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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 8573 del 23 agosto 1990
«La corresponsione continuativa di un emolumento (nella specie, cosiddetta gratifica di bilancio in favore dei dipendenti della sede centrale dell'U.A.N.S.F.) nel corso del rapporto di lavoro ed in favore della generalità dei dipendenti è...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5024 del 23 maggio 1994
«Il patto tra produttore e rivenditore con il quale è fatto divieto a quest'ultimo di vendere i prodotti ad un prezzo inferiore a quello prefissato (cosiddetto clausola del ricarico minimo o del minimo prezzo di rivendita) non può ricondursi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2724 del 18 marzo 1987
«In materia di condizioni generali di contratto predisposte da uno dei contraenti e di pattuizioni concluse mediante moduli e formulari, la necessità di specifica approvazione per iscritto delle clausole onerose ai sensi dell'art. 1341, secondo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10942 del 11 maggio 2006
«In tema di contratti per adesione le caratteristiche che deve avere l'approvazione aggiuntiva della clausola vessatoria rispetto a quella del contratto sono la «specificità» e la «separatezza» che si relazionano alla sottoscrizione del contratto e...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 10383 del 12 maggio 2011
«In tema di agevolazioni tributarie previste, ai sensi degli artt. 75 e 76 del d.p.r. n. 917 del 1986, come riduzione decennale dell'IRPEG e dell'ILOR, per le imprese che si costituiscano in forma societaria impiantando stabilimenti industriali nei...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 20398 del 21 ottobre 2005
«Nella disciplina anteriore all'entrata in vigore dell'art. 37 bis del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600, introdotto dall'art. 7 del D.L.vo 8 ottobre 1997, n. 358, pur non esistendo nell'ordinamento fiscale italiano una clausola generale...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15093 del 26 giugno 2009
«Il licenziamento nullo per illiceità del motivo (nella specie, dettato da finalità elusive di precedente pronuncia giudiziale di reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro) è insuscettibile di produrre qualsiasi effetto, con la conseguenza...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20197 del 19 ottobre 2005
«La norma dettata dall'art. 1345 c.c. che, derogando al principio secondo il quale i motivi dell'atto di autonomia privata sono di regola irrilevanti, eccezionalmente qualifica illecito il contratto determinato da un motivo illecito comune alle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6466 del 26 giugno 1990
«Prima dell'entrata in vigore della L. 28 gennaio 1977, n. 10 che all'art. 15 ha sancito la nullità degli atti di trasferimento di immobili costruiti senza concessione edilizia, ove dall'atto stesso non risulti che l'acquirente sia a conoscenza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5513 del 29 febbraio 2008
«Il requisito della determinatezza o della determinabilità dell'oggetto dell'obbligazione esprime la fondamentale esigenza di concretezza dell'atto contrattuale, avendo le parti la necessità di sapere l'impegno assunto ovvero i criteri per la sua...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24826 del 24 novembre 2005
«Per il contratto d'opera professionale, quando ne sia parte una P.A. e pur ove questa agisca iure privatorum è richiesta, in ottemperanza al disposto degli artt. 16 e 17 del R.D. 18 novembre 1923, n. 2440, come per ogni altro contratto stipulato...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7913 del 30 maggio 2002
«I contratti stipulati iure privatorum dalla P.A. (nella specie, conferimento di incarico a professionista) devono essere stipulati, a pena di nullità, in forma scritta, al fine di identificarne con precisione il contenuto negoziale e consentire,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 59 del 3 gennaio 2001
«Tutti i contratti stipulati dalla pubblica amministrazione (anche quando essa agisca iure privatorum) richiedono la forma scritta ad substantiam, non rilevando a tal fine la deliberazione dell'organo collegiale dell'ente pubblico che abbia...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9576 del 26 aprile 2006
«In tema di vedute, l'esonero dall'osservanza delle distanze legali dalle costruzioni esistenti dà luogo a un rapporto di carattere non già obbligatorio bensì reale, in quanto, comportando un peso a carico di uno degli immobili e una corrispondente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3225 del 20 marzo 1995
«È ammissibile la negotiorum gestio anche nell'ambito degli atti in cui la forma solenne costituisca elemento concorrente della formazione della fattispecie negoziale, posto che l'immediata imputazione degli effetti dell'attività gestoria nella...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4118 del 14 maggio 1990
