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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3921 del 17 marzo 1989
«Nel reato continuato la pena è unica e pertanto le aggravanti ed attenuanti concernenti i reati satelliti rimangono prive di efficacia perché, per l'inscindibilità dell'aumento fino al triplo per la continuazione, non è possibile stabilire le...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3979 del 20 marzo 1989
«Per la realizzazione del reato di sequestro di persona, non occorre che la privazione della libertà sia attuata in modo da rendere assolutamente impossibile il recupero della libertà della vittima mediante autoliberazione: è sufficiente invero,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4240 del 22 marzo 1989
«Agli effetti della circostanza attenuante prevista dall'art. 62, n. 4 c.p. la durata del danno nel reato di furto assume rilevanza solo come elemento complementare — e non alternativo — di quello del valore della cosa sottratta. Ne consegue che,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4474 del 29 marzo 1989
«Il reato di falso giuramento della parte è configurabile ogni volta che vi sia contrasto fra quanto viene giurato e la verità obiettiva, non essendo rilevante che tale contrasto sia totale o parziale, e che il falso interessi uno o più punti della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 482 del 19 gennaio 1989
«La fattispecie della partecipazione alla associazione di tipo mafioso, prevista dall'art. 416 bis c.p. è a forma libera, perché il legislatore non descrive in modo particolare la condotta tipica, enunciandone le note che valgono a caratterizzarle,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5400 del 13 aprile 1989
«Mentre nel delitto di minaccia si prescinde dal fine prefissosi dall'agente, tale fine, invece, viene in considerazione nel delitto di violenza privata, in cui l'uso della minaccia (come della violenza) è diretto a coartare la volontà della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5423 del 13 aprile 1989
«Ai fini della sussistenza o meno del reato di violenza privata, la coazione deve ritenersi giustificata non solo quando ricorra una delle cause di giustificazione previste dagli artt. 51-54 c.p., ma anche quando la violenza o la minaccia sia...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 55 del 5 gennaio 1989
«In tema di tentativo di furto, l'attenuante del valore lieve può essere accordata solo ove sussista la certezza che il danno, che sarebbe derivato dal reato consumato, sarebbe stato di speciale tenuità. (Fattispecie di diniego, condiviso dalla...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 615 del 20 gennaio 1989
«L'elemento differenziale tra la rapina e il furto mediante strappo consiste nel fatto che nella prima la violenza è esercitata sulla persona e nel secondo esclusivamente sulla cosa. Ne consegue che sussiste il reato di rapina quando al fine di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 625 del 20 gennaio 1989
«In tema di sequestro di persona a scopo di estorsione, l'ingiusto profitto, cui deve essere finalizzata l'azione dell'agente si identifica in qualsiasi utilità, anche di natura non patrimoniale, che abbia rilevanza per il diritto e che costituisca...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6580 del 29 aprile 1989
«Il reato di associazione per delinquere di tipo mafioso, benché autonomo rispetto a quello dell'associazione per delinquere previsto dall'art. 416 c.p., ne costituisce un'ipotesi specifica, posto che la finalità perseguita con la pratica del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6728 del 3 maggio 1989
«La differenza tra il reato di associazione per delinquere e il concorso di più persone nel reato sta nel fatto che nella partecipazione criminosa l'accordo si esaurisce nella consumazione dei reati da realizzare, mentre nell'associazione per...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6949 del 9 maggio 1989
«Sebbene la norma di cui all'art. 633 c.p. (invasione di terreni o edifici) intenda tutelare non la proprietà in senso giuridico civilistico, bensì la posizione di fatto tra soggetto e bene, tuttavia si impone pur sempre, nel caso della imputazione...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8827 del 23 giugno 1989
«Il sindaco, qualora sussista l'urgente necessità di tutelare la salute pubblica o l'ambiente, può ordinare lo sgombero delle aree occupate da rifiuti in danno dei soggetti obbligati. All'uopo non è necessario che si tratti di rifiuti tossici o...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9082 del 3 luglio 1989
«La differenza tra il delitto di minaccia e quello di violenza privata va individuata nel fatto che mentre nella minaccia l'atto intimidatorio è fine a se stesso e per la sussistenza del reato è sufficiente che l'agente ponga in essere la condotta...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9384 del 5 luglio 1989
