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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 19577 del 24 settembre 2007
«Qualora il progetto di divisione di una comunione ereditaria sia stato dichiarato esecutivo con l'ordinanza di cui all'art. 789 c.p.c., la quale ha posto le spese del procedimento a carico di tutti i condividenti pro quota tale provvedimento non...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 44379 del 16 dicembre 2010
«In tema di truffa, l'ottenimento con generalità false dell'apertura di un conto corrente bancario può costituire ingiusto profitto con correlativo danno della banca costituito dalla sostanziale assenza della benché minima garanzia di affidabilità...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 34210 del 12 ottobre 2006
«La falsa attestazione del pubblico dipendente, circa la presenza in ufficio riportata sui cartellini marcatempo o nei fogli di presenza, è condotta fraudolenta, idonea oggettivamente ad indurre in errore l'amministrazione di appartenenza circa la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3615 del 30 gennaio 2006
«La truffa ai danni dello Stato per percezione di prestazioni indebite di finanziamenti e contributi, erogati in ratei periodici, è reato a consumazione prolungata, perché il soggetto agente manifesta sin dall'inizio la volontà di realizzare un...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 19302 del 26 aprile 2004
«Attesa la funzione dei cosiddetti «cartellini segnatempo» di costituire prova della continuativa presenza del dipendente sul luogo di lavoro nel tempo compreso tra l'ora d'ingresso e quella di uscita, deve ritenersi che, indipendentemente dalla...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3625 del 21 marzo 1988
«Il reato di truffa presuppone la sussistenza di un rapporto patrimoniale tra il soggetto attivo e quello passivo. Di conseguenza l'azione tesa ad evitare l'applicazione di una sanzione pecuniaria da parte dello Stato non rientra nello schema...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3541 del 14 febbraio 2014
«La proposizione dell'impugnazione tardiva ai sensi dell'art. 327, secondo comma, cod. proc. civ. è idonea a fare venire meno il giudicato in precedenza formatosi, qualora il giudice del gravame la riconosca ammissibile, con la conseguenza che ove...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11308 del 22 maggio 2014
«Il ricorso per cassazione in cui manchi completamente l'esposizione dei fatti di causa e del contenuto del provvedimento impugnato è inammissibile; tale mancanza non può essere superata attraverso l'esame delle censure in cui si articola il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3786 del 18 febbraio 2014
«In tema di espropriazione forzata, l'ordinanza con cui il giudice dell'esecuzione disponga il pagamento della somma ricavata a favore del solo creditore pignorante, in assenza di intervento di altri creditori, ai sensi dell'art. 510, primo comma,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6335 del 29 gennaio 1999
«Poiché la struttura del delitto di truffa non postula l'identità tra la persona offesa dal reato e quella indotta in errore e, quindi, il reato sussiste pur in assenza di tale identità, sempre che gli effetti dell'inganno e della condotta...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1650 del 27 gennaio 2014
«In assenza di opposizione, il decreto ingiuntivo acquista efficacia di giudicato formale e sostanziale solo nel momento in cui il giudice, dopo averne controllato la notificazione, lo dichiari esecutivo ai sensi dell'art. 647 cod. proc. civ. Tale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2295 del 16 aprile 1981
«A differenza del termine per la riassunzione del processo in caso di sospensione necessaria, che è espressamente definito perentorio dal legislatore (art. 297 c.p.c.), quello previsto per la riassunzione in caso di sospensione facoltativa o su...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8764 del 7 marzo 2005
«Non concretizza il reato di appropriazione indebita, nè, eventualmente quello di furto, la violazione dell'obbligo di custodia dei beni da parte dell'obbligato, in assenza della prova di comportamenti dolosamente preordinati a favorirne...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 15879 del 16 aprile 2008
«Le norme incriminatrici dell'infedeltà patrimoniale (art. 2634 c.c.) e dell'appropriazione indebita (art. 646 c.p.) sono in rapporto di specialità reciproca. L'infedeltà patrimoniale tipizza la necessaria relazione tra un preesistente conflitto di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4018 del 23 febbraio 2000
«Il fatto che taluno, essendo cointestatario a firma disgiunta di un conto corrente bancario, possa prelevare, con il consenso espresso o tacito degli altri intestatari, somme eccedenti la propria quota, non è di ostacolo alla configurabilità a suo...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11148 del 31 ottobre 2000
