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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 3111 del 29 febbraio 2012
«Nelle controversie relative a rapporti di lavoro alle dipendenze della P.A., la competenza per territorio va determinata, secondo quanto previsto dall'art. 413 c.p.c., in coerenza con la finalità legislativa di rendere più funzionale e celere il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22402 del 5 settembre 2008
«Il potere di cognizione del giudice dell'opposizione all'esecuzione è limitato all'accertamento della portata esecutiva del titolo posto a fondamento dell'esecuzione stessa, mentre le eventuali ragioni di merito incidenti sulla formazione del...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1323 del 17 marzo 1989
«Qualora l'amministrazione provinciale, allegando la responsabilità del proprietario di un fondo per frane o smottamenti su strada pubblica, e preannunciando azione risarcitoria nei suoi confronti, chieda un accertamento tecnico preventivo per la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8347 del 13 settembre 1997
«Il principio di specialità di cui all'art. 14 della Convenzione europea di estradizione firmata a Parigi il 13 dicembre 1957 non preclude in modo assoluto l'esercizio della giurisdizione da parte dello Stato richiesto, ma vi pone solo delle...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 6682 del 4 giugno 1992
«Il principio di specialità, riaffermato nel primo comma dell'art. 14 della Convenzione europea di estradizione (firmata a Parigi il 13 dicembre 1957 e ratificata con legge n. 300 del 1963) non preclude in assoluto l'esercizio della giurisdizione...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 2 del 21 aprile 1989
«Il principio di specialità contenuto nel primo comma dell'art. 14 della convenzione europea di estradizione non preclude qualsiasi esercizio della giurisdizione in riferimento a fatti anteriori alla data dell'estradizione e diversi da quelli per i...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3768 del 12 dicembre 1990
«Ai fini dell'individuazione dei limiti di operatività del divieto di estradizione per reati politici, la determinazione dei connotati del reato politico deve trarsi anche dal contesto costituzionale, cioè dai principi fondamentali enunciati dalla...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 24079 del 26 maggio 2004
«La condotta del guidatore che ostruisce la carreggiata stradale (tanto più se a rapido scorrimento), ponendosi di traverso, non interrompe il nesso di casualità in ordine agli eventi collisivi verificatisi a causa della condotta colposa (per...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 23309 del 9 giugno 2011
«In tema di reati commessi con violazione di norme sulla circolazione stradale, il comportamento colposo del pedone investito dal conducente di un veicolo costituisce mera concausa dell'evento lesivo, che non esclude la responsabilità del...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3339 del 26 gennaio 2010
«È concausa dell'evento lesivo occorso ad un pedone in un incidente stradale con autoveicolo, e non già causa autonoma esclusiva che interrompa il nesso causale con la condotta di guida del conducente, il comportamento del pedone stesso che non...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8435 del 8 settembre 1993
«In tema di responsabilità colposa, quando l'imminenza e gravità di una situazione di pericolo sia percepibile con estrema facilità, chiarezza e prevedibilità e possa conseguentemente essere evitata con diligenza anche minima, va esclusa la colpa...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 28615 del 29 luglio 2005
«Nei reati colposi conseguenti a incidenti stradali è esclusa la responsabilità del conducente quando il fatto illecito altrui, ed in particolare della vittima, configuri per le sue caratteristiche una vera causa eccezionale, atipica e non...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 19170 del 18 maggio 2012
«In tema di circolazione stradale, la stanchezza (riferibile nella specie alla situazione che precede il c.d. colpo di sonno) rientra nel concetto di "malessere" che giustifica la sosta sulla corsia di emergenza, ai sensi dell'art. 157, comma...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 19373 del 18 maggio 2007
«In tema di responsabilità da sinistri stradali, la strada sdrucciolevole, a causa di pioggia caduta poco prima della perdita di controllo del veicolo da parte del suo conducente, non integra gli estremi del caso fortuito, il quale si verifica...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 32931 del 29 luglio 2004
«In tema di circolazione stradale e di responsabilità del conducente di autoveicolo, il malore del guidatore repentinamente ed improvvisamente insorto è pur sempre una infermità, ovvero uno stato morboso, ancorché transitorio, ascrivibile alla...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10314 del 22 ottobre 1986
