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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4131 del 24 novembre 1993
«Sulla revoca dell'indulto condizionato l'art. 674 c.p.p. nulla dispone in relazione al tipo di procedimento che deve essere adottato dal giudice dell'esecuzione competente a provvedere in tutti quei casi in cui la revoca stessa non sia stata...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10819 del 22 ottobre 1994
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 577 c.p. nella parte in cui, punendo con la pena dell'ergastolo ipotesi meno gravi di quelle originariamente punite con la pena di morte dall'art. 576 stesso codice —...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1079 del 1 febbraio 1995
«Eventuali irregolarità nella conduzione dell'interrogatorio dell'imputato devono essere immediatamente eccepite, al fine di fare valere nullità a norma dell'art. 182, comma secondo, c.p.p. (Nella fattispecie, è stato dedotto nel ricorso per...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3118 del 8 agosto 1997
«In caso di omessa notifica a uno dei due difensori dell'indagato dell'avviso della udienza di riesame si verifica una nullità a regime intermedio della procedura. Peraltro, qualora il difensore regolarmente avvisato concluda nel merito e l'altro...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 443 del 22 marzo 1993
«La parte che si presenti all'udienza camerale fissata dinanzi al tribunale della libertà per la discussione dell'istanza di riesame solo per far rilevare l'irregolarità della citazione ha diritto a un termine, ma tale da essere compatibile con la...»
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Cassazione penale, Sez. IV, ordinanza n. 287 del 20 aprile 1994
«La declaratoria da parte del pretore della nullità del decreto di citazione a giudizio per omessa notifica alla persona offesa, anche se frutto di errore, rende il decreto stesso improduttivo degli effetti ad esso collegati dalla legge sicché deve...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10210 del 14 marzo 2011
«Le sentenze del giudice amministrativo, ancorchè definitive, non vincolano quello penale ed una volta acquisite agli atti del dibattimento sono liberamente valutabili ai fini della decisione.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 24711 del 26 giugno 2002
«In tema di dichiarazioni provenienti da collaboratore di giustizia che abbia militato all'interno di un'associazione mafiosa, occorre tenere distinte le informazioni che lo stesso sia in grado di rendere in quanto riconducibili ad un patrimonio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6422 del 1 giugno 1994
«Il diritto alla prova riconosciuto alle parti dall'art. 190, primo comma, c.p.p., implica la corrispondente attribuzione del potere di escludere le prove manifestamente superflue ed irrilevanti, secondo una verifica di esclusiva competenza del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2333 del 24 febbraio 1994
«Nel giudizio abbreviato d'appello il giudice, ove lo ritenga assolutamente necessario ai fini della decisione, può disporre d'ufficio l'assunzione di nuove prove; le parti, invece, non hanno i normali poteri di disposizione della prova concessi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3977 del 2 dicembre 1997
«Gli atti investigativi compiuti dal difensore ai sensi dell'art. 38 att. c.p.p., essendo formati da un soggetto del procedimento nell'esercizio di una facoltà riconosciutagli dall'ordinamento al fine di essere esibiti dal giudice, che ha il dovere...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8803 del 8 luglio 1999
«In tema di impugnazione, il requisito della specificità dei motivi, richiesto espressamente dall'art. 581 c.p.p. a pena di inammissibilità, implica a carico della parte impugnata non solamente l'onere di dedurre le censure che intenda muovere su...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3460 del 19 marzo 1998
«Il vizio di difetto di correlazione tra accusa e sentenza presuppone che venga posto a base della decisione un fatto radicalmente trasformato rispetto a quello contenuto nella imputazione. Ciò significa, che il fatto ritenuto in sentenza, affinché...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9532 del 8 marzo 2002
«Ai fini della valutazione dei sufficienti indizi per l'autorizzazione all'intercettazione di conversazioni o comunicazioni telefoniche nell'ambito di un procedimento per delitti di criminalità organizzata, il divieto di utilizzazione delle notizie...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 14972 del 21 aprile 2005
«La sospensione del processo è un mezzo eccezionale cui il giudice deve fare ricorso solo quando la legge espressamente lo consenta e cioè quando la decisione dipende dalla risoluzione di una questione pregiudiziale costituzionale ovvero civile o...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16661 del 19 dicembre 1990
