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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13631 del 5 novembre 2001
«In mancanza di diversa convenzione adottata all'unanimità, espressione dell'autonomia contrattuale, la ripartizione delle spese condominiali deve necessariamente avvenire secondo i criteri di proporzionalità, fissati nell'art. 1123 c.c., e,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2103 del 6 aprile 1982
«Ai fini dell'usucapione abbreviata decennale di cui all'art. 1161 primo comma. c.c., con riguardo a titoli di credito nominativi, ove l'intestazione formale del titolo sia richiesta dall'acquirente al proprio nome, lo stato di buona fede del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14733 del 14 novembre 2000
«Pertanto nessuna rilevanza possono assumere ai fini della decisione sulla domanda di accertamento dell'avvenuta usucapione gli atti di costituzione di ipoteche compiuti dal proprietario del bene, non comportando questi alcun trasferimento dello...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9946 del 29 aprile 2009
«Ai fini del riparto della giurisdizione tra giudice ordinario e amministrativo, la questione della non configurabilità di un rapporto giuridico e di un diritto soggettivo, nemmeno in astratto, non accordando l'ordinamento giuridico alcuna tutela,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23292 del 8 novembre 2007
«L'art. 1180 c.c. ha la funzione di attribuire al pagamento effettuato dal terzo effetto solutorio dell'obbligazione anche contro la volontà del creditore, ma non attribuisce all'adempiente un titolo che gli consenta di agire nei confronti del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15849 del 15 dicembre 2000
«Dopo l'entrata in vigore della legge n. 39 del 1989, che disciplina la professione di mediatore (ed il cui art. 6 dispone che hanno diritto alla provvigione solo coloro che sono iscritti nei ruoli degli agenti di affari in mediazione), il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 33 del 11 gennaio 1990
«Tra i crediti liquidi ed esigibili, il cui pagamento deve essere eseguito a norma del terzo comma dell'art. 1182 c.c. al domicilio del creditore al tempo della scadenza (con la conseguente configurabilità del forum solutionis ai termini...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8879 del 28 aprile 2005
«Al fine di determinare la competenza per territorio, con riferimento alla domanda proposta ai sensi dell'art. 20 R.D. n. 407/1905 da titolare di farmacia nei confronti di una casa farmaceutica per la sostituzione dei farmaci scaduti o, in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3024 del 15 marzo 1995
«In tema di pegno di crediti, il mero scambio dei consensi produce solo gli effetti prodromici disciplinati dagli artt. 2801 e 2802 c.c, ma non dà luogo, di per sé solo, alla nascita del diritto reale di garanzia sul credito, poiché questo sorge...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2813 del 23 marzo 1994
«L'istituto della imputazione dei pagamenti regola l'ipotesi di pluralità di crediti fra le stesse parti, aventi titolo e causa diversi, e non trova applicazione quando si tratti di unico credito; pertanto, ove l'I.N.P.S. provveda al recupero...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8063 del 20 luglio 1993
«I principi in materia di imputazione di pagamenti, dispositivamente stabiliti negli artt. 1193 e 1194 c.c., in particolare il principio per cui il pagamento che non estingua tutte le obbligazioni del debitore deve essere imputato prima agli...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1994 del 10 luglio 1973
«Il criterio legale di cui all'art. 1194 c.c. - di imputare i pagamenti agli interessi e alle spese, prima che al capitale - è applicabile anche in sede di opposizione all'esecuzione motivata dall'asserito pagamento del credito per il quale si...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12079 del 24 maggio 2007
«In base alla regola di correttezza posta dall'articolo 1175 c.c., l'obbligazione del debitore si estingue a seguito della mancata tempestiva presentazione all'incasso del titolo di credito (assegno bancario, nella specie) da parte del creditore,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 27158 del 19 dicembre 2006
«Nelle obbligazioni aventi ad oggetto il pagamento di una somma di denaro, il pagamento effettuato mediante corresponsione di un assegno circolare, secondo gli usi negoziali, come è prassi per i pagamenti delle società di assicurazione o comunque...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15396 del 1 dicembre 2000
«L'accettazione del creditore di una somma di danaro di un assegno bancario di corrispondente importo rilasciatogli da debitore non estingue l'obbligazione, se il titolo di credito non va a buon fine, pur se per una ragione diversa dalla mancanza...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10617 del 5 novembre 1990
