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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2671 del 26 febbraio 1991
«L'ordinanza con la quale il sindaco richiama al rispetto degli obblighi sulle vaccinazioni obbligatorie non configura il provvedimento dell'autorità la cui inosservanza è punita ai sensi dell'art. 650 c.p., perché l'illiceità della condotta in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11361 del 25 novembre 1992
«In tema di attenuanti generiche, posto che la ragion d'essere della relativa previsione normativa è quella di consentire al giudice un adeguamento, in senso più favorevole all'imputato, della sanzione prevista dalla legge, in considerazione di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3337 del 3 novembre 1992
«Ciò non significa, però, che il giudice di rinvio non sia libero di determinare il proprio convincimento di merito mediante autonoma valutazione della situazione di fatto concernente il punto annullato, dato che un tale vincolo non è punto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3349 del 15 ottobre 1992
«In caso di patteggiamento il giudice, oltre a valutare la congruità della pena indicata dalle parti, in una con la correttezza della qualificazione giuridica del fatto e l'applicazione e la comparazione delle prospettate circostanze, sempre che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4322 del 24 novembre 1992
«La procedura prevista per la correzione degli errori materiali è applicabile anche alle sentenze emesse dalla Corte di cassazione, sempreché il giudice si trovi di fronte a una situazione nella quale il provvedimento sia affetto da mere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3928 del 18 gennaio 1993
«La situazione di stasi non è elemento sufficiente ai fini della configurabilità del conflitto di competenza, in quanto sono necessari altri tre requisiti: a) che la questione di competenza costituisca un punto pregiudiziale (anche solo logicamente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5216 del 20 maggio 1993
«...di una abitualità o addirittura di un costume di vita. Siffatta occasionalità si riscontra ogni volta che il reato successivo venga commesso per effetto dell'insorgenza di fattori del tutto estranei, per loro natura, all'iniziale disegno...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 712 del 26 gennaio 1993
«Nell'evenienza, poi, che la attività sia della pubblica amministrazione, la persona fisica alla quale deve farsi risalire la responsabilità della regolamentazione dell'esercizio dell'attività rumorosa in contrasto con le disposizioni di legge o...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10378 del 4 ottobre 1994
«Nell'ipotesi di condanna alla sola pena pecuniaria sussiste l'interesse dell'imputato a non vedersi riconosciuta la sospensione condizionale della pena, di cui non abbia fatto richiesta, nella prospettiva di una futura commissione di fatti di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3816 del 31 marzo 1994
«La valutazione di siffatto interesse e dell'eventuale esigenza che lo paralizzi è demandata al giudice di merito investito della questione, che, nell'esercizio del suo potere discrezionale, deve dare ragione della decisione che adotta al riguardo....»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4853 del 29 aprile 1994
«Ai fini della delimitazione dei confini tra il reato di furto e quello di appropriazione indebita, possono rientrare nella nozione di possesso vari casi di detenzione, ma deve comunque trattarsi di detenzione nomine proprio e non in nomine alieno,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5198 del 4 maggio 1994
«Pertanto, può determinare il fatto ingiusto anche un fatto omissivo, quale il silenzio, ove si concreti nella frustrazione di un'aspettativa che la coscienza etica della collettività riconosce degna di considerazione, in quanto attiene al normale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1171 del 27 maggio 1995
«Non è causa di inammissibilità del ricorso per cassazione il fatto che questo sia sostenuto solo dalla riproposizione di una questione di legittimità costituzionale.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4111 del 16 novembre 1995
«Non rientra, quindi, nel novero dei conflitti il caso di due giudici per le indagini preliminari, appartenenti al medesimo tribunale, i quali rifiutino entrambi di prendere cognizione di un medesimo fatto attribuito alla stessa persona giacché, in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4463 del 9 febbraio 1996
«In ogni caso va puntualizzato che la situazione deve essere tale da non consentire, per esigenze istruttorie, di addivenire alla pronuncia della sentenza nel rispetto dei termini di cui all'art. 303 c.p.p., pur procedendosi nella fissazione delle...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6226 del 24 gennaio 1996
