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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13613 del 22 luglio 2004
«In tema di interpretazione della volontà delle parti, all'accordo conciliativo di una controversia si applicano le norme sulla transazione, tra cui l'art. 1967 c.c., con la conseguenza che per l'individuazione dell'oggetto di essa, ed in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5344 del 26 aprile 2000
«In tema di assicurazione obbligatoria della responsabilità civile derivante dalla circolazione di veicoli a motore, l'onere imposto al danneggiato dall'art. 22 della L. n. 990 del 1969 della preventiva richiesta di risarcimento all'assicuratore ha...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1787 del 3 marzo 1999
«La disposizione contenuta nell'art. 1967 c.c., per cui la transazione deve essere provata per iscritto, non consente che elementi costitutivi del contratto di transazione (fra i quali la reciprocità delle concessioni), siano desunti per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6825 del 13 luglio 1998
«In materia di transazione stragiudiziale, nei casi in cui l'atto scritto è richiesto ad probationem tantum , l'accettazione di essa può essere operata, dalla parte che non abbia sottoscritto il relativo contratto, anche per facta concludentia,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4542 del 16 maggio 1996
«La transazione richiede la forma scritta (atto pubblico o scrittura privata) ad substantiam solo quando riguardi uno dei rapporti considerati dall'art. 1350 n. 12 c.c. Negli altri casi, in cui lo scritto è richiesto ad probationem, la prova...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9525 del 12 agosto 1992
«Qualora la forma scritta sia richiesta ad probationem , come per la transazione (art. 1967 c.c.) che non riguardi gli specifici rapporti indicati dall'art. 1350, n. 12 c.c., e lo scritto sia, quindi, requisito di forma della prova, e non...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17015 del 2 agosto 2007
«Ai fini dell'annullamento della transazione per errore, rileva il solo errore di diritto sulla situazione costituente il presupposto della res controversa e quindi su un antecedente logico della transazione e non quello che cade su una questione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5141 del 3 aprile 2003
«Poiché, ai sensi dell'art. 1969 c.c., è rilevante il solo errore di diritto sulla situazione costituente presupposto della res controversa e quindi antecedente logico della transazione, e non quello che cade su una questione che sia stata...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6582 del 12 dicembre 1981
«La determinazione degli arbitri irrituali, che si concreti in un negozio avente natura transattiva, non è impugnabile per errore di diritto e tale è anche quello concernente l'individuazione della disciplina collettiva privatistica da essi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1465 del 16 marzo 1981
«L'errore di diritto non è invocabile come motivo di annullamento della transazione solo se cade su questione che è stata oggetto di controversia fra le parti caput controversum , mentre se riguarda questione estranea all'oggetto della lite...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 730 del 14 marzo 1973
«La transazione non è impugnabile per errore se questo cade sull'oggetto della lite transatta: ma se l'errore riguarda un fatto estraneo al caput controversum , proprio perché su tale fatto non vi è transazione, non si pone una questione di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3984 del 22 aprile 1999
«A norma dell'art. 1970 c.c., la transazione non può essere impugnata per causa di lesione, in quanto la considerazione dei reciproci sacrifici e vantaggi derivanti dal contratto ha carattere soggettivo, essendo rimessa all'autonomia negoziale...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 712 del 23 gennaio 1997
«L'annullamento della transazione su pretesa temeraria ai sensi dell'art. 1971 c.c., presuppone che la pretesa fatta valere dalla parte nei cui confronti si chieda l'annullamento sia assolutamente ed obiettivamente infondata, e ciò in aderenza alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4448 del 13 maggio 1996
«Poiché il presupposto della res dubia che caratterizza la transazione, è costituito non dall'incertezza obiettiva circa lo stato di fatto e diritto, ma dalla sussistenza di discordanti valutazioni in ordine alle correlative situazioni giudiziali...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2730 del 9 marzo 1995
«Ai fini della qualificabilità come transazione dell'accordo intervenuto, nell'assicurazione contro i danni, tra assicuratore e assicurato-danneggiato circa l'indennizzo a quest'ultimo dovuto, è sufficiente che sussistano tra le parti difformità di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6703 del 10 luglio 1998
