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Corte costituzionale, ordinanza n. 178 del 27 maggio 1996
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 10, comma 1, lettera c), del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, censurato, in riferimento agli artt. [[n3ost]] e [[[n53cost]] Cost., nella parte in cui non prevede, ai...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 16462 del 22 novembre 2002
«In tema di oneri deducibili dal reddito delle persone fisiche, l'art. 10, primo comma, lettera g), del D.P.R. n. 597 del 1973 (al pari dell'art. 10, primo comma, lett. c, D.P.R. n. 917 del 1986) limita la deducibilità, ai fini dell'applicazione...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 373 del 14 novembre 2008
«Non è fondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 10, comma 1, lettera c ), del d.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, sollevata in relazione all'art. [[n3cost]] Cost., nella parte in cui esclude la deducibilità dal reddito complessivo,...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 3589 del 10 febbraio 2017
«In tema di imposte sui redditi, le trattenute obbligatorie operate sull'indennità di carica dei consiglieri regionali, in base agli artt. 1, 2 e 3 della L.R. Molise n. 10 del 1988, a titolo di contributo per la corresponsione dell'indennità di...»
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Corte costituzionale, ordinanza n. 383 del 6 dicembre 2001
«Manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale dell'art. 10, comma 1, lettera g), del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 597 (come modificato dall?art. 5, comma 1, della l. 13 aprile 1977, n. 114)...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 9899 del 27 maggio 2020
«In tema di prepensionamento, le ritenute applicabili all'assegno straordinario di sostegno al reddito di cui all'art. 5, comma 1, lett. b), d.m. n. 158 del 2000, avente la finalità di incentivare l'esodo con l'erogazione di un reddito pari al...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 33428 del 17 dicembre 2019
«In base alla regola di correttezza posta dall'art. 1175 c.c., l'obbligazione del debitore si estingue a seguito della mancata tempestiva presentazione all'incasso dell'assegno bancario da parte del creditore, che in tal modo, viene meno al suo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6217 del 31 marzo 2016
«Nel caso in cui il debitore eccepisca l'estinzione del debito per effetto dell'emissione di un assegno bancario negoziato in favore del creditore prenditore in una data significativamente anteriore a quella in cui il credito fatto valere in...»
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Cassazione civile, Sez. VI-2, ordinanza n. 15708 del 4 giugno 2021
«Il principio per cui, in caso di pagamento mediante una somma di denaro idonea all'estinzione del debito, spetta al creditore, che sostenga una diversa imputazione, allegare e provare l'esistenza del debito diverso, nonché la sussistenza delle...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18094 del 15 settembre 2015
«La quietanza liberatoria rilasciata a saldo di ogni pretesa deve essere intesa, di regola, come semplice manifestazione del convincimento soggettivo dell'interessato di essere soddisfatto di tutti i suoi diritti, e pertanto alla stregua di una...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 1572 del 22 gennaio 2019
«La dichiarazione che il creditore rilasci al debitore di avvenuta ricezione in pagamento di un assegno bancario non costituisce quietanza liberatoria in senso tecnico, a prescindere dal "nomen" che il dichiarante le abbia attribuito, trattandosi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15408 del 6 luglio 2006
«Ai sensi dell'art. 66 della legge cambiaria e dell'art. 58 della legge assegno, l'emissione o la trasmissione del titolo di credito non fa venir meno i diritti e le azioni derivanti dal rapporto causale sottostante, salvo che si dimostri che vi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 19801 del 12 luglio 2021
«In tema di caparra confirmatoria, nel caso in cui la parte inadempiente restituisca la somma versata a titolo di caparra alla controparte (nella specie, a mezzo di assegno bancario), non viene meno il diritto della parte adempiente a pretendere il...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 289 del 13 luglio 1994
«Il trattamento fiscale disposto a favore delle rendite vitalizie costituite a titolo oneroso dall'art. 33, terzo comma, del D.P.R. n. 42 del 1988 (con l'abbattimento al 60 per cento della base imponibile) trova la sua spiegazione sia nel fatto che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11437 del 24 marzo 1999
«L'assegno di divorzio, la cui corresponsione da parte di uno dei coniugi all'altro sia stata stabilita dal tribunale, su accordo delle parti, in unica soluzione ai sensi dell'art. 5, quarto comma, della legge n. 898 del 1970 (e successivamente - a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6301 del 30 marzo 2004
«Il terzo contraente ha soltanto la facoltà e non pure l'obbligo di controllare, ai sensi dell'art. 1393 c.c., i poteri di colui che si qualifichi rappresentante, sicché - in assenza di altri elementi che dimostrino che egli abbia agito senza la...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 525 del 15 gennaio 2020
«In tema di cd. nullità virtuale, la violazione di disposizioni inderogabili concernenti la validità del contratto è suscettibile di determinarne la nullità unicamente ove non sia altrimenti stabilito dalla legge. Pertanto, questo esito va escluso...»