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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 37395 del 23 settembre 2004
«La condotta vietata dall'art. 609 bis c.p. ricomprende oltre ad ogni forma di congiunzione carnale, qualsiasi atto che, risolvendosi in un contatto corporeo, ancorché fugace ed estemporaneo, tra soggetto attivo e soggetto passivo, ovvero in un...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2358 del 12 marzo 1985
«Ai fini della sussistenza del delitto di corruzione di minorenne, non si esige che i minori abbiano la capacità mentale di compiere subito una valutazione etica e naturalistica degli atti di libidine compiuti in loro presenza, ma è sufficiente che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1076 del 24 giugno 1966
«Il pubblico scandalo costituisce una condizione obiettiva di punibilità dell'incesto, indipendente dalla volontà dei colpevoli. Volontario deve essere il modo con cui è commesso l'incesto, e cioè il comportamento, anche incauto, dei soggetti, dal...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5070 del 24 aprile 1987
«L'ambito dell'efficacia esimente dall'esercizio del diritto di difesa ex art. 598 c.p., non è stato superato né esteso dall'art. 24 della Costituzione, sicché non è consentito, con operazione interpretativa abrogante del citato art. 598, collegare...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11035 del 20 maggio 2014
«In tema di donazione indiretta, riguardo all'edificazione con denaro del genitore su terreno intestato al figlio, il bene donato si identifica nell'edificio, anziché nel denaro, senza che ostino i principi dell'acquisto per accessione, qualora,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1798 del 22 gennaio 2007
«Sussiste l'esimente di cui all'art. 598 c.p. - per il quale non sono punibili le offese contenute negli scritti e nei discorsi pronunciati dinanzi alle autorità giudiziarie o amministrative - qualora un legale scriva una lettera con la quale si...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8096 del 7 aprile 2014
«L'indennità prevista dall'art. 1127 cod. civ. è oggetto di un debito di valore, da determinarsi con riferimento al tempo della sopraelevazione, sicché non trova applicazione la regola dettata dall'art. 1224 cod. civ. per i debiti di valuta,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12360 del 3 giugno 2014
«In tema di interpretazione del contratto, il principio "in claris non fit interpretatio" presuppone che la formulazione testuale sia talmente chiara ed univoca da precludere la ricerca di una volontà diversa. A tal fine il giudice ha il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4065 del 20 febbraio 2014
«In tema di vizi del consenso, vige il principio "fraus omnia corrumpit", in virtù del quale il dolo decettivo conduce all'annullamento del contratto (come pure del negozio unilaterale) qualunque sia l'elemento sul quale il "deceptus" sia stato...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 15158 del 3 maggio 2006
«Le prestazioni sessuali eseguite in videoconferenza via web-chat, in modo da consentire al fruitore delle stesse di interagire in via diretta ed immediata con chi esegue la prestazione, con la possibilità di richiedere il compimento di determinati...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 21 del 7 gennaio 2003
«È ammissibile il concorso tra il delitto di associazione per delinquere finalizzata al compimento di reati in materia di prostituzione ed il reato di cui all'art. 3, n. 7, della legge 20 febbraio 1958 n. 75 (consistente nel fatto di «chiunque...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 687 del 15 gennaio 2014
«La liquidazione del danno non patrimoniale deve essere complessiva e cioè tale da coprire l'intero pregiudizio a prescindere dai "nomina iuris" dei vari tipi di danno, i quali non possono essere invocati singolarmente per un aumento della...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 29618 del 25 luglio 2011
«Il consenso del minore al rapporto sessuale, pur se inidoneo ad escludere la configurabilità del reato di violenza sessuale, può essere valutato dal giudice al fine di riconoscere la circostanza attenuante della "minore gravità". (Nella specie,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7571 del 11 giugno 1999
«Per la sussistenza del delitto di minaccia non è sufficiente la prospettazione di un male futuro, essendo altresì necessario che il verificarsi del detto male dipenda dalla volontà dell'agente. (Nella fattispecie, la Corte ha escluso che potesse...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7382 del 23 luglio 1985
«Nel delitto di minaccia, il dolo, quale componente del fatto contestato, consiste nella cosciente volontà di minacciare ad altri un ingiusto danno ed è diretto a provocare l'intimidazione del soggetto passivo, senza che sia necessario che in tale...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 16647 del 9 aprile 2003