«In tema di appropriazione di cosa smarrita, per l'affermazione della penale responsabilità, occorre accertare che il soggetto abbia manifestato nei confronti della cosa rinvenuta la volontà di comportarsi uti dominus; tale volontà va esclusa non...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 45569 del 26 novembre 2009
«Il possesso e/o l'uso di un assegno al di fuori delle regole che ne disciplinano la circolazione costituisce elemento di prova, per conformità ai criteri logici e giuridici, del reato di ricettazione, in assenza di plausibili giustificazioni in...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 26063 del 22 giugno 2009
«Integra la condotta del reato di ricettazione la disponibilità di cosa proveniente da reato, che ben fa presumere, in assenza di prova contraria, l'esistenza di una relazione di fatto con la cosa stessa.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3211 del 10 marzo 1999
«In tema di ricettazione, la prova del verificarsi del delitto che costituisce antecedente necessario di quello di ricettazione, non presuppone un giudiziale accertamento né l'individuazione del responsabile, bastando che il fatto risulti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 857 del 29 marzo 1994
«Atteso il carattere di reato istantaneo che deve riconoscersi alla ricettazione, la quale si consuma all'atto della ricezione della cosa proveniente da delitto, nessun rilievo può essere attribuito, ai fini della determinazione della competenza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 25045 del 1 luglio 2002
«In tema di molestia o disturbo alle persone, la norma dell'art. 660 c.p. mira a prevenire il turbamento della pubblica tranquillità attuato mediante l'offesa alla quiete privata, e la relativa contravvenzione è procedibile d'ufficio. Ne consegue...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11208 del 9 novembre 1994
«Con la disposizione prevista dall'art. 660 c.p. il legislatore, attraverso la previsione di un fatto recante molestia alla quiete di un privato, ha inteso tutelare la tranquillità pubblica per l'incidenza che il suo turbamento ha sull'ordine...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7032 del 3 giugno 1999
«In tema di omessa custodia di animali, tra i destinatari del precetto di cui all'art. 672 c.p. è innanzitutto, anche se non esclusivamente, il proprietario dell'animale pericoloso, il quale non è esonerato da responsabilità in caso di provvisoria...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9866 del 20 novembre 1996
«L'obbligo giuridico del proprietario di rimuovere il pericolo derivante dalla minacciante rovina di parti comuni di un edificio — la cui violazione integra il reato contravvenzionale di cui all'art. 677 c.p. — è del tutto indipendente dalla causa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 35144 del 18 ottobre 2002
«Per la sussistenza dell'elemento soggettivo della contravvenzione di cui all'art. 677 c.p. (omissione di lavori in edifici o costruzioni che minacciano rovina) è necessaria quella volontà cosciente e libera, cui è condizionata, a norma dell'ultimo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3503 del 17 marzo 2000
«Il reato di cui all'art. 679 c.p. (omessa denuncia di materie esplodenti) deve ritenersi assorbito in quello di cui all'art. 678 stesso codice, non essendo logicamente esigibile che chi detiene materie esplodenti a scopo di commercio senza la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 31571 del 26 settembre 2006
«È configurabile il reato previsto dall'art. 681 c.p. (apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo o trattenimento) ogniqualvolta l'agente organizzi un pubblico spettacolo in assenza di licenza e delle prescrizioni ad essa inerenti ovvero...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 17665 del 2 settembre 2004
«In tema di regolamento di competenza, nel caso in cui, nel procedimento davanti al tribunale in composizione monocratica, il giudice abbia ordinato, ai sensi dell'art. 281 sexies c.p.c., la discussione orale della causa e abbia pronunciato...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24630 del 3 dicembre 2010
«In tema di presupposti dimensionali per l'esonero dalla fallibilità del debitore, nel computo dei ricavi, ai fini del riconoscimento della qualifica di piccolo imprenditore, il triennio cui si richiama il legislatore nell'art. 1, comma 2, lett....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4455 del 28 marzo 2001
«Ai fini della decorrenza del termine annuale dalla cessazione dell'attività, entro il quale, ai sensi dell'art. 10 L. fall., può essere dichiarato il fallimento dell'imprenditore, il principio della effettività, alla cui stregua l'acquisizione...»