«L'interposizione reale di persone, che si configura quando un soggetto interposto, d'intesa con altro soggetto (interponente), contratta in nome proprio ed acquista effettivamente i diritti nascenti dal contratto con l'obbligo derivante dal...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17682 del 14 agosto 2007
«Al fine di stabilire se le parti abbiano concluso un contratto preliminare ovvero definitivo di compravendita, non sono decisive le espressioni usate (come, ad esempio, «preliminare» nell'intestazione del contratto ovvero «vende» nel testo),...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 233 del 10 gennaio 2007
«Ove alla stipula di un contratto preliminare segua ad opera delle stesse parti la conclusione del contratto definitivo, quest'ultimo costituisce l'unica fonte dei diritti e delle obbligazioni inerenti al particolare negozio voluto, in quanto il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5132 del 19 aprile 2000
«Al fine di attribuire ad una convenzione negoziale la natura giuridica di contratto di compravendita ovvero di semplice preliminare, è determinante l'identificazione del comune intento delle parti diretto, nel primo caso, al trasferimento della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3733 del 21 giugno 1985
«Nell'indagine diretta ad individuare la natura preliminare o definitiva di un contratto di vendita occorre ricercare l'effettiva volontà dei contraenti, per accertare se essa sia stata rivolta direttamente al trasferimento della proprietà ovvero a...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15959 del 16 agosto 2004
«Data la sostanziale diversità tra il recesso e la risoluzione consensuale del contratto, la prescrizione dell'uso della forma scritta pattuita per l'esercizio del recesso dal rapporto di agenzia non è estensibile — in mancanza di un'espressa...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 100 del 9 gennaio 1991
«Il patto che concerne l'adozione di una determinata forma per la futura conclusione di un contratto (o anche per porre validamente in essere un negozio unilaterale) non può estendersi in via analogica ad altre convenzioni non specificamente...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5731 del 13 giugno 1990
«In materia di lavoro subordinato è giuridicamente configurabile l'assoggettabilità, in forza di specifica previsione in tal senso espressa dal contratto collettivo applicabile al rapporto, della stipulazione dei contratti individuali alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2211 del 13 maggio 1989
«Le modalità della disdetta del contratto di locazione, che siano indicate nel contratto medesimo (nella specie, lettera raccomandata con ricevuta di ritorno), non possono integrare una forma convenzionale ad substantiam , e, pertanto, non ostano...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 766 del 9 febbraio 1982
«La revoca della clausola originaria prescrivente la forma scritta per il consenso di uno dei contraenti relativo a possibili vicende future del rapporto negoziale (nella specie: consenso del locatore per le modifiche dell'immobile locato) può...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10921 del 17 agosto 2000
«Ai fini della distinzione tra condizione sospensiva e risolutiva, occorre aver riguardo più che alla qualifica che le attribuiscono le parti, alle modalità da esse stabilite per il regolamento del rapporto nello stadio di pendenza della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 25138 del 13 dicembre 2010
«L'atto di dimissioni, nel realizzare il diritto potestativo di recesso del lavoratore, idoneo a determinare la risoluzione del rapporto di lavoro indipendentemente dalla volontà del datore di lavoro, non sopporta una condizione risolutiva, che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3626 del 7 agosto 1989
«Si ha condizione risolutiva — il cui verificarsi comporta lo scioglimento di diritto del rapporto ed i cui effetti retroagiscono al tempo di conclusione del contratto, salvo che sia stata stabilita una diversa decorrenza — allorquando le parti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8685 del 17 agosto 1999
«La cosiddetta condizione unilaterale, cioè la condizione convenuta nell'interesse esclusivo di uno solo dei contraenti, anche se non stipulata espressamente, può emergere per implicito, come corollario indefettibile dello scopo che le parti si...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10265 del 16 ottobre 1998
«A differenza del mandatario, il quale compie atti giuridici per conto del mandante, l'agente si limita verso corrispettivo a promuovere la conclusione di affari fra preponente e terzi in una zona determinata, salvo che come previsto dall'art. 1752...»