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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 32705 del 23 luglio 2014
«Ai fini della consumazione del reato di cui all'art. 336 c.p., l'idoneità della minaccia posta in essere per costringere il pubblico ufficiale a compiere un atto contrario ai propri doveri deve essere valutata con un giudizio "ex ante", tenendo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7992 del 23 febbraio 2015
«In tema di rapporti tra le fattispecie previste dagli artt. 336 e 337 cod. pen., quando la violenza o la minaccia dell'agente nei confronti del pubblico ufficiale è posta in essere durante il compimento dell'atto d'ufficio, per impedirlo, si ha...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37041 del 26 settembre 2003
«Per integrare il delitto di resistenza a pubblico ufficiale è sufficiente che l'uso della violenza e della minaccia intralci l'atto di ufficio o servizio svolto dal pubblico ufficiale e l'autore del reato abbia come obiettivo di indurre questi ad...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7928 del 29 febbraio 2012
«L'esimente della reazione agli atti arbitrari del pubblico ufficiale (art. 4 del D.Lgt n. 288 del 1944) è integrata ogni qual volta la condotta dello stesso pubblico ufficiale, per lo sviamento dell'esercizio di autorità rispetto allo scopo per...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34089 del 8 agosto 2003
«L'esimente prevista dall'art. 4 del D.L.L. 14 settembre 1944 n. 288 non si identifica con l'attenuante della provocazione, ma richiede presupposti e condizioni ben diverse. Essa è inapplicabile in relazione alle sole modalità esecutive...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7014 del 14 giugno 2000
«Perché l'atto del pubblico ufficiale possa dirsi arbitrario ai fini del riconoscimento della scriminante di cui all'art. 4 D.L.vo Lgt. 14 settembre 1944, n. 288, non basta che esso sia posto in essere contra legem, ma è necessaria la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11897 del 12 dicembre 1992
«L'art. 337 c.p. (resistenza a un pubblico ufficiale) non esige, a differenza dell'art. 336 stesso codice (violenza o minaccia a un pubblico ufficiale), che la violenza o la minaccia sia usata sulla persona del pubblico ufficiale, ma richiede...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 24554 del 5 giugno 2013
«Il delitto di resistenza a pubblico ufficiale assorbe soltanto quel minimo di violenza che si concretizza nella resistenza opposta al pubblico ufficiale che sta compiendo un atto del proprio ufficio, non anche degli ulteriori atti violenti che,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 52005 del 12 dicembre 2014
«Gli ufficiali ed agenti della Polizia di Stato sono considerati in servizio permanente nel senso che non cessano dalla loro qualifica di pubblici ufficiali pur se liberi dal servizio, essendo anche in tali circostanze tenuti ad esercitare le...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 39368 del 30 settembre 2015
«Non integra il reato di violazione di sigilli, l'asportazione da veicolo assoggettato a sequestro amministrativo del foglio o cartello adesivo apposto sullo stesso e recante l'indicazione del disposto sequestro a norma dell'art. 394, comma nono,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 24684 del 11 giugno 2015
«Ai fini della configurabilità del reato previsto dall'art. 349 c.p., non occorre che i sigilli siano stati materialmente apposti, né tanto meno che gli stessi siano stati oggetto di rottura o di rimozione, essendo sufficiente l'esistenza di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3133 del 23 gennaio 2014
«...manifesta la volontà dello Stato di garantire la cosa sequestrata contro ogni atto di disposizione o manomissione da parte di persona non autorizzata. (Fattispecie in cui era stato apposto un cartello con l'indicazione dell'avvenuto sequestro).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11005 del 12 marzo 2009
«Il reato di turbata libertà degli incanti non è configurabile, neanche nella forma del tentativo, prima che la procedura di gara abbia avuto inizio, ossia prima che il relativo bando sia stato pubblicato, dovendosi ritenere carente in tale...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 46200 del 19 dicembre 2005
«Il delitto di turbata libertà degli incanti concorre materialmente con il delitto di tentata estorsione allorché le minacce dirette a limitare la libertà di partecipazione alla gara siano rivolte ad un soggetto diverso dal destinatario delle...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9525 del 21 agosto 1998
«Alla stregua della lettera e della ratio della fattispecie di inadempimento di contratti di pubbliche forniture, descritta dall'art. 355 c.p., il requisito della necessità delle cose od opere per uno stabilimento pubblico o per un pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6685 del 4 giugno 1992