«La possibilità del sequestro per l'accertamento dei fatti riguarda soltanto le cose pertinenti al reato e non già il corpo del reato che è sequestrabile senza condizioni, possedendo in sè e senza necessità di apposito accertamento, l'attitudine...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7977 del 13 agosto 1996
«Deve escludersi che sia richiesta la licenza di P.S. di cui all'art. 86 del R.D. 18 giugno 1931, n. 773 (T.U.L.P.S.) qualora in esercizi non aperti al pubblico non vengano somministrate bevande alcooliche; ne consegue che nel caso di inosservanza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9250 del 24 ottobre 1996
«L'ordine legalmente impartito allo straniero di presentarsi alla competente autorità per ogni questione inerente alla regolarità della sua presenza nel territorio nazionale, rispondendo a ragioni di pubblica sicurezza, si colloca in una delle...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1210 del 12 febbraio 1997
«In sede di rinvio il giudice deve mantenersi nei binari tracciati dalla Corte di cassazione ed attenersi al principio affermato nella sentenza di annullamento; ne deriva che egli non può assolvere l'imputato ai sensi dell'art. 129, primo comma,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1330 del 21 maggio 1998
«L'esposizione nell'ordinanza impositiva di una misura cautelare personale dei motivi per i quali gli elementi di fatto «assumono rilevanza» non può non tenere «conto anche del tempo intercorso dalla commissione del reato»; ciò in quanto il fattore...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2788 del 4 marzo 1998
«Sicché deve intendersi preclusa la riproposizione e il riesame, in sede di legittimità, di ogni questione relativa ai motivi oggetto della rinuncia e alla misura della pena inflitta, fatte salve quelle relative all'applicabilità dell'art. 129...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3019 del 8 luglio 1998
«Il fatto che il pubblico ministero debba trasmettere prima al Gip e poi al tribunale del riesame i decreti autorizzativi che legittimano le intercettazioni, pena l'inutilizzabilità di esse, non comporta che il tribunale del riesame, dinanzi al...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4307 del 9 aprile 1998
«Per determinare il tempo della prescrizione il giudice non può non tenere conto del bilanciamento delle circostanze, onde nell'ipotesi in cui con la sentenza di annullamento venga confermato il reato-base ma rinviata al giudice di merito la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6650 del 27 maggio 1999
«Poiché, ai sensi dell'art. 120 c.p., il diritto di querela spetta alla persona offesa dal reato e cioè a colui che patisce la lesione dell'interesse protetto dalla norma, deve escludersi la legittimazione a proporre l'istanza di punizione in capo...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 13863 del 5 aprile 2001
«Tale condizione può verificarsi anche se i fatti in questione siano emersi in tempi diversi ed abbiano dato luogo a procedimenti distinti, come pure indipendentemente dalla circostanza che per il reato perseguibile d'ufficio l'imputato sia stato...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10450 del 16 marzo 2005
«La Corte ha osservato che nella odierna società transnazionale ed integrata il fatto notorio, agli specifici fini di cui all'art. 270 bis c.p., non può essere valutato solo nell'ambito locale poiché in tal modo si omette di considerare fatti anche...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 15262 del 22 aprile 2005
«È configurabile l'aggravante della destrezza (art. 625, comma primo, n. 2, c.p.) allorché l'attività di sottrazione sia caratterizzata da una particolare abilità dell'agente (anche espressa attraverso astuzia e rapidità), tale da menomare...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 25094 del 28 giugno 2007
«In tema di continuazione, la valutazione circa la sussistenza dell'unicità del disegno criminoso costituisce questione di fatto rimessa all'apprezzamento del giudice di merito: essa è sindacabile in sede di legittimità solo ove non sia sorretta da...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 42030 del 14 novembre 2007
«Integra il reato di cui all'art. 468 c.p. (contraffazione di altri pubblici sigilli o strumenti destinati a pubblica autenticazione o certificazione) la contraffazione di un timbro, recante la dicitura «revisione regolare» e «il funzionario...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 44667 del 6 novembre 2013
«La violazione del principio di legalità della pena è rilevabile d'ufficio anche nel giudizio di cassazione a condizione che il ricorso non sia inammissibile e l'esame della questione rappresentata non comporti accertamenti in fatto o valutazioni...»