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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2846 del 2 marzo 1999
«Pertanto, l'atto convertito deve avere i requisiti di sostanza e forma stabiliti ai fini della impugnazione che avrebbe dovuto essere proposta. (Fattispecie nella quale l'impugnazione proposta avverso sentenza inappellabile era stata qualificata...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12398 del 20 novembre 1992
«Ne consegue che il curatore, ove intenda impugnare per cassazione il provvedimento di liquidazione del proprio compenso, deve richiedere previamente al primo presidente della Corte di cassazione — non al giudice delegato, né al tribunale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3274 del 10 febbraio 2011
«Il procedimento per l'omologazione del concordato fallimentare - come disciplinato dall'art. 129 legge fall., nel testo introdotto dal d.l.vo 9 gennaio, n. 5 - non prevede l'impulso d'ufficio, bensì l'iniziativa di parte, mediante ricorso ex art....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14382 del 8 luglio 2005
«Pertanto, qualora detto pagamento avvenga a mani di soggetto fallito in epoca successiva alla dichiarazione di fallimento, risulta ad esso applicabile la previsione di inefficacia di cui all'art. 44 legge fall., indipendentemente dal fatto che la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2635 del 20 marzo 1999
«Deve considerarsi giuridicamente inesistente, con conseguente impossibilità di sanatoria, la notificazione a mezzo del servizio postale che, dalla relata, risulti essere stata eseguita da un soggetto “non identificabile” certamente estraneo...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7607 del 30 marzo 2010
«A seguito della sentenza n. 477 del 2002 della Corte costituzionale - secondo cui la notifica di un atto processuale si intende perfezionata, per il notificante, al momento della consegna del medesimo all'ufficiale giudiziario - la tempestività...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17748 del 30 luglio 2009
«In tema di notificazione a mezzo del servizio postale, il principio, derivante dalla sentenza n. 477 del 2002 della Corte costituzionale, secondo cui la notificazione a mezzo posta deve ritenersi perfezionata per il notificante con la consegna...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10837 del 11 maggio 2007
«La distinzione dei momenti di perfezionamento della notifica per il notificante e il destinatario dell'atto, risultante dalla giurisprudenza della Corte costituzionale, trova applicazione solo quando dall'intempestivo esito del procedimento...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 19508 del 29 settembre 2004
«In tema di notificazioni a mezzo del servizio postale, poiché a seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 477 del 2002, il perfezionamento si ha per verificato al momento della consegna dell'atto all'ufficiale giudiziario, in presenza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11072 del 15 luglio 2003
«A tale conclusione non osta la sentenza della Corte costituzionale n. 477 del 2002 — con la quale è stata dichiarata l'illegittimità costituzionale del combinato disposto dell'art. 149 c.p.c. e dell'art. 4, terzo comma, della legge 20 novembre...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5662 del 25 giugno 1997
«La nullità della notificazione può venir sanata, in conformità con quanto disposto della norma di cui all'art. 162 c.p.c. (applicabile anche al giudizio innanzi alla Corte di cassazione), mediante la sua rinnovazione, alla quale, peraltro, non è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 590 del 22 gennaio 1999
«Il regolamento di giurisdizione può essere chiesto nel procedimento possessorio anche prima della conclusione della fase sommaria; tuttavia la questione di giurisdizione che in tal modo si sottopone alle Sezioni Unite della Corte di cassazione non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 447 del 23 gennaio 1982
«L'esercizio del potere di sostituzione dell'istruttore della causa, conferito al presidente del tribunale o della corte d'appello dall'art. 174 c.p.c., non è censurabile con ricorso per cassazione non potendosi assoggettare a sindacato di...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, ordinanza n. 251 del 25 marzo 1988
«Conseguentemente è ammissibile l'istanza volta a sollecitare l'esercizio da parte della Suprema Corte del potere di revoca d'ufficio di un'ordinanza emessa in funzione della sospensione del processo nelle ipotesi indicate nell'art. 295 c.p.c....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14098 del 17 giugno 2009
«Il giudizio di indispensabilità della prova nuova in appello - previsto dall'art. 345, terzo comma, c.p.c. con riferimento al rito di cognizione ordinaria e dall'art. 437, secondo comma, in relazione al processo del lavoro - non attiene al merito...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2036 del 28 marzo 1980
