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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 22585 del 3 ottobre 2013
«...rilevante con l'ente stesso (amministratori, funzionari o dipendenti), le quali, per la posizione di "protezione" rispettivamente rivestita, siano in condizione di adottare le misure preventive necessarie ad evitare la consumazione dell'illecito.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23915 del 22 ottobre 2013
«In tema di illecito aquiliano perché rilevi il nesso di causalità tra una condotta e l'evento lesivo deve ricorrere, secondo la combinazione dei principi della "condicio sine qua non" e della causalità efficiente, la duplice condizione che si...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 795 del 15 gennaio 2013
«...c.p.c., la sentenza che, dopo avere affermato, nella motivazione, che la vittima di un fatto illecito aveva concorso nella misura del 50% a concausare il danno, nel dispositivo aveva condannato il responsabile a risarcirle integralmente il danno).»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15491 del 8 luglio 2014
«...vittima di un sinistro stradale costituisce danno non patrimoniale, risarcibile "iure proprio" in favore di tali soggetti, ove sia adeguatamente provato il nesso causale tra la menomazione dello stato di salute dei medesimi ed il fatto illecito.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20192 del 25 settembre 2014
«L'unicità del fatto dannoso richiesta dall'art. 2055 cod. civ. ai fini della configurabilità della responsabilità solidale degli autori dell'illecito va intesa in senso non assoluto, ma relativo, in coerenza con la funzione propria di tale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20548 del 30 settembre 2014
«In tema di risarcimento del danno da illecito, il principio della "compensatio lucri cum damno" trova applicazione unicamente quando sia il pregiudizio che l'incremento patrimoniale siano conseguenza del medesimo fatto illecito, sicché non può...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21396 del 10 ottobre 2014
«In materia di fatto illecito extracontrattuale, il danno da ritardato adempimento dell'obbligazione risarcitoria va liquidato applicando un saggio di interessi scelto in via equitativa dal giudice o sulla semisomma (e cioè la media) tra il credito...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21408 del 10 ottobre 2014
«La P.A. è responsabile per il fatto illecito dei propri dipendenti se sussista un nesso di occasionalità necessaria tra la condotta causativa del danno e le funzioni esercitate dal dipendente, che ricorre quando il dipendente non abbia agito quale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21426 del 10 ottobre 2014
«...fornire la prova delle concrete ed oggettive condizioni atte a connotare il fatto come illecito, in quanto antigiuridico, mentre incombe all'amministrazione la prova di aver adottato, in ogni caso, tutte le misure idonee a prevenire il danno.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 22344 del 22 ottobre 2014
«In tema di responsabilità da illecito omissivo del gestore di impianto sciistico, l'omittente risponde del danno derivato a terzi non solo quando debba attivarsi per impedire l'evento in base ad una norma specifica o ad un rapporto contrattuale,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 25848 del 9 dicembre 2014
«Nel giudizio di risarcimento del danno cagionato da un fatto illecito, l'appello del danneggiato, inteso ad ottenere una somma maggiore di quella liquidata in suo favore a titolo risarcitorio, legittima il responsabile, assicurato contro i rischi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26277 del 15 dicembre 2014
«...dell'illecito e, dunque, anche se la violazione delle regole di imparzialità, correttezza e buon andamento sia stata determinata da un errore scusabile nell'applicazione della legge (in ipotesi, l'art. 17 della legge 6 agosto 1967, n. 765).»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1238 del 23 gennaio 2015
«In tema di tutela possessoria, qualora la reintegrazione o la manutenzione del possesso richieda, per il ripristino dello stato dei luoghi, la demolizione di un'opera in proprietà o possesso di più persone, il comproprietario o compossessore non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20932 del 16 ottobre 2015
«In tema di responsabilità aquiliana, costituisce "danno risarcibile" qualunque pregiudizio che, senza il fatto illecito, non si sarebbe verificato, a prescindere dalla sua prevedibilità. (Principio affermato in relazione ad una fattispecie in cui...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21087 del 19 ottobre 2015
«...dai congiunti della vittima di un illecito mortale, riducendo il "quantum" del risarcimento ritenendolo semplicemente eccessivo), rendendo impossibile il controllo dell'"iter" logico seguito dal giudice di merito nella relativa quantificazione.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 25219 del 15 dicembre 2015