«L'uso o porto fuori della propria abitazione di un'arma sprovvista del tappo rosso o con il tappo rosso reso non visibile non è previsto dalla legge come reato, ma assume rilevanza penale solo se mediante esso si realizzi un diverso reato del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13745 del 2 aprile 2008
«Integra gli estremi del reato previsto dall'art. 617 bis c.p., e non quello di cui all'art. 18, comma quarto, R.D. n. 1067 del 1923, l'installazione di una apparecchio radioricevente idoneo ad intercettare le trasmissioni delle forze di polizia....»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4316 del 26 aprile 1996
«Ai fini della configurabilità dell'aggravante di cui all'art. 61 n. 11 c.p., la relazione di coabitazione (al cui abuso si ricollega l'aumento di pena) è data dalla circostanza oggettiva della convivenza più o meno protratta nel tempo - e,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1963 del 18 febbraio 1998
«Nel concetto di «necessità» che, ai sensi dell'art. 638 c.p., esclude la configurabilità del delitto di danneggiamento o uccisione di animali altrui, è compreso non solo lo stato di necessità quale assunto dall'art. 54 c.p., ma anche ogni altra...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6136 del 30 maggio 1991
«Il decreto - reso nel vigore dell'art. 9 della L. 1 dicembre 1970, n. 898 - con il quale si sia disposta l'attribuzione della pensione al coniuge divorziato, al pari di tutti i decreti camerali, non è appellabile, ma reclamabile ai sensi e nel...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9695 del 25 settembre 1990
«Con riguardo al decreto reso al tribunale in esito al procedimento camerale per la concessione al coniuge divorziato della quota di pensione che sarebbe spettata al coniuge superstite (ex art. 9 L. n. 898 del 1970), il termine di dieci giorni per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4267 del 16 maggio 1990
«Ai fini della proposizione del reclamo alla Corte d'appello avverso il decreto reso dal tribunale sull'ammissibilità dell'azione per la dichiarazione di paternità o maternità naturale, il termine di dieci giorni decorre, in applicazione dell'art....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11503 del 12 maggio 2010
«È legittima la condanna alle spese giudiziali nel procedimento promosso in sede di reclamo, ex art. 739 c.p.c., avverso provvedimento reso in camera di consiglio, atteso che ivi si profila comunque un conflitto tra parte impugnante e parte...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1370 del 7 febbraio 1992
«Nel procedimento camerale, promosso con reclamo avverso il decreto reso dal tribunale in tema d'ammissibilità dell'azione per la dichiarazione di paternità o maternità naturale (art. 274 secondo comma c.c.), l'audizione delle parti, in difetto di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 234 del 14 gennaio 1982
«Nel giudizio di divisione dell'eredità litisconsorte necessario è colui che si è reso cessionario della quota ereditaria e non l'erede cedente, giacché quest'ultimo pur conservando la qualità di erede, è normalmente privo di uno specifico...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7708 del 2 agosto 1990
«Il provvedimento ex art. 789 comma terzo c.p.c. con cui il giudice istruttore in difetto di contestazioni dichiara esecutivo il progetto divisionale predisposto in corso di causa ha forma e contenuto di ordinanza, in quanto si limita a dare atto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6936 del 10 giugno 1998
«Ai fini della sussistenza del reato di truffa, costituisce artifizio o raggiro il rilascio di assegni di conto corrente tratti su un conto per cui viene poi falsamente presentata denuncia di smarrimento del carnet, atteso che in tal modo viene ad...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 12910 del 29 marzo 2007
«La previsione del reato di false attestazioni nella dichiarazione finalizzata al rimpatrio del denaro delle attività detenute, alla data indicata dalla legge, fuori dal territorio dello Stato, non esclude l'applicazione della norma incriminatrice...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 19302 del 26 aprile 2004
«Attesa la funzione dei cosiddetti «cartellini segnatempo» di costituire prova della continuativa presenza del dipendente sul luogo di lavoro nel tempo compreso tra l'ora d'ingresso e quella di uscita, deve ritenersi che, indipendentemente dalla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4240 del 12 luglio 1999
«L'indebito conseguimento di rimborsi, conguagli di disoccupazione o altre elargizioni previdenziali da parte dell'Inps a favore di lavoratori agricoli è riconducibile all'ipotesi delittuosa prevista dall'art. 640, comma secondo, n. 1 c.p. Ed...»