«In tema di valutazione della testimonianza, il sistema introdotto dal nuovo codice di procedura penale, separa nettamente la valutazione della testimonianza ai fini della decisione del processo in cui è stata resa e la persecuzione penale del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1048 del 1 febbraio 1992
«Appartiene alla competenza funzionale della Corte di cassazione la decisione in ordine alla sussistenza dei requisiti di ammissibilità dell'impugnazione, comunque qualificata dalla parte, proposta contro un provvedimento che sia unicamente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9531 del 23 luglio 1999
«In tema di valutazione delle dichiarazioni rese ex art. 210 c.p.p., il riscontro richiesto dalla legge non deve necessariamente consistere in una prova distinta della colpevolezza dell'incolpato, che renderebbe superflua la verifica delle...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12277 del 28 marzo 2002
«In tema di «giusto processo», la possibilità prevista dalla disciplina intertemporale di cui all'art. 26, comma 4, della legge 1 marzo 2001 n. 63, di utilizzazione delle dichiarazioni extradibattimentali già acquisite al fascicolo del dibattimento...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8739 del 21 febbraio 2003
«I divieti di lettura di cui all'art. 514 c.p.p., qualora non abbiano ad oggetto atti affetti da inutilizzabilità c.d. “patologica”, quale derivante da una loro assunzione contra legem, possono essere superati dall'accordo delle parti. (Nella...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5030 del 2 maggio 1994
«Qualora l'espletamento di una perizia venga affidato ad un collegio di tre periti e uno di costoro non prenda parte alle operazioni onde sia redatta e poi depositata ed utilizzata una perizia a due e non a tre, la perizia è da considerarsi...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2050 del 22 gennaio 2004
«Il procedimento per la riparazione dell'errore giudiziario, pur avendo connotazioni di natura civilistica, attiene comunque ad un rapporto obbligatorio di diritto pubblico, cui consegue un rafforzamento dei poteri officiosi del giudice, il quale,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7252 del 8 giugno 1999
«Poiché le norme contenute nell'art. 230 c.p.p. non esauriscono l'ambito di operatività consentito al consulente di parte, questi legittimamente può svolgere, al di fuori delle vere e proprie operazioni peritali, degli accertamenti e riferirne...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 177 del 10 gennaio 1992
«Nell'ipotesi di trasformazione del giudizio direttissimo in abbreviato, il secondo comma dell'art. 452 c.p.p. prevede, nel particolare caso dell'impossibilità della decisione allo stato degli atti, la possibilità di assumere nuovi elementi probatori.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9950 del 5 agosto 1999
«In tema di assegno bancario, la prova che l'emittente aveva avuto conoscenza della revoca dell'autorizzazione da parte dell'istituto di credito non può essere desunta dal verbale di protesto, che, di per sé, è idoneo a dimostrare soltanto che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9320 del 5 settembre 1995
«Le dichiarazioni rese da coimputati o da imputati di reato connesso o collegato nel corso delle indagini preliminari sono utilizzabili a fini di decisione, e non soltanto per le contestazioni a norma degli artt. 503, quarto comma, e 500, terzo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 39358 del 21 ottobre 2008
«In tema di prova documentale, le sentenze pronunciate dal giudice tributario, se non definitive, non hanno efficacia vincolante nel giudizio penale ; diversamente, una volta divenute irrevocabili, sono acquisibili agli atti del dibattimento e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11421 del 25 novembre 1995
«Atteso il disposto di cui all'art. 78, comma 2, att. c.p.p., in relazione all'art. 513 c.p.p., deve escludersi l'utilizzabilità di dichiarazioni di coimputato le quali siano state assunte d'iniziativa da organi di polizia di un Paese straniero.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1009 del 22 aprile 1994
«Non è consentita declaratoria di inammissibilità dell'istanza di riesame di un provvedimento di sequestro pur non proposta entro il decimo giorno dall'esecuzione del sequestro stesso quando l'istante abbia offerto la prova di avere conosciuto il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 734 del 1 aprile 1998
«Il termine perentorio di dieci giorni entro il quale, ai sensi dell'art. 309, commi nono e decimo, c.p.p. richiamati, in tema di sequestro probatorio, dall'art. 324, deve intervenire la decisione del tribunale del riesame è rispettato con il...»