«Mentre, ai sensi del comma 2 dell'art. 1972 c.c., la transazione fatta relativamente ad un titolo nullo è annullabile e la relativa richiesta è rimessa esclusivamente alla parte che ignorava la causa di nullità del titolo, la nullità o...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7553 del 27 agosto 1994
«L'art. 1972, comma 1, c.c. sancisce la nullità della transazione soltanto se questa ha ad oggetto un contratto nullo per illiceità della causa o del motivo comune ad entrambe le parti e non quando si tratta di contratto nullo per mancanza di uno...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11871 del 2 novembre 1992
«In tema di transazione — la quale, salvo che abbia ad oggetto uno dei rapporti considerati dall'art. 1350, n. 12, c.c., esige la forma scritta solo ad probationem (con la conseguenza che la prova dell'accordo transattivo può essere data non solo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2082 del 30 marzo 1984
«La transazione relativa a un titolo invalido è nulla soltanto se stipulata con riferimento ad un contratto illecito; in ogni altro caso è, invece, annullabile, ed il relativo vizio, pertanto, è rilevabile soltanto se tempestivamente dedotto o...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11471 del 18 novembre 1997
«Affinché una transazione sia validamente conclusa è necessario, da un lato, che essa abbia ad oggetto una res dubita , e cioè cada sopra un rapporto giuridico avente, almeno nell'opinione delle parti, carattere d'incertezza e, dall'altro lato,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5138 del 3 aprile 2003
«A norma dell'art. 1975 c.c., i documenti ignoti al tempo della transazione e scoperti successivamente non hanno influenza, salvo il solo caso di occultamento, quando la transazione sia stata «generale», cioè posta in essere relativamente ad una...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24377 del 16 novembre 2006
«Nell'ipotesi in cui un rapporto venga fatto oggetto di una transazione e questa non abbia carattere novativo, la mancata estinzione del rapporto originario discendente da quel carattere della transazione significa non già che la posizione delle...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8983 del 29 aprile 2005
«La transazione, pur modificando la fonte del rapporto obbligatorio preesistente, non ne determina necessariamente l'estinzione, potendo configurarsi tanto in forma novativa, quanto non novativa, e con la prima soltanto delle quali creando le parti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5306 del 1 giugno 1999
«La cessione dei beni proposta con la istanza di concordato preventivo non si perfeziona già con il deposito di essa o — quantomeno — con il decreto di ammissione assecondato dalla pubblicità prevista dall'art. 166 della legge fallimentare, e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5177 del 2 giugno 1990
«Con il contratto di cessione dei beni ai creditori viene attribuito ai cessionari soltanto un potere di disposizione finalizzato alla liquidazione ed al riparto per cui il debitore cedente conserva la titolarità e l'esercizio diretto delle azioni...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4135 del 25 giugno 1981
«Il contratto previsto dall'art. 1977 c.c. — che, anche se non attua immediatamente una solutio , ha una funzione solutoria, attenendo la sua causa al soddisfacimento dei crediti — è caratterizzato dall'intento, comune al cedente ed ai...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5245 del 10 marzo 2006
«In tema di promessa di pagamento e ricognizione di debito, una volta che il debitore abbia fornito la prova dell'inesistenza o dell'estinzione del debito relativo al rapporto fondamentale indicato dal creditore (ovvero dallo stesso debitore,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6191 del 22 marzo 2005
«In tema di promessa di pagamento, i limiti alla prova testimoniale, desumibili dall'art. 2556, primo comma, c.c. (in forza del quale i contratti aventi ad oggetto il trasferimento della proprietà o del godimento di un'azienda debbono essere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18311 del 1 dicembre 2003
«La ricognizione di debito, al pari della promessa di pagamento, non costituisce autonoma fonte di obbligazione, ma ha soltanto effetto conservativo di un preesistente rapporto fondamentale, realizzandosi ai sensi dell'art. 1988 c.c. — nella cui...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3173 del 17 marzo 1993
«La promessa di pagamento cosiddetta titolata, cioè facente riferimento al rapporto fondamentale, quale è quella che abbia per oggetto il versamento di una provvigione per attività di mediazione in relazione alla conclusione di un determinato...»