«A differenza dell'assegno postdatato, che è soltanto un titolo irregolare in quanto la legge ne consente il pagamento a vista, l'assegno senza data è un titolo nullo ed ha valore soltanto come promessa di pagamento (art. 1988 c.c.), implicando...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3921 del 22 febbraio 2006
«Poiché la quietanza costituisce atto unilaterale di riconoscimento del pagamento ed integra, tra le parti, confessione stragiudiziale — proveniente dal creditore e rivolta al debitore — che fa piena prova della corresponsione di una specifica...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2410 del 7 marzo 1991
«L'art. 1227, secondo comma c.c., il quale esclude il risarcimento dei maggiori danni che trovano la loro origine in un comportamento colposo del creditore, non può trovare applicazione in ordine alle maggiori somme che il debitore deve...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7217 del 25 marzo 2009
«In tema di iscrizione di ipoteca e di successiva annotazione della surrogazione, qualora l'adempimento dell'obbligazione sia avvenuto con surrogazione per volontà del debitore, è legittima la sottoscrizione della nota di iscrizione dell'ipoteca da...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5141 del 3 marzo 2011
«In tema di amministrazione straordinaria di grande impresa in crisi (per la disciplina regolata dalla legge n. 95 del 1979), l'ammissione al passivo in prededuzione del credito per trattamento di fine rapporto del lavoratore dipendente, ai sensi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6631 del 15 dicembre 1981
«Ai fini della validità dell'offerta reale, è necessario che essa comprenda la totalità della somma dovuta a titolo di capitali, con tutti gli accessori già certi nella loro entità, sicché è inidonea, ai fini indicati, l'offerta di una minor somma...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15395 del 28 giugno 2010
«La sentenza che subordina la condanna al pagamento di una somma di denaro all'adempimento dell'obbligo di consegna o di restituzione di una cosa determinata acquista efficacia di titolo esecutivo solo dopo l'effettiva restituzione o il deposito...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4818 del 17 maggio 1994
«La sentenza che subordina la condanna di pagamento ad una somma di denaro all'adempimento dell'obbligo di restituzione di una cosa determinata acquista efficacia di titolo esecutivo solo dopo l'effettiva restituzione o il deposito della cosa, ai...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19133 del 23 settembre 2004
«In tema di responsabilità contrattuale del professionista medico, l'errore o l'omissione di diagnosi integrano di per sé l'inadempimento del professionista e, anche in presenza di un quadro clinico complesso per la gravità della patologia e le...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2369 del 11 marzo 1994
«Il creditore che agisce per il pagamento di un suo credito è tenuto unicamente a fornire la prova del rapporto o del titolo dal quale deriva il suo diritto e non anche a provare il mancato pagamento, poiché il pagamento integra in fatto estintivo,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 185 del 22 gennaio 1976
«Quando invece, l'obbligazione risarcitoria derivi da inadempimento contrattuale, i medesimi interessi decorrono solo dalla domanda giudiziale, quale atto idoneo a costituire in mora il debitore, anche se, a quella data, il credito non sia ancora...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5351 del 11 agosto 1983
«La determinazione della somma dovuta a titolo di risarcimento del danno da illecito extra contrattuale va effettuata con riferimento all'epoca della liquidazione, poiché solo in tale momento il creditore può realizzare il proprio interesse leso e...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 8520 del 5 aprile 2007
«Il risarcimento del danno da fatto illecito costituisce debito di valore e, in caso di ritardato pagamento di esso, gli interessi non costituiscono un autonomo diritto del creditore, ma svolgono una funzione compensativa tendente a reintegrare il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2654 del 9 febbraio 2005
«Ne consegue che, se l'equivalente monetario attuale del danno (da inadempimento o da illecito) non è sufficiente a tenere indenne il creditore da tutte le conseguenze pregiudizievoli del fatto dannoso a causa del ritardo col quale la somma gli è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 490 del 20 gennaio 1999
«In tema di liquidazione del danno da fatto illecito, l'adozione del criterio di determinazione della somma dovuta a titolo di risarcimento del danno alla salute e di quello morale alla stregua del sistema cosiddetto del «valore di punto...»