«...pretese di natura giuridica ma arrechi, col proprio comportamento illecito, pregiudizio al godimento materiale del conduttore, la molestia è di fatto e il conduttore può agire direttamente contro di lui ai sensi dell'art. 1585, comma 2, c.c..»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18782 del 26 settembre 2016
«In tema di litisconsorzio facoltativo (nella specie, sussistente tra più soggetti danneggiati a seguito di un unico fatto illecito), la possibilità di agire unitamente nel medesimo processo in ragione della connessione delle domande non può essere...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 20444 del 11 ottobre 2016
«...di causalità con il fatto illecito, né preclude la successiva dichiarazione di infondatezza della pretesa risarcitoria, ove si verifichi che i pregiudizi lamentati non si siano prodotti o non siano riconducibili al comportamento del responsabile.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 20692 del 13 ottobre 2016
«In tema di responsabilità da fatto illecito, il carattere solidale dell'obbligazione risarcitoria, escludendo la configurabilità di un rapporto unico ed inscindibile tra i soggetti che abbiano concorso nella produzione del danno, comporta, sul...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 278 del 5 febbraio 1969
«Per effetto dell'intervento di cause estintive, il fatto non è più penalmente sanzionabile; cessa, cioè, il suo carattere antigiuridico, dal punto di vista del diritto penale, pur permanendo gli altri effetti del fatto, inteso in senso...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4287 del 26 maggio 1986
«In tema di rapporto di causalità ai sensi dell'ultimo comma dell'art. 41 c.p., secondo cui «le disposizioni precedenti si applicano anche quando la causa preesistente, simultanea o sopravvenuta consiste nel fatto illecito altrui», il nesso di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7400 del 11 luglio 1986
«La sottrazione, con violenza o minaccia, di denaro o altra cosa mobile alla vittima, costituisce rapina e non esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza alla persona, quando la pretesa nasca da un fatto illecito e non possa, quindi,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 14401 del 26 ottobre 1989
«...profitto ingiusto realizzato mediante violenza o minaccia e, dall'altro, il danno patrimoniale arrecato alla parte lesa, essendosi, con il verificarsi di tali elementi costitutivi della fattispecie penale, il fatto illecito interamente esplicato.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6183 del 28 aprile 1990
«In tema di risarcimento del danno da fatto illecito, trattandosi di debito di valore che si trasforma in debito di valuta, il giudice di appello deve adeguare il quantum alla svalutazione monetaria verificatasi, anche se il danno sia stato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 354 del 2 aprile 1991
«Ciò esige, che lo scopo sia sufficientemente specifico, che la rappresentazione dell'agente ricomprenda tutta la serie degli illeciti, che si inquadrano nel programma, concepito nelle sue linee generali ed essenziali, sicché una divergenza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10210 del 23 ottobre 1992
«Difetta la condotta del reato ipotizzato dall'art. 303 c.p. (pubblica istigazione e apologia) quando manchino i requisiti della pubblicità dell'azione e della concreta idoneità a suscitare consensi ed a provocare il pericolo di adesione al...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8042 del 16 luglio 1992
«...principio in forza del quale l'apporto di ciascuno alla realizzazione dell'illecito è considerato ad un tempo atto proprio e comune a tutti i concorrenti, con l'implicazione di una tendenziale equivalenza anche sul piano sanzionatorio.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1349 del 19 maggio 1993
«A seguito dell'entrata in vigore del nuovo codice della strada, l'inottemperanza all'ordine, impartito al conducente di autovettura sorpreso alla guida senza la patente, di esibirla entro cinque giorni all'autorità di polizia — già considerata...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4136 del 29 aprile 1993
«Ne consegue che non è di per sé ostativo alla detta concessione il fatto che, in presenza di altri elementi considerati prevalenti, la condotta dell'imputato susseguente al reato sia stata connotata da una reiterazione del medesimo illecito....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6359 del 23 giugno 1993
«Se è vero che nel processo penale, incombendo sull'organo dell'accusa l'onere di provare la colpevolezza dell'imputato e non richiedendosi a questo di fornire prova della sua innocenza, non è consentita l'attribuzione di valore pregiudizievole...»