«L'ordinanza che dichiara la decadenza della parte dal diritto di far escutere i testi per mancata citazione degli stessi è revocabile, in quanto non è compresa nel novero delle ordinanze reclamabili al collegio, e spetta esclusivamente al giudice...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24370 del 16 novembre 2006
«Il giudice del merito, che non è tenuto ad ammettere a valutare tutti i mezzi di prova dedotti dalle parti ove ritenga sufficientemente istruito il processo, ben può, nell'esercizio dei suoi poteri discrezionali insindacabili in cassazione, non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2647 del 25 maggio 1978
«Il relativo giudizio di valutazione, adeguatamente motivato, non è censurabile in cassazione, rientrando nell'apprezzamento di fatto del giudice di merito. (Nella specie, la Suprema Corte ha ritenuto viziata la motivazione del giudice di merito...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4881 del 8 marzo 1994
«Ne consegue che, una volta promosso e instaurato un giudizio di impugnazione, ogni difesa deve essere svolta in quel giudizio, in cui devono essere dedotti tutti gli eventuali motivi di gravame, compresi quelli inerenti a nullità per violazione di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4792 del 28 aprile 1992
«...mai sciolta, di motivazione, mentre successivamente e ritualmente il P.G. aveva proposto ricorso per cassazione. La Corte, dichiarata l'inammissibilità della dichiarazione de qua ha esaminato il ricorso del P.G., senza convertirlo in appello).»
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Cassazione penale, Sez. VI, ordinanza n. 2715 del 13 settembre 1994
«La regola secondo cui la sottoscrizione del ricorso per cassazione deve essere autenticata - a pena di inammissibilità - da difensore iscritto nell'albo speciale della Corte di cassazione, vale nei soli casi in cui l'impugnazione sia presentata a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11436 del 1 agosto 2002
«L'art. 365 del c.p.c., che impone che il ricorso per cassazione sia sottoscritto per la parte da difensore munito di procura speciale, non trova applicazione allorquando la stessa parte ricorrente o la persona che agisca per suo conto avendo il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12463 del 10 novembre 1999
«Il suddetto procedimento è, tuttavia, dalla legge previsto come applicabile anche a taluni rapporti di natura processuale (come la tutela, la custodia e l'amministrazione giudiziaria dei beni immobili esecutati o assoggettati a sequestro, la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21727 del 11 ottobre 2006
«Allorquando sussista una situazione che, in ragione di nessi tra procedimenti pendenti avanti allo stesso ufficio giudiziario, riconducibili alle fattispecie di cui agli artt. 273 o 274 c.p.c., avrebbe dovuto giustificare la rimessione al capo...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 18125 del 13 settembre 2005
«L'istituto della riunione di procedimenti relativi a cause connesse, previsto dall'art. 274 c.p.c., in quanto volto a garantire l'economia ed il minor costo dei giudizi, oltre alla certezza del diritto, risulta applicabile anche in sede di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 18510 del 14 settembre 2004
«Pertanto, detto giudice non può risolvere quelle questioni in senso diverso con la sentenza definitiva e, ove lo faccia, il giudice del gravame, anche di legittimità, può rilevare d'ufficio la violazione del giudicato interno originante dalla...»
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Cassazione penale, Sez. II, ordinanza n. 1143 del 5 aprile 1995
«La Corte di cassazione ha dichiarato inammissibile tale impugnazione, in quanto l'estrazione delle copie era da ritenersi illegittima per difetto di un legittimo provvedimento di sequestro e tale illegittimità si comunicava al successivo sequestro...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5966 del 18 maggio 1988
«La valutazione delle prove della volontà omicida costituisce un giudizio di fatto che non può essere sindacato dalla Corte di cassazione quando sia sorretto da logica e adeguata motivazione.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4052 del 28 aprile 1994
«Qualora in appello non sia stata ordinata, in contrasto col disposto dell'art. 291 c.p.c., la rinnovazione dell'atto introduttivo del giudizio di gravame — nullo perché eseguito in luogo diverso da quello prescritto dall'art. 330 c.p.c. — la Corte...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1720 del 7 febbraio 2001
«La cassazione, anche se con rinvio, della sentenza non definitiva, che abbia pronunziato positivamente sull'an debeatur, comporta la caducazione della sentenza sul quantum, dipendendo quest'ultima totalmente dalla prima e tenendo conto che essa,...»