«Sussiste il reato di invasione di edificio pubblico nel caso in cui l'ingresso avvenga arbitrariamente ed in condizioni di divieto, né rileva la finalità perseguita dagli agenti, che, agli effetti dell'art. 633 c.p., può anche consistere...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10155 del 10 luglio 1990
«Ai fini della sussistenza del reato di estorsione, di cui all'art. 629 c.p., costituisce minaccia qualsiasi prospettazione di un danno ingiusto rilevante, e tale non può non considerarsi il rendere difficoltoso o ritardare il recupero della...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10757 del 27 luglio 1990
«In tema di reato continuato l'espressione «la più grave delle violazioni» non può essere limitata alla sola ipotesi in cui le più violazioni lesive del medesimo bene-interesse si differenziano per il titolo del reato, ma deve comprendere tutti gli...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10788 del 27 luglio 1990
«Il delitto di sequestro di persona concorre con quello di rapina quando la privazione della libertà personale della vittima di quest'ultimo reato si sia protratta anche dopo l'avvenuto impossessamento, ma per un tempo apprezzabile e senza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11690 del 21 agosto 1990
«La funzione dell'art. 254 disp. att. nuovo c.p.p. è solo quella di impedire che, dopo l'entrata in vigore del nuovo codice, vengano pronunciate o confermate in sede di impugnazione formule assolutorie non previste dalla nuova normativa. Ne...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 118 del 12 gennaio 1990
«La detenzione di carne avariata nel frigorifero destinato alla conservazione delle sostanze in commercio integra di per sé l'ipotesi del delitto di commercio di sostanze alimentari nocive, di cui all'art. 444 c.p., essendo necessario e sufficiente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11940 del 29 agosto 1990
«L'omissione di atto d'ufficio, di cui all'art. 328 c.p., si realizza con il mancato compimento di un atto rientrante nella competenza funzionale del pubblico ufficiale o dell'incaricato di pubblico servizio. Qualora per il compimento dell'atto sia...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12340 del 13 settembre 1990
«È ravvisabile il delitto di tentata estorsione nel caso in cui l'agente tenga un comportamento minaccioso, tale da incutere timore, attuato con la volontà di costringere un venditore concorrente — nella specie degli stessi prodotti ortofrutticoli...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12928 del 27 settembre 1990
«Il possesso di un'arma clandestina, in mancanza di elementi che possano indurre a ritenere il possessore autore del reato di cui l'arma è oggetto, è fatto in sé idoneo a costituire elemento probatorio preciso del delitto di ricettazione, dato che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13348 del 11 ottobre 1990
«L'art. 2, terzo comma, c.p. prevede le ipotesi in cui una legge posteriore al tempo del commesso reato modifichi la fattispecie incriminatrice anteriore, senza abolire l'incriminazione né crearne di nuove, e fissa il principio dell'applicabilità...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14368 del 2 novembre 1990
«Per aversi concorso di persone nel reato non basta la semplice adesione morale ad un programma criminoso poiché occorre comunque un apporto che produca un rafforzamento dell'attività criminosa dell'agente o un aiuto all'attività di costui.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14411 del 2 novembre 1990
«La simulazione di reato, di cui all'art. 367 c.p., è reato istantaneo che si perfeziona con la semplice denunzia idonea a provocare anche soltanto investigazioni e accertamenti da parte della P.G., onde la successiva ritrattazione non fa venir...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 14434 del 6 novembre 1990
«La prevedibilità o l'imprevedibilità dell'evento sono elementi estranei alla nozione di colpa accolta dal c.p., per la sussistenza del reato colposo, richiede esclusivamente una condotta antigiuridica che si ricolleghi con un nesso eziologico...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1454 del 2 febbraio 1990
«Il reato di sequestro di persona non richiede un dolo specifico, ma è sufficiente il dolo generico consistente nella consapevolezza di infliggere alla vittima la illegittima restrizione della sua libertà fisica intesa come libertà di locomozione.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15337 del 21 novembre 1990
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 388 capoverso c.p., il termine «elude» va inteso in senso lato, comprensivo di qualsiasi comportamento — positivo o negativo — ad evitare l'esecuzione del provvedimento del giudice civile....»