«Il caso fortuito consiste in quell'avvenimento imprevisto ed imprevedibile che si inserisce d'improvviso nell'azione del soggetto e non può in alcun modo, nemmeno a titolo di colpa, farsi risalire all'attività psichica dell'agente, per cui esso...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 8357 del 13 giugno 1989
«Il malore improvviso incide sulla capacità d'intendere e di volere, come coscienza e volontarietà della condotta, e, pertanto, non rientra nella categoria giuridica del fortuito. Ne consegue che spetta all'accusa fornire la prova della capacità...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6405 del 16 febbraio 2012
«In tema di circolazione stradale, la segnaletica di località sia di inizio che di fine centro abitato, in virtù del combinato disposto di cui agli art. 131 commi 4 e 6 D.P.R. n. 495 del 1992, incide direttamente sulla disciplina della guida in...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 854 del 10 gennaio 2008
«Perché possa riconoscersi la scriminante dell'uso legittimo delle armi, quale prevista dall'art. 53 c.p., occorre, nell'ordine: che non vi sia altro mezzo possibile; che tra i vari mezzi di coazione venga scelto quello meno lesivo; che l'uso di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 15224 del 21 novembre 1990
«Nel reato colposo conseguente ad incidente stradale il malore improvviso del conducente di un veicolo va considerato sotto il profilo dell'imputabilità, e non del caso fortuito, poichè il fatto patologico sopprime la capacità di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1945 del 12 febbraio 1990
«In tema di reati colposi connessi alla circolazione stradale, poichè il malore improvviso incide sull'imputabilità, non rientrando nella categoria giuridica del caso fortuito, deve essere accertato d'ufficio dal giudice e non provato...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 25311 del 7 giugno 2004
«Ai fini della configurabilità della cooperazione nel delitto colposo, prevista dall'art. 113 c.p., è sufficiente la coscienza, da parte del soggetto, dell'altrui partecipazione all'azione, ma non è necessaria la conoscenza delle specifiche...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6532 del 23 gennaio 1998
«Nel vigente ordinamento penale l'ammissibilità del tentativo punibile è esclusa soltanto con riguardo a tre categorie di reati: a) i reati contravvenzionali, riferendosi l'art. 56 c.p. solo ai “delitti”; b) i reati c.d. a consumazione anticipata,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1031 del 14 gennaio 2003
«In tema di circolazione stradale, è rinvenibile una condotta colposa del conducente che, versando in una situazione di pericolo per fatto altrui, non ponga in essere una manovra di emergenza, solo ove questa sia utilmente ed agevolmente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 44635 del 5 novembre 2013
«Integra il delitto di rifiuto di atti d'ufficio la condotta dell'agente di polizia municipale che, richiesto con ordine del superiore gerarchico di intervenire immediatamente sul luogo ove si era verificato un grave incidente stradale che stava...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14599 del 15 aprile 2010
«In tema di omissione di atti di ufficio, per atto di ufficio che per ragione di giustizia deve essere compiuto senza ritardo si intende qualunque ordine o provvedimento autorizzato da una norma giuridica per la tempestiva attuazione del diritto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 22422 del 14 giugno 2005
«Il reato previsto dall'art. 340 c.p. tutela non solo l'effettivo funzionamento di un ufficio ovvero di un servizio pubblico o di pubblica necessità, ma anche l'ordinato e regolare svolgimento di esso, sicché ai fini della sussistenza dell'elemento...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2203 del 26 gennaio 2001
«L'art. 1 bis del D.L.vo 22 gennaio 1948, n. 66, introdotto dall'art. 17 del D.L.vo n. 507 del 1999, nel prevedere come illecito amministrativo, «se il fatto non costituisce reato», la condotta di chi, «al fine di impedire od ostacolare la libera...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 493 del 26 febbraio 1970
«Il reato, principale, di omessa denunzia di reato si consuma nel momento in cui si verifica la omissione e l'abolitio criminis del reato subordinato (quello, cioè, che doveva essere denunziato; nella specie: contravvenzioni al codice stradale...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 17186 del 3 maggio 2011
«Sussistono i presupposti di operatività dell'art. 384 c.p. qualora l'imputato renda dichiarazioni mendaci alla polizia stradale in ordine alla identità del prossimo congiunto (nella specie nipote) - resosi appena prima responsabile del reato di...»