«La funzione probatoria del registro delle lezioni non può essere limitata all'anno accademico al quale il registro si riferisce, ma ha (in carenza di dati normativi che ne restringono la portata) la ben più ampia estensione anche temporale di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 249 del 9 marzo 1992
«La L. 26 aprile 1990, n. 86, ha ampliato la nozione di incaricato di pubblico servizio, correlandola all'attività in concreto espletata dall'agente, indipendentemente dal suo ruolo giuridico e di un effettivo rapporto di subordinazione con l'ente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5575 del 13 maggio 1998
«Ai sensi dell'art. 357 c.p., è pubblico ufficiale non solo colui il quale con la sua attività concorre a formare quella dello Stato o degli altri enti pubblici, ma anche chi è chiamato a svolgere attività avente carattere accessorio o sussidiario...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2036 del 5 marzo 1997
«Ai fini della nozione di pubblico ufficiale, non rileva il rapporto di dipendenza del soggetto rispetto allo Stato o ad altro ente pubblico, ma è richiesto soltanto l'esercizio effettivo di una pubblica funzione. Tale deve essere considerata...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7487 del 10 giugno 1999
«L'attribuzione a taluno della qualità di «funzionario di fatto», ai fini penalistici, presuppone l'effettività e non la mera apparenza dello svolgimento, senza valido titolo, di una pubblica funzione; ciò in linea con la nozione di pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10140 del 10 marzo 2015
«Il principio di correlazione tra contestazione e sentenza è funzionale alla salvaguardia del diritto di difesa dell'imputato; ne consegue che la violazione di tale principio è ravvisabile quando il fatto ritenuto nella decisione si trova, rispetto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1918 del 17 febbraio 1994
«Alla stregua della vigente normativa, anche lo statuto penale dei dipendenti dell'Ente «Ferrovie dello Stato» si diversifica in ragione delle attività concretamente esercitate: sarà quello del pubblico ufficiale se il soggetto esercita poteri...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8797 del 24 febbraio 2003
«Con la trasformazione dell'ente pubblico economico «Poste Italiane» in società per azioni, non è più configurabile l'aggravante inerente alla natura pubblica della persona offesa dal reato di truffa, in quanto la natura eventualmente pubblica del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 38466 del 22 settembre 2015
«...Corte ha ritenuto immune da censure l'attribuzione della qualifica al direttore di un centro studi riconosciuto dalla Regione Sicilia, ove venivano rilasciati diplomi ideologicamente falsi a soggetti che mai avevano sostenuto l'esame di Stato).»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3004 del 5 marzo 1999
«Il dolo dei delitti di falso è generico; pertanto è sufficiente la consapevolezza della immutatio veri e non è richiesto l'animus nocendi vel decipiendi. Tuttavia, esso deve essere provato, e va escluso tutte le volte che la falsità risulti essere...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8161 del 24 giugno 1999
«Va riconosciuta la qualità di pubblici ufficiali ai membri del Comitato degli investimenti costituito all'interno del Consiglio di amministrazione della Direzione generale degli Istituti di previdenza del Ministero del tesoro i quali, preposti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5816 del 18 maggio 1995
«Gli allievi della scuola di polizia, espletando attività solo discente, non sono ancora investiti di pubbliche funzioni e solo quando vengono mandati in servizio di ordine pubblico investono tali funzioni in quanto manifestano la volontà dello...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 45 del 10 gennaio 1986
«In caso di truffa ai danni di un ente locale gestore diretto di una casa da gioco, pur avendo l'attività inerente alla gestione natura esclusivamente privatistica, è ravvisabile l'aggravante del fatto commesso a danno dello Stato o di un altro...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 138 del 18 gennaio 1994
«L'art. 358 c.p. accoglie una nozione oggettiva di pubblico servizio, emergente dalla disciplina normativa dell'attività oggettivamente considerata, indipendentemente dal fatto che il suo esercizio sia affidato allo Stato o ad altri soggetti,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12329 del 13 settembre 1990
«...sovrana dello Stato o di altro ente pubblico presso il quale è chiamato ad esplicare mansioni autoritarie (deliberanti, consultive, esecutive) o anche aventi carattere accessorio attinenti all'attuazione dei fini istituzionali dei predetti enti.»